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venerdì 16 dicembre 2016

Primo:"NON MOLLARE!"

3 dicembre 2016 : compio 62 anni.
Sto risolvendo i miei problemi di salute,ma proprio il giorno del mio compleanno arriva via mail la notizia che riguarda l'Agenzia delle Entrate.
Ci multano per 60.000 € per aver ottenuto, secondo loro, 50.000€ dal "lavoro nero" di Robi.
Dobbiamo pagare la prima rata, di dodici totali, entro il 9 dicembte: circa 4000€.
Siamo all'ancora in baia a Cartagena e, per fortuna abbiamo connessione internet.
Chiamiamo con wats'up il  dott. Gioffrè che ci segue fino da aprile e lo preghiamo di aiutarci una volta di più ad uscire vivi da questa situazione assurda.
Dobbiamo presentare ricorso: se ne occuperà l'avv. Gobbi, tributarista, a cui dobbiamo inviare immediatamente un bonifico con l'acconto spese.
8 dicembre
La baia di Cartagena si sta preparando al Natale: ogni sera fuochi d'artificio.

Marlise, esperta in Fiori di Bach, mi ha fatto una "Pozione" personale: ottimo aiuto!

Claudi e Marlise del "Virginia" incontrati a Cartagena.
Riusciamo a parlare con l'avvocato: è fiducioso,abbiamo tutte le "pezze d'appoggio" necessarie a dimostrare come abbiamo potuto acquistare il Paddy Boy.
L'Agenzia delle Entrate le sta ignorando di proposito e sta applicando il "redditometro" ad un lavoratore dipendente.
Ci vorranno due anni per venirne a capo, ma si può fare.
Forse la prossima notte riusciremo a dormire meglio...
9 dicembre
Contattiamo l'agente dell'immigrazione per ottenere lo Zarpe di uscita dalla Colombia.
Troppo tardi: bisogna aspettare fino a lunedi 12 .
Durante il week end il comandante del porto non lavora...
Consegnamo i passaporti a David e aspettiamo fiduciosi.
Alle 17 di lunedi tutto è sistemato,ma è troppo tardi per partire.
13 dicembre
Ore 7.30 lasciamo senza rimpianti la baia di cartagena diretti a Cholon,15 miglia verso SE.
Ci siamo già stati: il posto ci piace e dobbiamo ripulire il Paddy Boy dalla zozzura della baia di cartagena.
ore 9.30
A tre miglia da Cholon (penisola di Barù), la barca impazzisce: è ingovernabile, gira su se stessa,il timone nonrisponde più.

Si torna a Cartagena con la barra di rispetto


Il tubo scoppiato : 13 anni di vita

La cabina di poppa sventrata
Siamo a motore con mare piatto e sole accecante.
Robi ferma tutto e controlla il vano del timone a poppa: tutto pieno di olio rosso!!
L'impianto idraulico della timoneria è saltato!!
Bisogna ricorrere al timone di rispetto e tentare un rientro al Ferrolaquimqr di Catragena.
Chiamo il sig. Jesus con wat's up : mi risponde subito e manda una lancia a motore per aiutarci nel rientro tra le secche della baia.
Non ci posso credere: di nuovo a Cartagena!!??
Questo Paese non ci vuol mollare....!
Alle 13 ormeggiamo alla solita gru di ferro che ci sta mangiando lo zinco dell'elica: pazienza ...
Immediatamente Luisito, il meccanico ci conferma che il danno è notevole: bisogna smontare il circuito dell'olio del timone idraulico.
I tubi passano dalla colonnina in pozzetto, attraverso la sala motore, sotto il mio letto in cabina di poppa fino al pistone a cui è connesso anche il pilota automatico, a poppa.
Furoi 35°. Dentro 40°.
Cominciamo , Robi ed io, a smontare tutto, consapevoli che ci è andata bene.
Un guasto del genere in alto mare sarebbe stato veramente difficile da risolvere.
Il comandante mi spiega che si sarebbero dovuti posizionare dei cavi per poter timonare dal pozzetto ,con il timone a mano, giorno e notte : da sfinimento!
16 dicembre
Cambiati tutti i tubi ad alta pressione, fatta un uscita in mare per tarare nuovamente il pilota automatico con il "giro bussola":sembra che tutto funzioni !!!!
URRAHH !!!!!
Ringraziamo Jesus "Number One" per tutto l'aiuto che ci ha dato nel suo cantiere, chiediamo il conto,(500,00€ tra tubi e manodopera, con soccorso in mare  gratuito) e finalmente riprendiamo la navigazione, per la terza volta ci allontaniamo da Cartagena.
Speriamo sia quella buona!
Ma...l'importante è NON MOLLARE !!!!




