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sabato 24 giugno 2017

Galapagos


Sabato 13 maggio 2017
Decimo giorno di navigazione    

Notte di luna piena,cielo sereno .
Quattro sule con il becco azzurro e le zampine rosse sono rimaste tutta la notte  appollaiate a prua, sulle luci di navigazione,  lisciandosi le penne con cura maniacale, incuranti di onde e spruzzi.
L'ultima ci lascia verso le dieci del mattino quando avvistiamo un branco di delfini tondi e grigi, con una piccola coda, che saltano e giocano intorno al Paddy Boy.
Un tonfo improvviso ci rivela una manta bianca e nera che esce con un gran salto dalle onde.
Siamo diretti alle isole Galapagos,"santuario naturale" conosciuto in tutto il mondo e regolato da norme severissime a protezione di flora e fauna .
Intorno a noi cielo e mare sono ricchi di vita!
Alle ore 12 locali attraversiamo la linea immaginaria dell'Equatore :  baci, abbracci congaratulazioni .
Anche questa è fatta!
Siamo a vela da ieri pomeriggio, tutto fiocco e randa.
Vento da SE ,10/15 nodi.Si va di bolina larga/traverso.
Finalmente il cielo è tornato azzurro : i groppi sono finiti,solo qualche fiocchetto bianco a E .
Benvenuto SE ,"Mister Aliseo Stabile".
La stavamo propio aspettando con ansia!!
OBIWAN è arrivato stamattina a San Cristobal, nel porto di Baquerizo Moreno .
Hanno un vantaggio di 100 miglia e ci fanno da "apripista".
Non li sentiamo più nè in radio nè con il VHF: comunichiamo con il satellitare, ultima risorsa attiva a bordo del Paddy Boy.
Abbiamo bisogno di fare il pieno di diesel,ma non è così semplice.
Per sostare alle Galapagos è necessario un permesso di navigazione da chiedere in anticipo al Governo dell Equador oppure bisogna sborsare 1500 USD per una sosta di alcuni giorni a discrezione del comandante del porto.
Terza opzione : dichiarare un guasto che impedisce di continuare la navigazione in sicurezza.
Si tratta di "sosta forzosa" da comunicare al Comandante del Porto prima dell'arrivo.
Ci inventiamo una perdita di olio dall' impianto idraulico del timone, come a Cartagena, stavolta però è finta...
Abbiamo l'autorizzazione ad ancorare a Baquerizo Moreno.
Una lancia a motore con a bordo un agente ci aspetta al varco:primo controllo.
Sale a bordo Carmela, opulenta equadoregna intorno ai quarant'anni,jeans attillatissimi,senone prorompente e zeppe da 15cm.
Sembra una casalinga qualsiasi invece è lei il "factotum"del Porto.Le spieghiamo l'entità del guasto,ma per lei è arabo...
Ci comunica che tra un' ora salirà a bordo una commissione per controllare la situazione e rilasciare il famoso permesso per" sosta forzosa."
E qui si incomincia a pagare: 150 USD per Carmela, 100USD per un ragazzetto con maschera e pinne che controlla lo stato della chiglia.Se ci fossero troppi denti di cane o molluschi oceanici dal peduncolo flessibile appiccicati all'opera viva bisognerebbe andarsene.
Tutto a posto,il Paddy Boy è pulito.
Continua lo stillicidio di dollari: Immigration 16 USD, Ispezione 100USD,Fumigazione 100USD, Ceck out 16 USD, pieno di Diesel per le taniche 194USD. Il Comandante ci concede cinque giorni di sosta senza il permesso di cambiare ancoraggio.
Prendere o lasciare: prendiamo!!

Golfo di Panama: battaglia vinta!

Giovedi 4 maggio 2017

Ore 9.00    

Partiamo dall’isola Pedro Gonzales, arcipelago di Las Perlas.

