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lunedì 20 giugno 2016

Canouan

Domenica 5 giugno 2016

Da Admiralty bay ( Bequia)  a Charlestown Bay (Canouan )sono ci sono 19 miglia nautiche.
Sempre vento da Est,4/5 Bf, rotta 199°,un bel traverso/ gran lasco.
Navigare in queste acque caraibiche è piacevole,rilassante, senza sorprese.
Niente più "salti di vento" o raffiche catabatiche che ti sdraiano : le abbiamo lasciate in Egeo!
A metà strada ci sarebbe una deviazione verso Est, quindi di bolina stretta ,che ci porterebbe a Mustique,isola privata, donata dal governo delle Grenadine ,una ventina di anni fa,alla principessa Margareth d'Inghilterra, sorella della Regina Elisabetta.
L'isoletta è diventata un "buen ritiro" per VIPs :solo 200 abitazioni,"numero chiuso"!
 Noi poveri mortali,per ormeggiare alle boe, dobbiamo sborsare 200USD per tre giorni anche se  ci fermassimo una sola notte.
Per fare cosa??
Per sbirciare i personaggi famosi del jet set,mentre passeggiano,finalmente rilassati senza "trucco e parrucco" per le viuzze lindissime e fintissime di Mustique?
Ma... vado piuttosto a Canouan  a godermi le tartarughe in libertà:"bye bye Mustique !
L'ancoraggio a Canouan ,all'interno di Charleston bay è sicuro e ben protetto.
Bisogna solo non intralciare la rotta dei traghetti che collegano le Grenadine  a St. Vincent e che fanno scalo qui almeno quattro volte al giorno.
C'è un canale che porta al pontile d'ormeggio delimitato da reefs e segnalato da fanale rosso a DX e verde a SX in ingresso.
Attenzione: siamo in Zona A, quindi i colori sono invertiti rispetto al Mediterraneo!
Filiamo l'ancora a Grand Bay, di fronte al "Tamarind Hotel" :fondo sabbioso,acqua cristallina, poche barche, moletto in legno dell'Hotel a cui legare il tender con cavetto d'acciaio e lucchetto.
Il fuoribordo è bloccato allo specchio di poppa da un tubo in acciaio zincato che chiude i morsetti, su cui Robi ha praticato un foro per agganciare un altro lucchetto: finora non ci sono state brutte sorprese, quindi l'antifuro funziona...!
Prima di legare il gommone al molo,filiamo una piccola "Bruce" di prua con tre metri di catena e cima: evitiamo così che la risacca sbatta il tender contro il "dinghi dock" di cemento.
Vicino a noi scendono a terra anche Carlo e Lori di "Amaltea": ormai sono due settimane che ci facciamo buona  compagnia.
Il "Tamarind Hotel" ci stupisce per le sue cupole di paglia : all'interno ,la struttura di bamboo intrecciata con liane, senza un chiodo, dimostra tutta l'abilità dei costruttori.
L' erba "cicki -cicki" è originaria del Brasile, rende il tetto impermeabile e permette al calore di uscire.
La direttrice, Cinzia,è italiana, della provincia di Bergamo.
E' riuscita ad aprire un negozietto, "Buon Appetito", all'interno del resort , dove  quasi ci commuoviamo: prosciutto di Parma, San Daniele, Finocchiona, norcineria umbra, mozzarella fresca, ricotta...
Ah, i cari antichi sapori di casa...Sigh,quanto ci mancano!
Inutile dire che i prezzi di queste prelibatezze sono inavvicinabili: arriva tutto via aereo dall'Italia a Miamy,poi altro aereo fino a Barbados, poi finalmente volo interno per Canouan, che ha la sua piccola pista di atterraggio vicino al mare.
I "locals" non hanno il becco di un quattrino e credo non abbiano mai varcato la soglia del negozio:e allora, chi compra??
Sorpresa: l'isola di Canouan è quasi tutta proprietà privata di italiani che se la sono comprata dal governo di ST. Vincent e Grenadine,spiagge comprese, una ventina di anni fa.
La strada in cemento che fa il giro dell'isola non è più percorribile per intero: i cancelli dei resort di super lusso,con videosorveglianza attiva 24/24, ne sbarrano l'accesso a chiunque non sia ospite profumatamente pagante dei suddetti paradisi.
"The Pool",l'unico reef  caraibico di quasi due miglia di lunghezza,è privato,quindi vietato alle imbarcazioni,ai kite surfs e ai bagnanti: un' eccezione al diritto internazionale che ci lascia a bocca aperta...
Ne parliamo con Debbie, una simpatica signora del posto che ci presenta Terry,"attivista" del movimento locale che vorrebbe riappropriarsi delle spiagge divenute "off limits" per i nativi.
Se ci si inoltra, anche solo a nuoto entro i confini dei resort, l'accusa è di "violazione di domicilio" con arresto immediato.
Ma le spiagge non sono di tutti???
 Il demanio non è" pubblico" ovunque nel mondo??
Gli abitanti di Canouan si trovano relegati in una specie di "riserva" sulla loro stessa isola.
 Gli ospiti dei resort vivono in una "prigione dorata": si sconsiglia loro di "avventurarsi" in paese o lo possono fare "a proprio rischio e pericolo"...!!!???
Assurdo.
Noi, viaggiatori senza pregiudizi,passeggiando sulla collina, abbiamo conosciuto Debbie che ci ha organizzato anche una magnifica mangiata di aragoste a 10 ECD/pound (475gr) .
Sarebbe totalmente illegale in questa stagione di "fermo-pesca" che dura fino a settembre, ma Debbie non sembra farci troppo caso... noi,con l'acquolina in bocca,nemmeno.
E' un' occasione unica per imparare a cuocere l'aragosta: semplicissimo.
Pentola con acqua fredda, aragoste morte da poco, fuoco allegro,si porta il tutto ad ebollizione e si lascia cuocere finchè i crostacei diventano arancione.
 Si scola, si lascia raffreddare.
Appena si possono maneggiare, si spaccano i gusci e se ne estrae la polpa bianca.
A parte si prepara un trito di aglio da amalgamare al  burro.
I pezzi di aragosta  più due cipolle affettate ad anellini, vengono fatti ammorbidire nella salsina di burro fuso e aglio per qualche minuto.
Un pò di sale,pepe q.b. e qualche foglietta di prezzemolo tritato:il pranzo è servito!
 Doppio Slurp!!
...Peccato che fossero solo due chili di aragoste...
Rimaniamo a casa di Debbie e di suo figlio Kishroy buona parte del pomeriggio: dalla terrazzetta della casa in collina sopra Charlestown, possiamo tener d'occhio le nostre due barche placidamente all'ancora a Grand Bay.
Ci piace questo "contatto" con gli abitanti delle isole: finora non ci ha mai deluso!