sabato 19 novembre 2016

Clima caldo e salute

Sabato 19 novembre 2016
Siamo rientrati a Cartagena il 31 di ottobre: appena scesi dall'aereo il caldo afoso della città costiera ci ha assalito .
Benedetto clima della Zona Cafetera: qui sulla costa si suda come fontane,l'umidità è intorno all'80% e le zanzare non danno tregua.
Dopo alcuni giorni sull'invaso per concludere la lucidatura dell'opera morta e la pitturazione con antivegetativa dell'opera viva, il 5 di novembre il Paddy Boy è tornato a galleggiare ormeggiato ad una chiatta in ferro all'esterno del cantiere Ferroalquimar.
Si comincia a far cambusa per le San Blas :andata in bus e ritorno in taxi , dal centro commerciale"Jumbo" del Caribe Plaza, con generi a lunga conservazione.
Le San Blas , dicono tutti, sono un paradiso, ma senza supermercati
.Qualche canoa con frutta e verdura arriva ogni tanto dagli indigeni Kuna Yala che vivono in questo grande arcipelago lungo la costa dello stato di Panama.
Marlyn Agressott, il mio Angelo Custode al Ferroalquimar di Cartagena

Marlyn si è occupata della mia salute gestendo taxi, medicine,appuntamenti con le cliniche: una amica strepitosa!

A SX Alberto, un "grande", e Andrea, a DX appena tornato da un viaggio in moto in Sudamerica.
In compenso c'è da pescare in abbondanza e c'è anche una comunità di navigatori italiani ,e non ,che ti danno le "dritte"  su come gestire al meglio la tua permanenza tra gli isolotti.
Giovedi 17 novembre siamo pronti a partire: consegnamo i nostri passaporti al sig. David Arroyo, l'agente colombiano che ci procurerà lo "Zarpe" di uscita dalla Colombia.
Dobbiamo aspettare due giorni per avere i timbri sul passaporto .
Prossima tappa breve:penisola di Barù a 20 miglia da Cartagena, tanto per cambiare ambiente, in attesa che la stagione delle piogge si plachi del tutto e diminuisca il" pericolo fulmini" alle San Blas.
La baia di Cholon (Barù) è un posto turistico, da evitare accuratamente durante il weekend,quando la musica a palla non ci permetterebbe di dormire.
Ok,lunedi 21 sarà il giorno giusto per mollare gli ormeggi e salutare tutti i cari amici del Ferrolaquimar.
Ahi,ahi...venerdi notte mi sveglio con dei pesanti dolori al basso ventre.Far pipì brucia da matti: cistite!!! Nooooooooo!
E invece l'incubo è tornato.
Ne avevo sofferto in luglio prima della partenza per Los Roques: una settimana di antibiotico e tutto sembrava risolto.
A settembre tutti gli esami medici, urine comprese, erano a posto.
Adesso sono veramente preoccupata: non posso mettermi in viaggio per una zona praticamente deserta con un problema di salute così invalidante.
La deliziosa signora Marlin della reception del Ferroalquimar si prende cura di me: ha sofferto anche lei di questo disturbo e vuole darmi una mano .
Chiama un medico che dopo tre ore di attesa arriva al cantiere per visitarmi: è un giovane medico generico  che mi ascolta attentamente prima di prescrivermi una settimana di antibiotico in pastiglie più quattro iniezioni,una al giorno, sempre di Gentomicina.
Sembra che il Furadantin che avevo a bordo e che ho iniziato a prendere ai primi sintomi, non faccia più effetto sui batteri che ora stanno scatenando un'infezione nella vescica.Sarà poi così o si tratta di un'ostruzione in un'altra parte dell'apparato urinario?
Ottengo un prescrizione per la uro-TAC, da fare immediatamente, a pagamento (200 €) , per conoscere la situazione del mio appararo urinario.
Andiamo, Robi ed io,in taxi, alla Clinica Santa Lucia, a pochi km dal cantiere.
Devo bere  tanta acqua senza però poter fare pipì, per avere la vescica piena durante la TAC.
Mi accomodo sulla piattaforma lunga e stretta che entra nel tunnel.
Il tecnico molto gentilmente mi sistema a pancia sotto e  rientra nel suo "gabbiotto" per eseguire l'esame .
Sento che la piattaforma si muove : ok
Poi ,per qualche minuto, solo degli scatti secchi : è il rumore della TAC??
No, è la piattaforma che si è incastrata e non scorre più!
Scendo, mi rivesto, aspetto.
Vedo dalle facce di medici e tecnici che non c'è niente da fare: qualcosa si è rotto e l'esame è sospeso.
Mi danno l'Ok per andare finalmente al bagno...Fiuuuuuu....
Se ne riparlerà lunedi prossimo: mi chiameranno dalla clinica appena il guasto sarà riparato.
Speriamo.
Intanto continuo con la cura di antibiotico : mannaggia alla cistite!!!
San Blas aspettateciiiiii !!!!



