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giovedì 31 agosto 2017

Vendiamo il Paddy Boy.

Venus Point, Tahiti.
Ci diamo subito da fare per vendere il nostro amatissimo Paddy Boy.
E' vero, non abbiamo smesso di amarlo e di considerarlo una gran bella barca, comoda e sicura, ma sappiamo anche che la nostra esperienza marinaresca è arrivata alla sua conclusione: forse troppo presto ? Non è una questione di tempo ma di gioia.
Senza gioia, soddisfazione, entusiasmo non si naviga: si arranca galleggiando...
Perchè vendere la barca a Tahiti e non in Nuova Zelanda dove, così dicono tutti, il mercato è attivo e garantisce ottimi affari ?
Primo : bisogna navigare fin laggiù e sono quasi tremila miglia di mare non facile.
Secondo:per farlo in sicurezza (??) bisogna spendere i bei soldini necessari a testare il timone, che forse ha bisogno di boccole nuove e il"rigging"o "sartiame", che ormai ha tredici anni .
Terzo: la Nuova Zelanda concede un visto di tre mesi, con una estensione a sei. Se riusciamo a vendere la barca in un periodo così breve siamo veramente fortunati... se no ??
Quarto: l'agenzia di broker chiede una percentuale del 6,5% sulla vendita
Quinto:l'ingresso e la permanenza nelle acque neozelandesi presenta varie lungaggini burocratiche  e l'obbligo di mettere la barca in secco per togliere la vecchia antivegetativa e darne una nuova, compatibile con le normative locali.
A Tahiti  "se plus facil!"
Possismo rimanere in Polinesia Francese per tre anni , non abbiamo altri obblighi che quello di registrare il nostro ingresso in queste acque , l'agenzia di broker chiede il 5% sulla vendita ed il mercato è altrettanto vivace poichè comprende Australia, Nuova Zelanda,Nuova Caledonia e Stati Uniti.
C'è anche il vantaggio che la barca si trova già nel "campo di crocera" più ambito di tutto il Pacifico.
Ci vuole comunque un po' , o forse tanta, fortuna...
Contattiamo "Raiatea Yacht" : il titolare , Alexandre, viene a bordo per scattare le foto che metterà sul sito internet dell'agenzia.
Il prezzo : 110.000 €
Non ci resta che incrociare le dita e aspettare che l'annuncio, pubblicato snche su "Yacht World" e"Cosas de Barcos" dia i frutti sperati...
Non abbiamo fretta: siamo in luglio e la prossima stagione delle piogge , e degli uragani..., inizierà appena a dicembre.
E intanto ci godiamo Tahiti....
Il "Diadema" visto dal Paddy Boy in navigazione lungo la costa Ovest di Tahiti
Eccoci con un gruppo di "indigeni"delle isole Marchesi
Tatuaggi splendidi su una pelle assolutamente perfetta
Musica tradizionale davanti alla sala dei matrimonii di Fa-a
Matrimonio polinesiano in bianco e turchese
Tatuaggi e collane portati con orgoglio da persone sempre sorridenti e gentili

giovedì 24 agosto 2017

Capitolo secondo :il nostro "Piano B"