sabato 18 giugno 2016

Bequia


Martedi 31 maggio 2016

Cinque minuti di navigazione verso NW e,da Ottley Hall siamo di nuovo a Questelles Bay: facciamo rifornimento di mango e papaia.
Ormai è tempo di lasciare l'isola di St. Vincent,ma vorremmo esplorare ancòra Young Island.
Si tenta l'ancoraggio: il campo boe, a pagamento, è fitto di galleggianti disponibili,ma in pieno vento .
 Prezzo :45 ECD al giorno, ci informa il" nero "arrivato a tutta birra con il suo barchino.
Decliniamo gentilmente l'offerta e, mentre viriamo per andarcene, il "rasta" tenta una contrattazione finale. Arriviamo a 30 ECD. No grazie!
Parliamo con Carlo al VHF:" La giornata è magnifica,il vento da E sui 25kts ci offre un bel traverso, sono solo una decina di miglia ...si va a Bequia?"" Perchè no!!??"
Dopo due orette raggiungiamo Admiralty Bay e  ancoriamo davanti a Princess Margaret Beach.
Fondo di sabbia bianchissima,grande baia ben riparata,poche barche all'ancora,altre alle boe di fronte al paese, belle case dai colori intensi su tutta la collina davanti a noi.
Ad una cinquantina di metri c'è un  pontile di legno dove ormeggiare il tender.
Un sentiero attrezzato conduce, con una bella passeggiata tra rocce e spiaggia, fino al centro del paesino di Port Elizabeth.
Bequia ci piace tanto: le case, gli alberghetti ,i baretti lungo il mare sono deliziosi.
L'architettura "creola" con le case color pastello e i fregi in legno traforato dipinto di bianco che rifiniscono i tetti, ricordano tanto i mazzetti di fiori "Biedermayer" : sembra di vivere in una bomboniera.
C'è un mercatino di frutta e verdura , un piccolo market con i prodotti essenziali e i soliti prezzi assurdi: per adesso siamo a posto...
 Sopravviveremo per almeno altre due settimane con la scorta fatta a St. Vincent, poi vedermo.
La caccia alla balena è stata per tanti anni l'occupazione principale degli abitanti di Bequia.
Ne rimane una traccia nel coloratissimo "Whale's Bar", dove  le sedute degli sgabelli sono ricavate dalle vertebre delle balene e due notevoli"costole" fanno da arco all'ingresso del locale.
C'è anche una tettoia rotonda (museo??), chiusa da sbarre,intorno a cui si passeggia, su una collina sul versante Est dell'isola, dove si possono vedere gli "attrezzi del mestiere" e le barche che i balenieri usavano per avvicinarsi ai cetacei : barchini stretti e lunghi,in legno,da brivido...
La caccia alle balene si è esaurita intorno al 1950 e l'isola adesso vive di turismo.
A Port Elizabeth vado a visitare la redazione di "Compass" la rivista gratuita che si può trovare in ogni Marina o Chandler Shop dei Caraibi: i naviganti più tecnologici, come il caro Max di "Y2K" la scaricano direttamente da internet...
E' una fonte attendibile  di notizie utili e informazioni in tempo reale che coprono tutta l'area delle Piccole Antille: da qui arriva anche la sconcertante notizia di un episodio di pirateria, accaduto alla fine di maggio 2016 nell'area delle Tobago Keys...
Speriamo di essere fortunati e di poter evitare un'esperienza così traumatica.
Finora  i nostri rapporti con i "locali" sono stati cordiali e sereni.
Non ci siamo mai sentiti minacciati nè mal visti:  solo sorrisi e simpatia, nessuna insistenza nel proporre ormeggi o acquisti.
 Ci sta andando benone, anche perchè, grazie a "Compass", evitiamo accuratamente le baie troppo turistiche "infestate" dai "Boat Boys" .
A Saint Vincent è nata un'organizzazione legale di "ormeggiatori", con tanto di tessera da portare appesa al collo con foto,nome e cognome.
In marzo,quest'anno, nella baia di Wallilabou, isola di St. Vincent,uno skipper è stato ucciso a colpi di pistola e un suo amico ferito con il machete .
 Si è sentito parlare di droga e di regolamento di conti ma sembra che la polizia non ci metta molto impegno nello stroncare la delinquenza locale...Caraibi...!