martedì 15 novembre 2016

Santa Rosa del Cabal :ultima tappa nella Zona Cafetera

Compagni di viaggio...

Stanzetta doppia con bagno al "Cofee Town"
Riflessi...
Cofee Town Hostal, Santa Rosa del Cabàl
Ultima tappa di questo viaggio in Colombia:Santa Rosa del cabal con le sue cascate e le Terme.
In realtà avremmo dovuto prendere un bus per Bogotà,10 ore di viaggio, prenotare un volo per Letizia a mille chilometri di distanza e andare in lancia a motore ad esplorare la foresta amazzonica al confine con l'Equador.
Due fatti ci hanno scoraggiato:il clima amazzonico caldo,umido e ricco di insetti antipatici e il costo dei voli che, con l'inizio di novembre triplicano i prezzi!
 Entriamo in alta stagione: anche il volo di ritorno a Cartagena dai 70.000 COP del 31 ottobre passa ai 350.000COP del 1 novembre...
Non ce l'ha mica ordinato il dottore di spendere tanti soldi per ritrovarci divorati dai "mosquitos" della giungla: si cambia programma e ci si sposta verso Pereira, poi ,sempre comodamente in bus e spendendo pochi pesos si arriva al Hostal "Cofee Town " di Santa Rosa del Cabàl.
Anche qui siamo su un cocuzzolo..ci si arrampica sudati: non piove e la temperatura a mezzogiorno sfiora i trenta gradi.Il "Cofee Town" ci fa tornare indietro agli anni settanta: tipico arredamento "di sinistra" con poster dei Beatles e foto del "Che".
Arredamento "vintage" al Cofee Town
Due stanzette comunicanti,quindi tre letti al prezzo di due, con bagno privato e vista sulle colline con mucche al pascolo.
La cucina è veramente messa male, con poche pentole da ripassare energicamente con la paglietta di acciaio: il tutto è veramente da "figli dei fiori",ma non ci lamentiamo troppo...il prezzoè di 15€ per notte.
Il bus che ci porta alle terme è di quelli da film:vecchio di settant'anni, coloratissimo,con le panche in legno.  Decisamente DOC !
La zona termale è ai piedi di una magnifica cascata alta un centinaio di metri.
L'acqua delle piscine all'aperto è giallina e caldissima: minimo 42°!!
Ci si può immergere solo per pochi minuti o si rischia di diventare "Caldo de pollo" come chiamano qui il brodo con il pollo lesso...
Una costante di OGNI angolo della Colombia è la musica!
Nei Bus,nei taxi, in qualsiasi locale pubblico,per strada ,ovunque la musica latino-americana a volume più o meno accettabile la fa da padrona.
Anche alle Terme:relax impossibile!E' una continua "fiesta"...
Non per noi che siamo abituati al silenzio del mare e vorremmo ascoltare il vento tra le fronde e il canto degli uccellini...
In Ostello incontriamo due giovani argentini e il loro micio"Aaron" che stanno viaggiando in autostop lungo tutto il continente sud americano.
Come mi piacciono gli Ostelli "vintage": si incontrano persone veramente speciali...
Parliamo delle nostre esperienzedi vita, dei progetti, dei sogni, e ci sembra di avere trent'anni di meno,quando anche noi giravamo l'Europa di ostello in ostello o con moto e tenda...
Che bei ricordi!!
Possiamo dire che a quasi sessantadue anni il feeling con questi giovani è totale: si condivide soprattutto la gioia del viaggio e dell'incontro, del sogno e delle speranze per il futuro.
Una cosa è certa:non abbiamo nessuna intenzione di fermarci ! Il mondo è grande e c'è tanto da vedere e da imparare !!
In bocca al lupo  Ludmila e Leandro ,  forse un giorno vi verremo a trovare a Buenos Aires,per ora c'è Facebook e il Blog.Buona vita!!

