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martedì 30 giugno 2015

English friends are coming soon!!!

Sull'isola di  Simi, nel fiordo di Pedi ,ci raggiungono Martin e Debbie, con il catamarano veloce della "Dodecannisos line "da Kos.
Che festa !!













Non ci vedevamo dall'estate scorsa .
Hanno lavorato in uno chalet sul Monginevro per tutto l'inverno.
ornati a Leros alla fine di maggio hanno venduto la loro "Solon" , un gioiello in legno di sessant 'anni fa, ed hanno affittato un mini appartamento nella cittadina di Lakki per godersi la Grecia  da "terricoli"

Hanno mille dubbi:vorrebbero comprare un'altra barca a vela più comoda di "Solon", soprattutto MAI PIU' di LEGNO!!!!, ma non hanno abbastanza "skei" per farlo.
Vendere la casa per comprare la barca???
NO, troppo rischiso , visto che la loro entrata principale è proprio l'affitto della casa di Plymuth.
Che fare?
 Semplicemente accettare l'invito a trascorrere una settimana con noi a Simi, ospiti sul Paddy Boy.
Perchè no??
Ma non basta: a Pedi ci raggiungono anche Paul e Bobbie, con il loro "Harmony bay" , ed eccoci di nuovo tutti insieme!!!
Purtroppo il meteo non ci aiuta: per quasi tutta la settimana soffia un Meltemi "pesante"che scoraggia qualsiasi uscita a vela.
Non importa!
 Si chiacchiera, si gioca a carte, si esplora l'isola, si cena tutti insieme, con una "full immersion " nella lingua inglese che rende  me beata e  Robi sempre più sconvolto,ma attento a non perdersi neanche un vocabolo!
Bravo Comandante! Ti sento che parli  in inglese con Martin!
Hai trovato il coraggio di comunicare in una lingua che conosci poco:BEN FATTO!!! CONTINUA COSI'!!!

lunedì 29 giugno 2015

Turchia: ceck out!










Novanta giorni, consecutivi, non un minuto di più, poi te ne devi andare.


Siamo entrati in Turchia il 17 marzo e dobbiamo uscire dal Paese il 14 giugno.
L'ultimo the alla salvia  offerto dal nostro amico Hassan
Unica deroga possibile : maltempo che non permetta di mollare gli ormeggi. In quel caso si è tenuti ad informare la polizia portuale che provvederà ad estendere il visto per il tempo necessario affinchè l'imbarcazione lasci le acque turche in tutta sicurezza.
Coerenti, precisi ,"svizzeri": con le autorità turche non si scherza.
Facciamo il ceck -out da Bozburun, senza rientrare a Datca: l'isola greca di Simi è proprio davanti a noi a sole dieci miglia di navigazione.
ore 8.30

Lasciamo il Paddy Boy all'ancora e raggiungiamo l'ufficio passaporti con il  nostro tender.
Facile.
alla scrivania non c'è nessuno...il sole , intanto,splende implacabile ...
Bozburun
Scorta di acqua di montagna ad una sorgente di Sogut, accompagnati in macchina da Yakup
Hassan, Giuli e il the ,nel negozio di tappeti di Hassan e Apo
Ci guardiamo intorno perplessi: le porte dei vari uffici sono aperte , ma non c'è anima viva in tutta la palazzina...
Ci sediamo all'ombra di un gelso e aspettiamo, con tutte le scartoffie necessarie accuratamente sistemate in una cartella: non vogliamo che la burocrazia ci colga impreparati...
Il nostro Kilin: unpezzetto di Turchia che viaggerà con noi...
Dopo una decina di minuti ecco che arriva un giovane smilzo in divisa da polizia portuale :era al bar a godersi il the.
Ci fa accomodare, armeggia al computer e ci chiede se abbiamo un agente per eseguire le pratiche di uscita."No, ma abbiamo tutto quello che serve. libretto della barca,assicurazione(Fotocopie a colori perchè l'originale non è MAI arrivato in Turchia. La posta turca è un disastro . Non spedite niente per posta, solo con un corriere privato!!NdR), "transit log", passaporti,ecc.
"Mi dispiace,senza agente non possiamo avviare le pratiche.
Isola di Simi, la spiaggia di Ag. Nicolaos
Ag. Nicolaos al tramonto (Simi)
 Ci sono almeno cinque agenzie a Bozburun, sceglietene una e tornate qui".
 Occckeiii...
Svoltato l'angolo ci imbattiamo  nella "Lodos clearance agency": nostra!
Paghiamo 40 € e in dieci minuti le pratiche sono risolte.
Si passa alla guardia costiera: un ragazzino di diciotto anni ,che ne dimostra quindici, in divisa blu scuro , ci chiede dov'è la barca.
 Lui deve vederla prima di darci il nullaosta alla partenza.
Il Kilim di Yakup sul Paddy Boy: troppo bello per usarlo come un tappeto!!
No problem , ci offriamo di portarlo a bordo con il tender. Il giovanotto non ha molta voglia di scomodarsi, quindi si accontenta di fare quattro passi sul molo, e si fa indicare con il dito quale sia il Paddy Boy,.
Ag.Nicolaos, la chiesetta in spiaggia
Gli basta. Una stretta di mano e ce ne andiamo a bordo per salpare l'ancora.
Tutto qua!?