Herpes Zoster 2

Lunedi 30 maggio 2016
Da Questelles,un salto in cantiere per presentare Carlo e Lori ai nostri amici venezuelani.
Ormeggiamo al molo del cantiere.
 Baci e abbracci con Miguel, ma siamo di corsa: sembra che 'stavolta il famigerato "Herpes Zoster", cosiddetto "fuoco di Sant'Antonio" si stia accanendo su Robi.
Bruciori intensi, prurito e vescicole dall'ascella alla spalla sinistra: non c'è dubbio,abbiamo bisogno di un antivirale potente che debelli la "bestiaccia" in modo definitivo, anche se, sinceramente ,non ci sappiamo spiegare il perchè della comparsa di questa infezione. Normalmente è dovuta a stress: la nostra è una vita "antistress" per eccellenza .
 E allora????
Si va a Kingstown in cerca di una  farmacia: mentre arranchiamo  in salita sotto il sole per raggiungere  la fermata del mini bus locale, si affianca un camioncino.
 Il vecchietto nero alla guida con un gran sorriso invita me e Lori ad accomodarci in cabina, mentre Carlo e Robi si arrampicano sul   cassone ,aggrappati al roll-bar.
Si riparte "allegri" con la musica "reggae" "a palla" lungo la strada tutta curve che scende alla capitale di Saint Vincent.
Il vecchietto, simpatico, guida velocemente ,ma con abilità, e ci scodella proprio davanti alla farmacia, dove il dottore indiano (!) prescrive a Robi il "Valtrex" 500mg,principio attivo "Valaciclovir", 2 pastiglie al giorno,ogni 12 ore, per sette giorni.
Costo :151 USD (dollari americani). Prendere o lasciare!
 Prendiamo e paghiamo: la salute innanzitutto.
Quattro volte al giorno va spalmata anche una crema sulle vescicole fino alla loro scomparsa: stesso principio attivo dell'antivirale in compresse.
Per fortuna il dolore e il prurito sono sopportabili, comunque con questo caldo non è uno scherzo : niente sole nè mare per i prossimi sette giorni. Dai Comandante,ce la farai!!
Facciamo un pò di spesa al "Massy Store", unico supermarket "quasi europeo", con merce decente e prezzi accessibili: purtroppo non abbiamo altra scelta e sappiamo bene che spostandoci verso le Grenadine la situazione può solo peggiorare...
Chiedo alla cassa se c'è un servizio "delivery" che porti la spesa alla barca:c'è!
Si tratta di Jared Craigg (+1784 5673086), ragazzotto nero gentile e sorridente,che , per 15 ECD porterà, con il suo furgoncino bianco pulitissimo, noi quattro più tutto il cibo e le bevande,  fino al cantiere dove ci aspettano "Paddy Boy" e "Amaltea". Ottimo!
L'ormeggio al molo del cantiere di Ottley Hall è gratis e ci si può rifornire,sempre gratis, di acqua potabile: Carlo ne approfitta visto che non ha il dissalatore a bordo.
La nostra "toccata e fuga" al cantiere ha dato i suoi frutti: Francesca, con il suo "Ovni37" in crisi già da due settimane perchè non riusciva a trovare una batteria, ne parla con Carlo.
"Ho a bordo  una batteria da 140 Amp che non uso: proviamo se ti va bene?"
Detto fatto,problema risolto,prezzo concordato e pagato: Francesca ritrova il sorriso ...
Speriamo di vederla presto all'ancora  vicino a noi...