L'interno del Cofee Town

Santa Rosa del cabàl, la piazza principale
Sul sentiero per le terme
Eccoci!!
la Giuli nel verde...finalmente.
Leandro, Ludmila e il micio Aaron, da Buenos Aires

Le terme con la cascata





Monumento al Machete

Quattro chiacchiere con Louis,fantino amante dei cavalli.

lunedì 14 novembre 2016

Buenavista

23 ottobre 2016
Buenavista,
Colombia,Zona Cafetera

Ci arrampichiamo con il bus su una stradina di montagna ripida ,tutta curve,ma per fortuna asfaltata.
Le piogge stanno creando problemi di frane e smottamenti in tutta la regione:Buenavista si trova a 1800 mt, su un cocuzzolo.
Buenavista dal nostro" Gran mirador"
Speriamo che non frani propio adesso...
Hostal "Gran mirador", Buenavista
Dal capolinea del bus ci aspetta ancòra una salita di circa mezzo chilometro per raggiungere l'Ostello "El Gran Mirador". Ha smesso di piovere: ce la possiamo fare!
La "location"è ottima: la vista spettacolare spazia sulla pianura del Quindìo .
 Sembra di stare in aereo!
La stanza  è pulita, spaziosa  con una porta finestra che da sulla valle.Il costo è di 25€ al giorno, sempre con la cucina a nostra disposizione.
La spesa si fa in paese e poi ci tocca l'arrampicata fino all'ostello: il primo giorno sono dolori,poi ci abituiamo all'altitudine e alla salitona.
Colore nelle stradine di Buenavista