Simi "città"
Fatta la "clearance"non possiamo più stare in acque turche.
 Si va a Simi , due ore di vela, ormeggio al pontile nel fiordo di Pedi,minibus fino a Simi città e passeggiata sotto il sole per raggiungere tre diversi uffici abilitati al ceck-in.
 Primo:polizia portuale sotto la torre dell'orologio sul lato destro del porto
Estate a Simi!!!
Secondo: ufficio passaporti al centro del porto con esborso di 20€
Terzo : guardia costiera, in fondo al porto sul lato opposto alla polizia, altri 15€.
Totale : 35 € più una scarpinata massacrante sotto il sole con tutte le scartoffie al seguito.
E...siamo di nuovo in Europaaaa....!
Forse non c'è molto da stare allegri, vista la situazione economica greca e i prezzi in Euro che, dopo tre mesi di Turchia , ci sembrano esageratissimi!!!!



Ma siamo a Simi , la deliziosa Simi, la "Disneyana" Simi ,che ci accoglie di nuovo con tutti i suoi colori pastello.
Nostalgia della Turchia?
 Ebbene SI, tanta...


Selimyie- Turchia

Selimyie, il nostro ancoraggio







Una bella villa privata con piscina davanti al nostro ancoraggio
Il resort dove lavora il sig. Akif
Beyazguvercin Butik Hotel
Selimyie ,il paesino
Selimyie, la passeggiata a mare
..e l'amaca in acqua? Figo!
All'ombra sulla passeggiata a mare
30 maggio 2015


Un particolare del gullet in costruzione vicino alla moschea di Selimyie

A motore, in un "lago" blu cobalto,navighiamo rilassati da Orhaniye (Keci Buku :36°46'N 28°06E)a Selimiye (36°42'N 28°5'E)
Ci fermiamo per filare l'ancora in una baia turchese prima dell'ingresso del golfo di Selimiye (36°44'N 28°05'E),protetti ad est dal piccolo promontorio di Kucuven.
Un ancoraggio da "cinque stelle SUPER ": acqua cristallina, fondale  piatto intorno ai 7/10 mt di sabbia bianca, rocce calcaree a strapiombo, spiaggetta deserta e stradina bianca da fare in bici o a piedi, che ,in tre km porta a Selimiye dove si fa la spesa al Migros o al Carrefour.
L'acqua del mare ha ormai 25°: una bellezza!
Robi ne approfitta per cambiare l'elica di prua di sinistra, danneggiata in marina a Marmaris. Durante le manovre di ormeggio al pontile, uno dei marinai del marina, ha lasciato andare in acqua la cimetta da due cm che regge la "trappa" , mentre Robi, per contrastare il vento laterale, stava azionando l'elica di prua. Questa ha risucchiato la cima che si è incastrata intorno ad una pala dell'elica spezzandola di netto.
Prima di partire da Marmaris,avevamo  ordinato a Istanbul l'elica di ricambio che ci era arrivata in due giorni, ma non avevamo ancòra deciso quando e come montarla.
In questa baia deserta e tranquilla, con maschera e pinne, assistito da me che gli passavo gli attrezzi da prua,Robi ha fatto il lavoro in una mezz'oretta, riuscendo a non perdere neanche una vite in acqua! Non c'è stato bisogno di bombole ed erogatore: l'elica è ad un a ventina di cm sotto la superficie .
Passeggiando verso il paese ci siamo fermati a chiacchierare con il sig. Toni, di origine turca,, emigrato in Germania negli anni 50, laureato in ingegneria ad Aahen (Aquisgrana), che, sul cancello della sua villetta in riva al mare ha scritto :"Primus inter pares"...insolito motto in terra turca..., giustificato soltanto dal grande amore di Toni per l'Italia .
Qualche centinaio di metri dopo, in collina, entriamo a curiosare in un magnifico "resort" dove fervono i preparativi per l'inizio della stagione estiva . Incontriamo Akif, il capo del personale che si ferma a chiacchierare con noi per più di un'ora e ci offre il the con i biscotti appena sfornati, comodamente seduti nel ristorante in riva al mare.
Siamo al "Beyazguvercin Butik Hotel" di Seliymie: splendida "location" per una rilassante vacanza  "terricola"tra i pini, in riva al mare...
Dopo un km arriviamo in paese. Ci accolgono la  piccola moschea, il cantiere artigianale con le barche in legno in costruzione e una miriade di baretti, taverne, alberghetti e negozietti tutti immersi nel verde lungo la passeggiata "a mare".
Ecco un altro posto da cui non vien voglia di ripartire...
Ma, il nostro"visto" sta arrivando al termine:i tre mesi scadranno il 14 giugno e dovremo lasciare la Turchia , senza poterci far ritorno per altri tre mesi.
Sigh!