lunedì 6 giugno 2016

Amici!!!

Tre anni fa,settembre 2013, a Prevesa (Grecia Ionica), un incontro sul lungomare tra baretti e negozi di souvenir.
Jeancarlo (lui può, è nato in Svizzera...)e Lori , a bordo del loro Bavaria 41"Amaltea" (No, non quello del giro del mondo e del libro "Da Trieste a Trieste" quello è Mario Bonomi... NdR), ci danno un sacco di info dettagliate sulla Turchia , portolani alla mano.
Per ringraziarli regalo a Lori una delle mie spille di lana...
Ci salutiamo sperando di poter incrociare ancòra le nostre rotte...

Venerdi 27 maggio 2016

ore 8.30 locali,12.30 UTC appuntamento radio SSB quotidiano con Max e Alessandra di "Y2K."
Loro sono alle BVI e scenderanno con calma, ma un'altra voce si inserisce nella net
"Ciao Giuliana, sono Carlo di Amaltea, ci siamo conosciuti a Preveza. Noi siamo a Wallilabou a St Vincent e voi?"
"Ciao Carlo !!! Noi siamo all'ancora a Mount Wynne Bay a forse due miglia da te!!! Vieni qui , il posto è magnifico!!"
"Finiamo di far colazione e arriviamo!"
Wow, abbiamo compagnìa, che bello!!
Mount Wynne bay (13° 13' N,61° 16' W) è una grande baia con la spiaggia di sabbia lavica nera circondata da una piantagione di palme da cocco e banane ormai abbandonata da anni.
Tra alberi di mango , mandorle e  papaia, si intravede un prato all'inglese, con gazebo per pic nic e servizi igienici (!!!!!!).
L'acqua del mare è limpidissima : si va tutti insieme lungo la scogliera con maschera e pinne.
Robi si porta anche la macchina fotografica subacquea regalo di Daniele e Flavia di "Zenaide"...
Sorpresa !!In pochi metri d'acqua avvistiamo almeno una trentina di aragoste  sui trecento grammi l'una!
Le lunghe antenne sbucano da sotto i massi, ma al primo tentativo di cattura a mani nude, le stesse antenne si staccano e l'aragosta si infila in profondità tra le rocce.
Nei due maschietti del gruppo scatta l'adrenalina atavica della caccia :bisogna procurare il cibo alla tribù!
 Lori ed io ci poniamo un'altro problema: una volta acchiappate le innocque ma succulente bestiole, CHI le sa cucinare???
 Io non ci provo neanche :ho già messo in chiaro la mia tendenza animal-pacifista-vegetariana, quindi per me si fotografa e basta.
Mi sa che anche Lori è dello stesso partito..
Carlo si presenta con guanti e retino :per lui e Robi la cattura è fondamentale, poi si vedrà...