Giornata perfetta con cielo terso e venticello attorno ai 10/12 nodi da E/NE. Si va di fiocco e randa con il Paddy Boy che scivola sereno tra le onde .

Robi prepara la linea di pesca a poppa:vediamo cosa ci regala questo Pacifico…

OBIWAN in breve ci supera: con solo il fiocco fa almeno un nodo in più.

Siamo in contatto con il VHF : Giovanni, attentissimo alla rotta ci suggerisce di puntare direttamente su Capo Mala per sfruttare al meglio l’ angolo del vento.

“Ay Ay,Sir”

Parte la frizione della canna: brevi strappi , silenzio, brevi strappi .

Che pesce sarà??

Riduciamo le vele per rallentare.

Robi comincia ad avvolgere la lenza: scrutiamo il mare a poppa per scorgere la preda che si dibatte furiosa e...vediamo un pellicano che,goffamente, con balzi e tonfi, cerca di liberarsi dalla nostra lenza che gli si è avvolta intorno ad un’ ala…!!! Ricuperiamo ancora un pò di lenza e poi tagliamo la linea per liberare il malcapitato volatile che se ne va un pò malconcio ma vivo...

Si riarma la linea con un’esca -killer composta da calamaretto rosso di silicone e pesciotto blu sempre di silicone  ,preziosi doni di Francesco.

Nel frattempo OBIWAN si allontana di qualche miglio...

Su le vele e si va a 5 nodi con un’arietta da 10 /12kts un pò deludente…

Dopo neanche un quarto d’ora riparte la frizione: scatto felino di Robi verso poppa per allamare con uno strattone deciso la nuova preda.

Stavolta i salti e i guizzi ci fanno intravvedere un bel “marlyn” intorno ai 10kg : “rostro” affilato e grande pinna dorsale aperta come una vela blu.Che bello !

Robi lavora alla  lenza con maestria: lascia e ricupera,in modo da stancare il pesce...che dopo qualche minuto trancia tutto e se ne va per i fatti suoi portandosi via anche l’esca supertecnologica di Francesco!!!

E due…

OBIWAN è sparito oltre l’orizzonte e il vento e’calato :tocca accendere il motore.

Al tramonto la situazione non cambia: vento “in muso” a 8 nodi ,mare calmo,cielo incredibilmente ricco di stelle come non lo avevamo mai visto prima:un Pacifico veramente pacifico…

Venerdi 5 maggio 2017

Ore 9.00

Secondo giorno di traversata: vele e motore per macinare le 111miglia percorse nelle prime 24 ore.No, non ci piace propio…

Sentiamo OBIWAN alla radio:sono circa 30 miglia davanti a noi,anche loro senza vento. Nessun gaudio dal mal comune...

Procediamo in rotta per le Marchesi, ma nel primo pomeriggio dobbiamo fare i conti con una bassa pressione che si annuncia da SO con groppi neri e pioggia.

Il vento aumenta fino a 28 nodi esattamente in faccia: dobbiamo dare due mani di terzaroli alla randa e ridurre il fiocco.

Arranchiamo spostandoci a S : impossibile mantenere la rotta per SO.

Con il motore a 2500 giri facciamo a mala pena 3 nodi mentre onde poderose  spazzano la prua del Paddy Boy.

La notte si presenta con buio pesto,pioggia battente,vento in rinforzo da SO e onde intorno ai 5 mt.

Per dormire un pò mi sdraio con i cuscinoni del pozzetto nel corridoio della cucina, unico punto della barca dove si sopravvive.Il resto è caos!

Ad un certo punto decidiamo di invertire la rotta e di tornare indietro.

La navigazione si fa più sopportabile, ma,accidenti, dobbiamo buttar via le cento miglia già fatte?? Eh no! Dopo un ‘ora ritorniamo in rotta e ricomincia la battaglia.