Arriviamo a Tahiti il 12 luglio,
e filiamo l'ancora nella baia di Matavai, appena doppiato il reef di Venus Point , costa di NE.
Un ancoraggio perfetto in 7 mt ,con un panorama stupendo sulle montagne di Tahiti a Est e sull'isola di Moorea a Ovest.
La baia e' protetta da un ampia barriera corallina che blocca il moto ondoso da SE a NW.La sabbia nera del fondo, mescolata al fango del ruscello che sfocia alla fine della baia, fa sì che la nostra Delta agguanti al primo tentativo.
Messo in acqua il dinghi , chiediamo al nostro unico vicino di ancoraggio ,a bordo di un catamarano austriaco, dove si trova il sentiero per raggiungere il paese più vicino.
Ci indica un gruppo di alberi a mezzo miglio da noi :dobbiamo tirare secco il dinghi a forza di braccia, su per la ripida spiaggia nera cercando di evitare le onde di risacca che frangono con "schiocchi" simili a frustate.
Leghiamo il nostro prezioso "gommino" ad un tronco sbiancato dal mare:non solo cima , ma anche cavo di acciaio con lucchetto... Meglio essere prudenti...
A due passi dalla spiaggia ci accoglie un laghetto di ninfee rosa.
L'acqua del ruscello che lo alimenta è anche l'habitat naturale di alcune grosse anguille che vediamo nuotare placidamente tra le piante acquatiche...
Un sentierino tra le casette basse circondate da fiori  tropicali  e vigilate da numerosi cani  che abbaiano furiosamente al nostro passaggio, ci  porta in dieci minuti sulla strada principale dove un traffico esagerato ci fa capire quanto sia popolata e vivace Tahiti.
Ancora qualche passo verso sinistra : davanti a noi ben due, DUE (!!)  grandi ,sfavillanti supermercati , "Super U" e "Champion",uno di fronte all'altro, con tutti i loro prodotti in bella mostra, bancali ricolmi di frutta e verdura, scaffali pieni  di "ognibendiddio" ,vassoi fumanti dalla rosticceria e dolci appena sfornati con un profumo di burro da svenire!
Robi ed io non crediamo ai nostri occhi, siamo commossi da tanta abbondanza, ma non riusciamo a deciderci :dopo tante privazioni culinarie dobbiamo riprenderci con calma...
Rischiamo di uscire senza aver comprato niente, tanta è la sorpresa di trovarci di nuovo in un posto "civile".
Quasi con le lacrime agli occhi accarezziamo l'insalata fresca e croccante, i pomodori , le melanzane, le mele , le arance, i kiwi !! Quanto ci sono mancati !!!
Alla fine usciamo dal supermercato con una bella borsa piena di frutta e verdura, ma senza l'ansia di farne una scorta : appena questa finisce, si torna al Super e se ne compra altra!
.Semplice, normale, con la barca all'ancora qui vicino e nessuna voglia di riprendere a navigare.
Nel frattempo il mio pre-molare superiore di destra non mi da pace.
Usciti dal "SuperU" , svoltiamo a sinistra e ci troviamo davanti allo studio dentistico della dottoressa Patrizia Goi.Breve visita con raggi X  per constatare che il perno su cui è montato il dente ha rotto la radice che lo ospita e quindi bisogna togliere il tutto prima che subentri un' infezione.
Non posso fare altro che acconsentire.L'estrazione, eseguita con maestria, è veloce e indolore.
La dott. Goi e suo marito Olivier lavorano nello stesso ambulatorio.Goi è un cognome italiano ?"Ma certo", ci spiega Olivier ,"i miei genitori sono di Gemona e parlano friulano.Sono emigrati in Francia subito dopo la seconda guerra mondiale e vengono a trovarmi qui a Tahiti ogni anno"...Friulani nel mondo...
Torniamo sereni al nostro ancoraggio :la decisione è presa.
Vendiamo il Paddy Boy.
Proseguiremo il nostro viaggio in aereo,in bus o con una macchina a noleggio , da "terricoli", zaino in spalla e ostelli della gioventù, senza alcuna fretta di tornare in Italia :con meno fatica, meno ansie, più relax.
Il motto di Robi è: "Niente più notturne!"
Questo è il nostro "Piano B".
Arrivare a questa decisione finale ci ha veramente "spaccato dentro".  Abbiamo avuto il coraggio di mettere in discussione la nostra vita e abbiamo raggiunto una soluzione che soddisfa tutti e due :siamo finalmente sereni, sempre insieme .
Pronti per una nuova avventura?
Siii.
L'isola di Moorea da Venus Point
Le montagne vulcaniche di Tahiti da Venus Point
All'ancora a Venus Point con il psnorama sulle montagne di Taiti

Capitolo primo:La resa dei conti

7 / 10 luglio 2017

All’ancora a Fakarava inaspettata (?), arriva la resa dei conti.

Dopo esser scesi a terra e aver cercato inutilmente frutta o verdura fresca nei due striminziti markets del paesino, torniamo a bordo sconsolati.

Si va avanti a scatolette anche qua…

La signora che gestisce la lavatrice (18€ /10kg) procura anche le uova fresche: un lusso estremo, sia le uova che la lavatrice!