Ripettuti tentativi di immersione e agguantamento della preda si risolvono con..un paio di antenne in mano!
Le bestiole sono furbissime e , forse, bisognerebbe agganciarle con una ancoretta legata alla lenza da infilare nella tana, ma sono tutte ipotesi per oggi la caccia spietata finisce qui.
Si torna in barca a gustarci una innocqua pastaciuttona con insalata mista  e macedonia di frutta tropicale menù inoffensivo...
 Sempre con Carlo e Lori torniamo a Questelles Bay,la baia con la falesia che offre uno spettacolo unico una parete di roccia calcarea,rivestita da coralli di tutti i colori, che,piena di pesci variopinti, si getta verticale per una decina di metri verso il fondo di sabbia chiara.
Lori ed io, approfittando della luce solare pomeridiana, ci godiamo lo snorkeling per ore.
Qui si può l'acqua, perfettamente limpida, è intorno ai trenta gradi
Nessuno dirà mai ai bimbi caraibici: "Vien fora che te ga i labri blu!", come si usava da noi a Trieste...
Domenica mattina scendiamo a terra  tutti e quattro.
Gironzoliamo per le stradine in salita che portano da Low Questelles a High Questelles : primo incontro musicale con la chiesa avventista locale.
Robi ed io entriamo mentre tutti cantano a squarciagola con chitarra elettrica e microfono amplificato .
 Ci sediamo nell'ultima fila ,cercando di non disturbare i fedeli.
Alla fine dei canti, il pastore prende la parola e ,dal pulpito, ci saluta, ci invita ad alzarci e a dire da dove veniamo, mentre tutti gli altri applaudono e ripetono :"Amen,Amen."
Intorno a noi uomini,donne e bambini di colore tirati a lucido come fossero ad un matrimonio importante :abiti lunghi per le signore, completi scuri e cravatta per gli uomini e ,fuori dalla chiesa, automobili luccicanti senza neanche una macchietta di polvere!
Il pastore li conosce tutti e dà il benvenuto ad ognuno di loro...
Una signora sul quintale abbondante indossa un abito lungo con turbante abbinato color verde pisello...
Il pastore le si rivolge scherzoso :"Ciao cara sorella, non ti avevo riconosciuta così vestita da Regina del Carnevale!"
 Tutti ridono, applaudono e rispondono :"Amen,Amen!"

Dopo qualche minuto inizia un discorso in inglese tenuto da una sorella:l'argomento sono i giovani e la loro mancanza di rispetto verso i genitori...
Noi lasciamo l'assemblea alla chetichella e,arrivati in strada, ci accorgiamo di altri canti che arrivano da un'altra parte del paesino.Ci avviciniamo...
Chiesa di S,Michele una casetta di legno dipinta di azzurro piena a tappo di donne e uomini in abito lungo bianco, con turbante dorato o rosso e blu, alcuni con le candele accese in mano.
Niente strumenti musicali: il ritmo è scandito dalle voci e i movimenti del corpo uniti al caldo infernale ,fanno pensare ad una inevitabile trance collettiva.
Noi restiamo all'esterno della minuscola cappelletta: lì dentro ci avremmo lasciato le penne, ma lo spettacolo è impagabile.
Non sappiamo se  il rituale si replichi ogni domenica o se questa sia un'occasione particolare :Carlo è affascinato e gira un video strepitoso.
Tornando alla barca,quindi verso Low Qestelles ,chiediamo al papà "rasta"di Melina se ci può raccogliere qualche mango dall'albero di sua proprietà.
"Si, volentieri "e si mette a guardare l'albero sopra di lui.
Arriva un'altro nero loquacissimo con uno spinello in mano: anche lui partecipa all'attesa guardando i frutti maturi sopra le nostre teste.
Un ragazzetto di passaggio viene mandato in spiaggia a rintracciare un cugino :ormai siamo in sette a guardare l'albero di mango dai frutti  violacei e zuccherini.
 Un" rasta " di passaggio, amico degli altri"locals "si è unito al gruppo...
Veramente non sappiamo cosa stiamo aspettando...Noi europei siamo colti dal dubbio che ci sia sfuggito qualcosa di importante: l'inglese dei "locals" alle volte è incompresnsibile...
Ma ecco che arriva l'uomo giusto per noi!
 Ha in mano una lunga pertica di bamboo a cui è attaccato un sacchetto di plastica resistente :l'attrezzo raccogli-mango
In un attimo ci riempiono due belle borse di plasica con mango e papaia alcuni da mangiare subito, altri da lsciar maturare al sole.
Vogliamo pagare: offro 10 ECD(2,75€)...("Braccini corti..")
 Accettano con sorrisoni, pacche sulle spalle e foto di gruppo.
Caraibi...!!
Scendendo verso la spiaggia incontriamo alcune donne con i loro bellissimi bimbi.
 Una di loro ha il pancione...
Qui sembra che sia normale portare avanti la gravidanza , la maternità e la cura dei figli senza coinvolgere l'uomo o gli uomini che hanno dato il via alla faccenda...
Tanta povertà e tanta ignoranza...
C'è chi, a venticinque anni ,ha già quattro figli e neanche l'ombra di un marito, vive in una capanna in riva al mare senza elettricità,però...sorride,sorride nonostante tutta la fatica di ogni singolo giorno...
Caraibi...!!