Alle tre di notte una “sula” si poggia sulla luce verde a prua:se ne sta in equilibrio con le zampe palmate ben avvinghiate al pulpito,sopportando pioggia e onde fino al mattino!!Chissà perchè la sua presenza in qualche modo ci conforta e ci aiuta ad andare avanti.Sensazioni…

Devo prendere una pastiglia contro il mal di mare,ma scendere sotto coperta è un’impresa di cui porterò il ricordo sotto forma di ematomi viola per vari giorni…

Sabato 6 maggio 2017

Terzo giorno di navigazione.

Sembra che il peggio sia passato:il cielo è sempre scuro, piove sotto i “groppi” ma il mare si è un pò placato.

Sentiamo OBIWAN alla radio: nella burrasca di ieri si è strappata una cucitura della randa. Stanno tutti bene,ma sono “cotti”.

Giovanni ci sconsiglia di portarci troppo a S : potremmo incappare nella famigerata ITCZ, la zona di convergenza intertropicale, dove pioggia intensa e mancanza di vento ci terrebbero intrappolati per giorni e giorni.

Noi siamo provati,ma speranzosi : adesso arriva il SE e ce ne andiamo belli belli alle Marchesi con il vento al giardinetto come da manuale…

E invece no!

Sempre ‘sto SO in faccia, persistente,cattivo, che alza un mare incrociato color del piombo.

Domenica 7 maggio 2017

Quarto giorno di navigazione.

Si va a motore, rotta 250° sperando di tenerci a N delle Galapagos.

Il vento è  calato,il cielo è grigio.

Siamo tristi…

Lunedi 8 maggio 2017

Quinto giorno di navigazione

Pesantissimo!

Stiamo arrancando verso l’ isola di Malpelo con un SO dai 25 ai 30 nodi che non vuol mollare!!Le previsioni erano decisamente ottimistiche e sballate!

OBIWAN è ormai a 50 miglia da noi, ma la situazione purtroppo non cambia: previsto vento da SO per le prossime 72 ore.

Avremmo dovuto aspettare a Las Perlas ?

Sarebbe stato meglio tornare indietro tre giorni fa ?

Ormai è inutile pensarci su : si va avanti .

Martedi 9 maggio 2017

Sesto giorno di navigazione.

Facciamo bordi lunghissmi di bolina stretta.

Cerchiamo di tenere il più possibile mura a SX per bilanciare il peso delle taniche,bombole del gas e serbatoi benzina per il fuoribordo che abbiamo sul passavanti di SX. A DX altrettanto peso dovuto ai serbatoi interni di acqua e diesel: progetto Beneteau da rivedere…

OBIWAN è a 60 miglia da noi: “guadagna acqua” anche senza randa! Bravi !!

Avremo il malefico SO ancora per oggi e domani,poi speriamo che entri il S e si vada di nuovo in rotta.

Robi è sempre impegnatissimo con le vele: riusciamo finalmente a spegnere il motore!!Finora abbiamo consumato tre taniche da 20 lt ciascuna.

Il nostro nuovo pilota automatico “Marco” non ci ha mai mollato ,nonostante le pessime condizioni del mare. Urrah!!

Mercoledi 10 maggio 2017

Settimo giorno di navigazione.

OBIWAN ha montato la randa di rispetto: c’è voluta tutta la mattina .Giovanni Raffaella e Alessandro ce l’hanno fatta nonostante le onde ed ora hanno ripreso a volare a 6/7 nodi...ma...anche per loro il carburante si sta esaurendo prima del previsto. Che facciamo ?

A bordo del Paddy Boy bisogna cambiare l’olio del motore:abbiamo raggiunto le 250 ore/motore previste. Per fortuna il mare è più calmo e il motore è spento da ieri.

Robi, eroico, entra in sala motore e inizia la procedura di cambio olio e filtro.

Esce dopo una ventina di minuti leggermrnte verdolino in volto e va subito in pozzetto a prender aria...Un vero lupo di mare :non ha neanche vomitato !