Unica opportunità: alle 4 del mattino , e non più tardi che si rimane a bocca asciutta,andare all’assalto della piccola nave che arriva da Tahiti con le provviste per i residenti.

Le Tuamotu sono senza dubbio un paradiso per chi ama le immersioni , ma noi due ci ritroviamo, nervosi e insoddisfatti, a patire la fame. In due mesi abbiamo perso dieci chili….

Così , guardandoci francamente negli occhi e in fondo al cuore,per tre giorni di fila, spesso con le lacrime agli occhi , mettiamo a nudo tutti i pro e i contro di questi quattro anni a bordo del Paddy Boy.

Abbiamo incontrato molti uomini soli, più anziani di noi che stanno navigando su barche antiche : più coraggiosi , più “giovani dentro “ ?

Forse, ma , a volte,la cruda realtà è che a loro manca un’alternativa , un “piano B”.Non hanno i mezzi per mantenersi sulla terraferma e dalla vendita della barca non ricaverebberro un granchè, quindi continuano serenamente la loro avventura .

Siamo sinceri con noi stessi e non ci risparmiamo l’autocritica più spietata.

Qual’è il punto focale ? Non ci stiamo divertendo più.

Le scomodità degli ancoraggi rollanti,dell’acqua marron che non puoi dissalare, la costante preoccupazione per le condizioni meteo, la mancanza di cibo sano, le lunghe navigazioni ,l’idea di dover investire almeno altri 20.000€ sulla barca ci stanno facendo  cambiare idea sul giro del mondo.

Abbiamo visto tanto, conosciuto persone magnifiche, imparato usi e costumi a noi totalmente estranei : siamo contenti, ma ...

Proseguire la navigazione significa accettare altri sacrifici e sempre nuove spese .

Dalla Polinesia francese, muovendoci verso Ovest ci aspettano isole incantate ma poverissime e navigazioni impegnative, come quella che dovremmo affrontare se decidessimo di trascorrere la stagione delle piogge e dei cicloni,da dicembre ad aprile, in Nuova Zelanda.

Chi ce lo fa fare ?

E’ pesante ammettere che non abbiamo più voglia di “notturne” perchè non sempre significano cielo stellato , luna piena e mare liscio come l’olio...anzi!

Devo essere onesta con me stessa : quattro anni di vita in barca non mi hanno trasformato in un “ lupo di mare”.

Non so portare la barca :so eseguire gli ordini dello Skipper quindi conosco le varie manovre a menadito, ma se mi trovo in una situazione di emergenza  il mio sangue freddo “evapora”  ….

Non è mai scattato in me l’interesse per l’ esatta regolazione delle vele o per la conoscenza approfondita della”sala motore “ , tantomeno per l’elettronica di bordo.

Ho tentato l’avventura della radio SSB considerandola essenziale alle comunicazioni quando Internet non c’è: dopo quattro anni di alti e bassi e una spesa di oltre 7000€ tra radio, antenna bipolo,accordatore, antenna tessile, ecc. ,mi sono arresa!

Un telefono satellitare avrebbe risolto il problema dall’inizio con meno spesa e più soddisfazione.

Non vado in giro da sola con il dinghi: se il motore si spegne sono nella ….!

Rispettare i turni di notte è un’utopia : se posso li evito e sto all’erta dall’alba al tramonto.

Quindi Robi si accolla l’intera responsabilità della navigazione al buio…

Dormicchia,o piuttosto“sviene” in pozzetto :ogni mezz’ora , grazie al timer della cucina, controlla la rotta con il GPS e il pilota automatico e torna a dormire.Questo se non piove a dirotto sotto ad un “groppo”di passaggio e se il mare grosso non ti scodella giù dalla panca dove sei legato con una cima di sicurezza.

I dieci giorni di traversata, con vento e mare contro, da Panama alle Galapagos ,ce li ricordiamo ancora:il pavimento del corridoio della cucina era l’unico posto “fermo” del Paddy Boy su cui ci si sdraiava per riposare un pò…

Ma allora, perchè diavolo ho scelto  ‘sta vita ?