venerdì 5 giugno 2015

Il fiordo di Bencik

Bencik( 36°46'N, 28°02'E)
è a sei miglia da Orhaniye.
Ci andiamo a motore, con un bel Ovest "in muso": aprofittiamo per far acqua con il dissalatore...
Troppo pigri per far bordi? Può anche darsi...
Il fiordo è deserto, contornato da colline verdi di pini.
 Scegliamo la seconda baietta dopo l'ingresso a dritta.
Filiamo l'ancora in dieci metri su un fondo sabbioso ed io, personalmente(NdR Ne vado fiera!), mi occupo di andare a terra con il gommone per sistemare le cime sugli alberi.
 In pochi minuti l'ormeggio è completato.
Ci si tuffa nel turchese1
Al moletto di legno accanto a noi, tre barche ...Un signore ci invita a prendere il "ciaj" a bordo: perchè no?
Conosciamo Hussein.
Per campare fa la spola ogni mattina tra il bazaar di Bozburun e Bencik.
Vende le pagnotte fatte in casa dalla moglie, frutta e verdura freschissime e ,ogni tanto, anche del pesce appena pescato.
I suoi modi sono affabili, per niente invadenti e molto rispettosi, i suoi prezzi ,







onesti.
Il suo the caldo è un "rito " quotidiano a cui ci assoggettiamo molto volentieri.
A terra un piccolo pollaio ci garantisce le uova di giornata, che però Hussein deve andare a cercare tra i cespugli: galline dispettose??
Di notte la pace e il silenzio sono totali: un paradiso ridossato da ogni vento.
Ah, questa Turchia!

"USTA"



 "Maestro" o "mastro",
appellativo che viene dato a chi eccelle in un'arte manuale, si traduce ,in turco, con la parola "usta".
Diploma di "Maestro saldatore"
Noi , ad Orhaniye, ne abbiamo trovati ben due.
Il primo, Tayyar Usta, classe 1945, lavora l'acciaio inox in una casetta di lamiera, rosso mattone ,sperduta nei campi vicino ad Orhaniye.
Il carrello per il tangone
Sulla strada per ragiungere Tayyar Usta
Il laboratorio di Tayyar Usta

La moto del "Maestro"
Tayyar  Usta e Robi
Per trovarlo ci vuole il GPS...oppure la mappa che ci ha fatto il suo amico ottantenne Mustafà, amico a sua volta di Giampaolo e Basak.. Il "passa parola "funziona anche in Turchia...
Ci stavamo per arrendere.
 Il carrello, dove agganciare il "tangone" per il fiocco ,era introvabile.
 Usando internet,con mail spedite alla Beneteau, alla "Z diffusion" costruttrice del nostro albero ,e ad altre ditte specializzate,non eravamo venuti a capo di nulla.
Il tangone , trovato di seconda mano al "Mercatino  dell'usato"del Yacht Marina di Marmaris,penzolava triste e inutilizzato...
Tayyar Usta , maestro saldatore con tanto di diploma e ben quindici anni di lavoro in Germania (!) in due giorni, basandosi su una foto e sulle misure della rotaia, fornite da Robi,ci ha costruito il carrello!
Acciaio inox da tre millimetri con i bordi piegati all'interno per agguantare e scorrere sulla la rotaia, due semicerchi a cui agganciare la "testa "del tangone ed una "vite a farfalla" per bloccarlo  all'altezza desiderata, il tutto saldato con cura, ci è costato 100TL (34€).
Tayyar,(Cafer Tayyar Cingigiray) oltre ad essere un"usta" con i fiocchi, è anche un signore tanto simpatico che però parla solo turco o tedesco. No problem! Un  suo vicino che conosce l'inglese ci ha fatto spontaneamente da traduttore...







Erol al lavoro


Qual'era il secondo problema da risolvere ?
Il Paddy Boy ha la randa "full-batten"nuova,"più bella e più grande che prìa", direbbe Petrolini, ma che sta stretta nel  sacco randa.
Dobbiamo allargare solo la parte superiore, dove ci sono i due lembi uniti dalla zip, ormai fragili e "biscottati "dal sole.
Ci serve un buon "Sumbrella" anti UV.
Abbiamo anche deciso di spostare la chisura della zip dal centro al lato sinistro, molto più facile da raggiungere , e di coprire con una "patella" di stoffa la zip stessa per allungarne la durata.
Abbiamo le idee chiare: ci manca l'uomo giusto per realizzarle .
Lo abbiamo trovato al"Demirler Tente" :Erol Usta, molto più giovane di Tayyar, è un "Usta" nel campo della sartoria.
Lavora per "Ullman Sails" ed ha il suo laboratorio sulla strada statale tra Orhaniye e il Marti Marina.
E' venuto a bordo, ha considerato il da farsi, è stato sottoposto ad una trattativa serrata per quanto riguarda il prezzo finale e... per 160€, tutto compreso, in una giornata ci ha riconsegnato il prodotto finito.
Noi, contentissimi,  gli facciamo volentieri pubblicità...
www.dmrtente.com
Magari qualcuno di voi passa di qua...








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La signora Muzeyyen, sarta esperta in tapezzerie, fa parte dello staff.