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giovedì 17 dicembre 2015

Il mondo dei ragazzi che sognano gli Alisei...

I primi li abbiamo incontrati a La Linea, il Marina spagnolo affacciato sulla Rocca di Gibilterra.
Riescono ad intrufolarsi  tra le barche, aspettando che qualcuno enti o esca dal cancello inox che dovrebbe garantire la massima sicurezza agli ormeggi sui "fingers".
Sono puliti, sorridenti, gentili, per niente insistenti.
Sono quasi tutti maschi, intorno ai 20/25 anni.
Qualche coppietta  tenta un timido approccio: sono giovanissimi, con gli occhi da bimbi. Si tengono per mano .
Lui , di solito è alto e magrolino. Lei è semplice,gonna lunga e infradito.
Niente palestrati dall'abbronzatura caraibica o bombe sexi in bikini fluo: quello è un altro film...
Il loro sogno è attraversare l'Atlantico in barca a vela.
Dicono di saper cucinare e si propongono come "tuttofare" a bordo.
 Di solito la loro esperienza a vela è minima o assente.
E con il mar di mare,come la mettiamo?
Si adatterebbero a dormire in cuccette anguste e su barche "improbabili": l'importante è arrivare dall'altra parte dell'"Oceano Mare."
A La Graciosa il loro numero era in aumento.
Las Palmas, su Gran Canaria, è la loro ultima possibilità: è escluso che abbiano i mezzi per arrivare fino a Mindelo, arcipelago di Capo Verde.
O ci si imbarca presto, o i  pochi soldi  che garantiscono la sopravvivenza a terra finiscono e il sogno svanisce insieme a loro.
Come vivono questi ragazzi nell'attesa di un "Si!"da parte dello Skipper?
Dormono, affittando in gruppo una stanza all'ostello, o a casa di conoscenti. Alcuni trovano una cuccetta su qualche barca all'ancora fuori dal Marina, dove , con la risacca creata dal vento da SE di queste ultime settimane, si vomita di sicuro.
Filippo e Stefano, italiani
Ci fanno tenerezza, ma decidere di ospitarli a bordo è un rischio e un costo che non ci sentiamo di affrontare.
Abbiamo davanti a noi 840 miglia per arrivare a Capo Verde, poi altre 2180miglia da Capo Verde ad Antigua.:se tutto va bene sono venticinque giorni di navigazione in Oceano.
Forse è meglio che pensiamo a come farcela noi due, senza coinvolgere dei simpatici e forse ingenui ragazzotti in un'impresa che non è mai una passeggiata.
Però non possiamo ignorarli del tutto...
TRIESTIN????
Così, mentre pedaliamo  lungo la via principale del ilMarina,quando Filippo e Stefano , italiani, si propongono come equipaggio supplementare del Paddy Boy, la nostra risposta è: "Grazie , ragazzi, siamo al completo, ma una buona pastasciutta a bordo e quattro chiacchiere con voi ci farebbereo veramente piacere"
Accettano, e facciamo le ore piccole scambiandoci le nostre esperienze di vita vissuta.
Chissà, forse ci incontreremo di nuovo.




Buon sogno, e buona vita a voi,figli ribelli di una società senza più fantasia nè speranza., che l'Aliseo vi dia la serenità che meritate...




La lavanderia automatica del Marina, invasa dagli annunci












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