Una finca sulla strada per Pijao
Ci fermiamo anche qui per qualche giorno in più del previsto...
 Buenavista dalla nostra camera all'Ostello "Gran mirador"
Non piove e ci spingiamo ,camminando per ore, fino al paesino di Pijao, nascosto in una valle a nord di Buenavista.
Per fortuna possiamo tornare in autobus, dopo un pranzetto appena decente nel miglior ristorante affacciato sulla piazza del paese: ci avviciniamo al cibo locale solo in caso di emergenza e ogni volta ce ne pentiamo...
Ivan Dario e le sue macchinine
Al "Rio Azul" di Buenavista, invece,si mangia "vegetariano con Wok": una bella sorpresa per la qualità dei piatti e per il prezzo basso.Merita tornarci!
Mentre passeggiamo nelle stradine "a tutto arcobaleno ",una macchinina giocattolo con i colori della Polizia attira la nostra attenzione. E' posteggiata davanti ad una abitazione privata da cui esce un poliziotto vero,Ivan Dario.
La sua "missione"è di occuparsi dei bambini di Buenavista e di dar loro una immagine positiva della Polizia colombiana: ha ricuperato,dipinto e restaurato una ventina tra macchine, biciclette, tricicli e monopattini che porta ogni giorno in piazza a disposizione dei più piccoli.
Ha scritto un libro sulla sua esperienza di vita da vent'anni nella Polizia: con i gravi problemi che la guerriglia ha creato in questo Paese, molti papà si trovano tuttora in carcere o sono "desaparecidos" .Ivan Dario vuole essere il poliziotto buono,di sani principi morali, un esempio per i concittadini e per i suoi colleghi.
Le alte sfere lo ignorano o quasi: ha ricevuto una statuina e una targa di encomio per il suo lavoro, ma tutte le spese gravano unicamente sul suo salario.
Lo troviamo sempre in piazza, circondato da bambini sorridenti.
Un pomeriggio, passeggiando su una strada di montagna, lo vediamo arrivare in moto con un collega: ha riempito un camion con tutti i giochi e li ha portati ad una tribù di indios che non scendono mai in paese.Quanta gioia per quei bimbi sperduti nella foresta della Cordigliera Centrale!
 Bravo Ivan Dario!

In piazza!


Ivan Dario e sua figlia
Lo aiutiamo come possiamo: compriamo il suo libro con tanto di dedica e gli lasciamo una piccola cifra per continuare il suo compito di "Guardiano dei bambini di Buenavista".
E un uomo che ha un progetto da portare avanti,sostenuto dalla moglie e dalla figlia che partecipano a tutte le sue iniziative.Ci piace!
Buenavista, la chiesa e la piazza principale
Nei dintorni di Buenavista il paesaggio è ricco di coltivazioni di caffè ,torrenti di acqua limpida e foreste di bamboo dai ciuffi verde chiaro.
Anche qui sarebbe bello tornare dopo tanti Oceani...
"Qui sas?"

Filandia

 19 ottobre 2016

 Lasciamo l'Hostal" Mocambo" sotto la pioggia, intabarrati nelle mantelle di plastica con cappuccio comprate a Salento.
Filandia, il nostro bar preferito: il giardino

...l'interno,

...l' "Herbìto amarillo"
 Anche gli zaini sono al riparo: come sempre la pioggia è calda,la temperatura non scende e le mucche se ne stanno a ruminare nel verde mentre noi arranchiamo a piedi sul sentiero fangoso che ci porta alla "carrettera principàl" dove passa l'autobus per Filandia,la nostra prossima mèta a circa 20 km da Salento.
Filandia, Hostal El Sanctuario
Non ci sono fermate stabilite dove aspettare il Bus: basta un cenno della mano e quello si ferma, anche in curva (!!!),e ti fa salire.
Arriviamo a Filandia e scendiamo all'inizio della salita che porta alla piazza principale: il nostro nuovo Ostello si chiama "El Sanctuario".
Un vialetto tra i fiori del giardinoporta a tre casette nel verde con vista sulle colline e, in lontananza sulla Cordigliera centrale.
Il signor Huber,gestore dell'Ostello, ci accoglie con un gran sorriso emergendo dal verde dell' orto con  stivali di gomma ,jeans e camicia a scacchi con le maniche lunghe.
La cucina, ci dice, sta per essere smantellata e rifatta.
Il vialetto d'ingresso al "El Sanctuario"