Giovedi 11 maggio 2017

Ottavo giorno di navigazione

Alle prime luci dell’ alba entra il vento da S !! E vvvaaaiiiii !

Bolina larga,50/60°polari, a 6 nodi,finamente !!

Venerdi 12 maggio 2017

Nono giorno di navigazione

Finita la bombola del gas riempita a Cartagena in ottobre: panini fino alla meta o cambio bombola in navigazione ? Robi accetta la seconda opzione...Mio eroe!!

La radio di bordo ci da alcuni problemi : due fusibili dell’impianto si surriscaldano dopo pochi minuti e Airmail non sintonizza le frequenze in maniera automatica come aveva sempre fatto:che p….!!!

Ci sentiamo al volo con OBIWAN: bisogna ripiegare sulle Galapagos per rifare il pieno di diesel.

Non sappiamo quanto vento avremo per le prossime 3000 miglia che ci separano dalle Marchesi: meglio non rischiare il “ciondolamento” nel mezzo del nulla in balia del mare..Correggiamo la nostra rotta.

Prossimo porto di arrivo a 200 miglia da qui : San Cristobal,Galapagos.


giovedì 22 giugno 2017

OBIWAN

Lunedi 1 maggio 2017

Fatta cambusa di frutta e verdura , pieno di gasolio (540 lt in tutto comprese le taniche legate in coperta)e acquistate tre bombole di 10 kg ciascuna.All’ orizzonte verso Est i grattacieli di Panama City...non ci attirano granche’... Abbiamo bisogno di mettere la prua tra le onde !!

Martedi 2 maggio 2017

Stiamo per salpare verso le 20 quando ci arriva un SMS dai nostri amici Giovanni e Raffaella di “OBIWAN”

“C’e’ Alessandro, italiano, lo riconoscete dal pizzo legato con l’elastico.Verrebbe in Pacifico con noi. Ce lo portate a Las Perlas?”

Ok!! Alle 22 sale a bordo un bel ragazzo alto, capelli lunghi castani, occhi azzurri , pizzo con elastico ,zaino e chitarra :e’ lui!

Salpiamo dopo qualche minuto: zero vento e notte stellatissima.

Alessandro ci insegna a riconoscere le costellazioni con una “app” del suo tablet:bello!

Non c’e’ verso di andare a vela  e passiamo la notte navigando a motore intorno ai 5 nodi.

Per noi velisti il rumore del motore e’ sintomo di sconfitta…

Martedi 3 maggio 2017

Alle sette del mattino arriviamo all’ancoraggio dell’isola Pedro Gonzales dove ci aspetta OBIWAN.Davanti a noi una lunga spiaggia deserta con alcune case sulla collina di fronte:purtroppo l’acqua del mare e’ verde e fangosa, per niente invitante.

Sulle montagne dell’istmo di Panama e’ iniziata la stagione delle piogge. I fiumi riversano lungo la costa masse di pericolosi detriti galleggianti e acqua fangosa:qui non si nuota volentieri...chissa’ che non arrivi anche qualche coccodrillo come alle San Blas…

Grazie ad una “dritta “ di Giovanni, nel paesino di baracche sulla collina ad un miglio dalla baia, riusciamo a riempire nuovamente la tanica di diesel consumata durante la navigazione notturna.

Raffaella ed io scendiamo a terra con il suo dinghi per fare quattro passi in spiaggia. Vediamo un signore vestito di tutto punto con VHF portatile che ci viene incontro. E’ un addeto alla sicurezza dell’isola . Molto gentilmente ci informa che possiamo passeggiare solo sulla spiaggia senza inoltrarci all’interno:l’isola e’ privata. Ci chiede il nome della nostra barca e quello del comandante, quanto tempo contiamo di rimanere in baia e dove siamo diretti.