Perchè mi sono illusa che sarebbe stata una vacanza infinita, ricca di prospettive entusiasmanti ,di incontri e paesaggi imperdibili, di esperienze gratificanti e irrinunciabili…

In parte è stato veramente così, ma il rovescio della medaglia con lunghe soste in cantiere almeno una volta all’anno e continue spese di manutenzione, alla fine ha ridimensionato in maniera pesante le mie rosee aspettative.

Il Paddy Boy è la mia casa.

Ci sto bene, lo amo, ma l’ho sempre considerato soltanto un mezzo di trasporto , non il fine ultimo del viaggio .

Per capirci:mi piace arrivare in un posto nuovo e scendere a terra per esplorarlo, sperando che la navigazione sia la  più breve possibile !

Come sono arrivata fin qua, percorrendo le 16000 miglia(32000 km  circa) documentate dal GPS, nonostante queste premesse?

Semplice: mi piace viaggiare, sono curiosa e voglio vedere il mondo con i miei occhi.

Voglio imparare, conoscere, tener vivo il cervello !

Voglio che questa mia unica vita abbia un sapore “unico”!

Non rinnego niente di questi quattro anni per mare e , di sicuro, non rimpiango la vita di cttà.

Ma, se il sacrificio in termini di salute e denaro supera la soddisfazione finale, i conti non tornano più.

Robi, con motivazioni molto simili alle mie, è giunto alle stesse conclusioni: c’è bisogno di un cambiamento di programma.

I tre giorni a Fakarava sono stati i più tristi di tutta la nostra vita a bordo del Paddy Boy: abbiamo litigato, pianto, passato notti insonni….poi la decisione di abbandonare gli amici, salpare l’ancora e puntare su Tahiti.

230 miglia senza un alito di vento ,tutte a motore,malinconiche…con un cielo grigio pallido...

...Robi ed io distanti...

Come se non bastasse , durante la navigazione ha anche iniziato a farmi male un dente!

lunedì 7 agosto 2017

Tuamotu

Giovedi 6 luglio 2017

Sempre in compagnia di OBIWAN.
Di giorno loro  ci staccano di almeno quattro/cinque miglia,  di notte noi ricuperiamo "acqua"perchè navighiamo con le due mani di terzaroli alla randa e all'alba ci si ritrova in "navigazione parallela".
Ci arriva la vocina entusiasta di Raffaella sul ch 68 del VHF :"Il nostro primo atollo!!"..
Noi, un po'rimbecilliti da quattro giorni di navigazione con contorno di Aspirina, capiamo :"Il nostro primo TONNO!"
" Avete pescato un tonno??"
"Noo,guardate a sinistra, la linea verde ..è un atollo delle Tuamotu!Ci siamo!"
E' vero...aguzzando la vista, tra un'onda e l'altra si scorge una "rughina" di mangrovie, appena sopra il pelo dell'acqua, a circa due miglia dal Paddy Boy.
Benedetti  GPS e pilota automatico che ci tengono in rotta e fuori dai guai anche quando lo skipper e signora non sono al cento per cento...
Si prosegue verso Fakarava con un bel SE al traverso e mare impegnativo: ma l'onda lunga del Pacifico  placida e solenne, è un'altra leggenda "da banchina"??!!

Venerdi 7 luglio 2017
Poco prima dell'alba avvistiamo la luce del faro sulla barriera N di Fakarava.
Primo calcolo : arriveremo verso le 8 del mattino.
Bene.
Secondo calcolo:la marea sarà favorevole all 'ingresso nella "passe"?
Riusciremo a beccare il momento di "stanca" per entrare o ci toccherà aspettare fuori dalla barriera corallina finchè arriverà il momento giusto?
Terzo calcolo : quanti nodi di corrente avremo a favore o contro?
Risultato :dalla esperienza di altri naviganti risulta che la  passe di Fakarava sia larga,facile e sicura, basta farla di giorno e con una buona visibilità.
Il canale interno della laguna, lunga 32 Nm e larga 15 Nm, è ben segnalato e conduce all'ancoraggio sicuro di fronte al centro abitato .
Così dice il portolano...e noi gli crediamo molto volentieri, anche se le sensazioni di "stomaco stretto" e "no me passa un ago.." aleggiano sul Paddy Boy.