La nostra camera è lassù,con la terrazzetta privata e la vista sulla valle!
 Aspetta gli operai da un momento all'altro.Che si fa?
Rimaniamo: sappiamo bene quali sono i tempi colombiani...
Nel cortile dell'Ostello, che è a cinque minuti dal centro storico,vivono due mucche,una decina di oche,varie coppie di piccioni pettoruti e ,in una grande voliera, alcuni pappagallini verdi che chiacchierano in continuazione, forse per far compagnia ad un magnifico "Ara" (SIGH!)
Il panorama da "El Sanctuario"
Un cocker, un bassotto e un chiwawa completano l'elenco della fauna di "El Sanctuario"Il nostro padrone di casa ci offre del latte appena munto e un gran sacco di arance del suo frutteto: anche qui il prezzo è di 20€ al giorno.Colombia!
La piazza di Filandia è il centro della vita sociale.
Il nostro baretto preferito ,per 0,80€, ci prepara un delizioso the con frutta tropicale e "erba buena" al gusto di limone: l'"herbìto de fruta amarilla" con bordo del bicchiere intinto in zucchero di canna e cannella.

In compagnia si lavora meglio!!
Filandia: anche qui a tutto colore!
Casette a schiera:Filandia
Lo Scuola-bus a Filandia

Filandia,la piazza principale.
Alla"Casa delle orchidee" ci facciamo un prezioso , raro, espresso italiano: buono!
Relax al bar, in piazza a Filandia


Veniamo invitati a conoscere tutta la famiglia del giovane barista: vivono in una graziosa finca dove coltivano il caffè, a pochi km dal centro di Filandia.
Il giorno dopo, il signor Juàn ,meccanico specialista in "Willy's" con l'officina a due passi dall'ostello, ci offre un passaggio sulla sua jeep mentre svolge il servizio di scuola-bus su e giù per le colline tra Filandia,Quimbaya e Montenegro.
Che paesaggi, che stradine, che ragazzetti scatenati, che simpatica esperienza !Un altro "Filandiano" e sua moglie ,immigrati anni fa a Orlando in Florida e conosciuti al caffè, ci hanno portato in giro per "fincas", così ci siamo fatti un'idea dei pro e contro che ci troveremmo davanti se decidessimo ,un giorno,di fermarci in Colombia.
Dopo quattro giorni tranquilli ,alla fine sono arrivate le piastrelle e gli operai.
Niente più cucina!
Salutiamo tutti e ci spostiamo a Bellavista a 50 km di distanza,sempre Zona Cafetera,sempre in montagna.

Zona Cafetera: l'esplorazione continua...

18 ottobre 2016

Il viaggio "terricolo" continua , ma scendiamo soltanto a valle per fermarci al "Hostal Mocambo", una vecchia casa colonica con scuderia, trasformata in ostello, a pochi Km da Salento sulla strada per Filandia.
Un ottimo modo per viaggiare in America Latina.

Hostal "Mocambo": la "suite" in tenda???

La location è ottima ,ma con la pioggia...???

Salento: un "finca" di lusso..normalmente il tetto è di lamiera o  in eternit...