Ore 8
OBIWAN si presenta  per primo :siamo in contatto VHF .
Alla passe c'è corrente contraria di almeno tre nodi , quindi marea in diminuzione.
OBIWAN entra senza difficoltà:evviva!!
Tra mezz'ora tocca a noi.
Giù le vele,si entra a motore.
Le onde sul reef sono impressionanti e caotiche.
Ci muoviamo verso il passaggio sicuro tenendoci un po'sulla sinistra per evitare la forte corrente al centro della passe.
Io sono a prua a scrutare il fondale, Robi, impegnato al GPS  ,osserva il mare con la faccia seria.
A bordo c'è silenzio...
Ci inoltriamo tra le onde della corrente : con il motore a 3000 giri, facciamo tre nodi...il Paddy Boy lotta contro le onde.
Si vede il fondo:l'acqua è limpidissima.
Siamo su 9, 7,11,18 mt. FATTA !!
Siamo passati ,siamo nella laguna di Fakarava !!URRAH !!
Con un sospirone di sollievo torno in pozzetto.
Robi mi fa vedere che ,secondo la traccia del nostro GPS , saremmo passati direttamente sul reef...
I 260€ spesi per la carta elettronica aggiornata e dettagliata delle isole del Pacifico, nel momento cruciale danno questi risultati ...!?
Ma beeene !!

Ore 9.30
Siamo all'ancora in 18mt di acqua bluette: intorno al Paddy Boy una ventina di pesci remora di circa mezzo metro aspettano di sgranocchiare qualche avanzo della cucina di bordo.Non si vede il fondo: forse un po' di sabbia in sospensione...
Davanti a noi la striscia dell'atollo con alcune casette colorate e le palme da cocco, intorno a noi tante barche all'ancora.
Finalmente il Paddy Boy è immobile.
Finalmente ci possiamo riposare.

mercoledì 2 agosto 2017

Cominciamo bene ...!

Daniel'sBay, NUKU HIVA
Mercoledi 28 giugno 2017

A tavola,nella casetta tra i fiori tropicali ,siamo in otto persone :noi del PADDY BOY, OBIWAN, e WHISPER  a cui si sono aggiunti Jack e Monique del catamarano ALOHA.
Non sto a descrivere il menu: diciamo che è accettabile, a parte gli gnocchi di farina bianca duri e insipidi che sono rimasti nella loro ciotola intagliata nel legno...la cena da Nadia a Fatu Hiva era molto più ricca.
Durante il pranzo sento che c'è qualcosa che non va : un brivido freddo lungo la schiena e un leggero mal di testa.Boh ?
Da due giorni mi spalmo sui "bozzi" dei "no-nos",ahimè numerosi  sulla mia pelle nonostante il repellente, una crema al cortisone , unico modo per alleviare il prurito insopportabile.
Rientriamo sul Paddy Boy verso le due del pomeriggio : mi misuro la febbre..38.5! !Eehhhh????
Mi fanno male le ossa, il mal di testa aumenta e un "grattino "in gola mi fa pensare ad una influenza decisamente fuori stagione : sono sfinita.
Mi metto a letto nella mia bella ,ampia ,luminosa cabina di poppa e cerco di rilassarmi.
La barca è immobile: non devo far altro che prendere" Tachipirina" e aspettare pazientemente che la febbre passi.
Meno male che Robi ha la sua cabina a prua così evitiamo il contagio...
Le ore passano e la febbre non diminuisce.Riesco a bere una spremuta di pomplemousse  poi  una banana e niente altro...Passerà...

Giovedi 29 giugno
Sempre 38.5 di febbre e dolori alle ossa, mentre il prurito dei Malefici richiede continue spalmatine di crema al cortisone :che stress !!!
Purtroppo anche Robi incomincia a tossire :sembra l'inizio di una bronchite.
Il PADDY BOY  si è trasformato in un lazzaretto...
Raffaella e Giovanni, preoccupati , vengono con il dinghi a vedere come stiamo :c'è una "finestra" di vento favorevole per spostarci verso UA POU e poi proseguire per le TUAMOTU  per sabato 1 luglio.
Ce la faremo a rimetterci in sesto in due giorni ? Buona domanda .  Ce n'e una di riserva..?!