Dalla "carretera  principal" con un quarto d'ora di cammino , percorrendo un vicoletto di campagna si arriva al"Mocambo": un nome che da noi si associa più facilmente ad una discoteca che ad una stalla...ma qui siamo in Colombia.
I pascoli a Salento
Il posto è veramente essenziale:camerette striminzite con mini bagnetti senza porta(privacy???) si affacciano con finestre  senza vetri (??) sull'aia.Ci tocca misurare il letto "a spanne" per vedere se ci stiamo in due...La cucina comune è spaziosa e pulita, ma non c'è acqua potabile!!??
Dal rubinetto esce un liquido limpido ma giallognolo:acqua di pozzo non batteriologicamente raccomandabile.Vuoi vedere che ci becchiamo un micidiale "skagòt"??
Desiderio di vita bucolica??
La reception vende bottiglioni da 5lt di acqua pura,ma non è pensabile che per 25€ a notte ci si adatti ad una situazione così scomoda...
Salento
Sul pendio dietro alla fattoria ci sono alcune grandi tende bianche con tanto di terrazza e scaletta in legno : sono le "suites", a 35€ per notte, con "bagno"(??) in comune nel centro del prato.
Se, per ipotesi di notte piovesse,come raggiungo la toilette, con la cerata gli stivali di gomma,la pila frontale  e il cappellaccio da nostromo calato sulle orecchie??Naaa...
Decidiamo che una notte puòanche andare, ma domani si riparte.
Nel frattempo siatemati gli zaini in camera, andiamo ad esplorare il fiume a qualche centinaio di metri  a valle dell'Ostello.
Siamo veramente fuori da ogni circuito turistico: qui mucche e nulla più.
Qualche gocciolone caldo ci coglie di sorpresa mentre passeggiamo nei prati circondati da placide mucche bianche con la gobba e le orecchie da cocker: in cinque minuti la cascata d'acqua che si riversa su di noi ci inzuppa del tutto.
Risaliamo la collina dell'Ostello fino alla tettoia della stalla:la mandria ci precede  mentre tentiamo di asciugarci strizzando maglietta e pantaloni fradici.
Il diluvio caldo non accenna a diminuire di intensità:sono appena le tre del pomeriggio,abbiamo ancora qualche ora di luce prima del buio pesto che calerà inesorabilmente alle 18.
Le mucche si ammassano intorno all'entrata del recinto e noi ci spostiamo un pò più all'interno,a qualche metro dall'ingresso della fattoria.
Hostal "Mocambo" ,il giardinocon il "teepee" per il BBQ della sera

Hostal "Mocambo", la cucina SENZA acqua potabile!

Hostal "Mocambo" : la scuderia trasformata in albergo


Hostal "Mocambo": la zona tende a8€ al giorno

Hostal "Mocambo" : la casa rurale che ospita la cucina e alcune stanze con bagno in comune

Hostal "Mocambo": la nostra stanzina,ina,ina...

Hostal "Mocambo": vista sull'aia. Finestra senza vetri...

Stagione delle piogge a Salento

Il loro canto ci accompagna nella Zona Cafetera

Il panorama dall'Hostal Mocambo


Chiacchiere e caffè bollente ...aspettando che spiova...

Hostal "Mocambo": la terrazza della casa colonica.
 Dopo un quarto d'ora il diluvio non cessa...ma dalla porta della cucina esce un signore con gli stivaloni di gomma e un vassoio con due tazze di caffè  colombiano fumante ...per NOI !!!
Rimaniamo a bocca aperta: questa è l' ospitalità  della Zona Cafetera colombiana.
 Non si trova sulla costa caraibica nè nelle città turistiche, ma qui la gente è genuina, semplice, amichevole e anche un po' curiosa...
Chiacchieriamo con il "fattore" per un'oretta : ormai il mio veneto-spagnoleggiante è fluido ed evidentemente comprensibile...
Il Comandante si guarda intorno e già vedo che un pensierino si insinua invitante: "Quasi quasi ci compiamo una finca,piccolina, con un pò di terreno, un cavallo ,una mucca , un cagnone per Giuli e qualche gallina...Qui il clima è ottimo, c'è tanta brava gente e il costo della vita è  veramente basso. Con la mia pensione si vivrebbe senza problemi..."
Ne parliamo a lungo prendendo in considerazione molti aspetti tra cui quello politico:la pace con i guerriglieri della FARC non è definitivamente conclusa.
Che ne sarà di questo Paese nei prossimi anni?
 E' certamente una terra vergine dove il turismo non ha ancora fatto lievitare i prezzi,ma,per adesso e finchè la salute ci assiste,il nostro progetto di viaggio intorno al mondo ha la precedenza assoluta.
Eccolo qua,un magnifico toro con la gobba e le orecchie da cocker: razza "da carne".


Mucca da carne
La"finchitìta pechegnìta"aspetterà... per ora rimane una bella immagine da portaci nel cuore mentre navigheremo con il nostro Paddy Boy.
Canarino (?)rosso Ferrari!

Mucca da latte come le nostre,con gli aironi che la aiutano beccando gli insetti molesti!


Vitellino da carne,SIGH!