Venerdi 30 giugno
Alla febbre che non cala, si aggiunge la diarrea : Giuli OUT !!
Robi non ha febbre, solo tosse e mal di testa.
La spalla destra ha ripreso a fargli male : lavorare  al winch non sará facile...ma tanto ci sarò io ad aiutarlo alle manovre...appena troverò la forza per salire in pozzetto...

Sabato 1 luglio
Ore 9
Giuli : febbriciattola a 37.5 stabile senza Tachipirina.
Robi :  tossaccia che non lo fa dormire di notte e dolore alla spalla che non molla.
Andiamo bene!!
Il meteo è favorevole : vento da SE intorno ai 18/20 nodi con mare poco mosso.Ci aspetta un breve tragitto di 25 Nm fino alla costa Ovest di UA POU  con ancoraggio previsto nella baia di HAKAHETAU: si rollerà di nuovo ? Sicuro !
Forse altri due giorni di riposo mi farebbero bene, ma io sono propio stufa di stare a letto in questa baia che ormai mi sembra una prigione.
Ce la faremo.
Si parte per UA POU insieme a OBIWAN.Deciso.

Ore 15
Siamo all'ancora a UA POU in 18 mt di fondale speriamo buon tenitore...
L'acqua è abbastanza limpida : si può dissalare.
Baia poco ridossata con risacca : e cosa altro ti aspettavi dalle Marchesi ??!!
Io crollo in cabina: temo che la febbre sia tornata...
Robi per fortuna sta meglio:Vicks e Aspirina lo stanno aiutando.

Domenica 2 luglio
Giuli sempre "KAPUT"... ma con tutta la più buona volontà del mondo di guarire.
Scendo a terra con gli altri ma ho addosso una stanchezza infinita :non sono più io..Che cavolo mi sta succedendo ??
La febbre è stabile a 37.5: e allora la vogliamo piantare con sta sensazione di sfinimento ? Ci diamo un taglio che domani si parte per le TUAMOTU ?!... mi arrabbio con me stessa...forse funziona e mi torna la grinta...
Per la notte ci tocca cambiare ancoraggio : qui si rolla troppo.Ma va ??

Lunedi 3 luglio
Alle prime luci dell'alba PADDY BOY e OBIWAN lasciano senza alcun rimpianto le acque di UA POU con rotta su RAROIA, Arcipelago delle Tuamotu, 400 Nm più a Sud.
Giuli ? OUT! 
Robi? Molto meglio...
ore 20
Mare agitato e vento oltre 25 nodi.
Bolina larga ma scomoda: si arranca...
Rapido scambio di opinioni con OBIWAN e si cambia rotta per sfruttare un" traverso" più confortevole  . Si va a FAKARAVA, cento miglia in più del previsto.
E che sarà mai un giorno in più di navigazione per noi "oceanici"?!!
Io non sono granchè di aiuto: mi sistemo sul divano del quadrato e cerco di dormire.Robi si fa tutti i turni in pozzetto . Massacrante...

Mercoledi 5 luglio

Dopo due giorni di navigazione abastanza tranquilla sembra che mi stia tornando un pò di energia vitale: era ora !!
Maciniamo le solite 100 miglia al giorno ma senza entusiasmo:forse non èstata una buona idea mettersi in navigazione un pò malconci...
"Magari a dicembre arriviamo in Nuova Zelanda e vendiamo il Paddy Boy: dicono che sia un buon mercato.."
Robi ??E' stato Robi a parlare così??? Ha avuto il coraggio di esprimere ad  alta voce un pensiero che è anche mio!
Mi viene la pelle d'oca solo a pensarci.
Vendere il nostro Paddy?
Quante migliaia  di miglia ci sono tra qui e la Nuova Zelanda??
E' una  navigazione impegnativa che porta molto a Sud, cioè verso il freddo... E chi ce lo fa fare ???
Ma il pensiero ormai si è fatto riflessione quotidiana.
È quasi un terremoto emotivo. 
Ci siamo arrivati tutti e due nello stesso momento. Una rivoluzione, ma anche una realtà che non possiamo più ignorare:siamo tanto stanchi...
Dai ,che appena arriviamo alle TUAMOTU  ci passa il magone!