Per far prima gli scriviamo il tutto sulla sabbia…

Lui prende diligentemente nota e ci saluta con un sorriso…

Ore 19 :a cena da OBIWAN per pianificare la partenza per le Marchesi: 4000 Nm di Oceano Pacifico...quasi 8000km...da percorrere a 10 /12 km all’ora...si andasse in bicicletta,si sarebbe piu’veloci ...saranno trenta giorni ,piu’ o meno, di mare,mare,mare e cielo.

Abbiamo gia’fatto l’Atlantico.

Sappiamo cosa ci aspetta.

Ce la possiamo fare, ma un po’ di tremarella c’e’ sempre…

Per fortuna siamo in compagnia di Giovanni, Raffaella e Alessandro.

Il loro Etap 39 e’piu’ veloce del Paddy Boy…

Chiunque e’piu’ veloce del nostro” Paddy” che  ,in piu’,adesso e’ pieno di diesel, scatolame,bombole di gas, acqua potabile ,frutta ,verdura, ma ha anche il nuovo pilota automatico che ci ha montato Marco !!

Dai che ce la facciamo!!!!

Il meteo non e’propio magnifico: una bassa pressione sta portando venti molto forti e mare formato verso la California.Sembra che sia tutto molto  lontano dal Golfo di Panama e che ci possiamo aspettare solo un po’ di vento da SW , quindi in faccia,intorno ai 15 kts per uno o due giorni, finche’ la perturbazione non si smorzera’.

Di solito e’ una gran noia attarversare il Golfo di Panama fino alle Galapagos, tanto motore e poco vento…

Si va? Si va!

Partenza prevista :

Giovedi 4 maggio,ore 9 locali, dopo colazione...tanto,che fretta c’e’...?



Dall'Atlantico al Pacifico

Sabato 29 aprile 2017

Sempre in contatto con Erick, l’ agente che intasca 300 USD per occuparsi di noi prima e durante il passaggio nel Canale di Panama, ci trasferiamo per una sola notte a Shelter Bay (50 USD), dove domani mattina  imbarcheremo quattro “line handlers”,le quattro cime da 50mt e otto parabordi “oversize”.

Saranno i quattro “line handlers”che dovranno manovrare le cime di ormeggio del Paddy Boy a poppa e a prua: vedremo come ci impacchetteranno all’interno delle chiuse…

30 aprile 2017

Primo giorno di Canale

I “line handlers” che ci arrivano a bordo alle h 12 sono quattro ragazzetti di colore intorno ai 18/20 anni con Tshirt , bermuda ,zainetto e scarpe da ginnastica.

I quattro si sistemano a poppa mentre usciamo dall’ormeggio di Shelter Bay e ci dirigiamo ai “Flats” dove alle 16 imbarcheremo il pilota ,”advisor”,che dirigera’ tutte le manovre del Paddy Boy all’interno delle chiuse.

“Advisor” perche’ sara’ sempre Robi a timonare  nostra barca : abbiamo gia’ firmato una liberatoria per l’ Autorita’ del Canale che non si assume alcuna responsabilita’ per gli eventuali danni sofferti durante il percorso nelle chiuse e sul Lago Gatun.

Alle 16, puntuale, arriva Moses, il primo “advisor” che sara’ con noi fino al lago Gatun.Si guarda intorno e riconosce i quattro “bischeri” a poppa: sembra contento di averli a bordo. Ci conferma che hanno molta esperienza e che sono dei ragazzi affidabili: meno male…

Ci avviciniamo alla prima chiusa in compagnia di altre due barche: “Papillon”catamarano francese e “Henrietta” mono-scafo inglese.

Entriamo e ci impacchettano legati stretti stretti con cime a prua,poppa e “spring” laterali.Il cat al centro e noi ai lati.

La chiusa e’ tutta per noi, nessuna nave davanti o dietro.

Dall’alto delle pareti in cemento grezzo della chiusa gli addetti a terra lanciano un “pugno di scimmia “ a cui verranno agganciate le nostre cime da 50 mt .

A bordo i ragazzotti dovranno cazzarle o rilasciarle seguendo i comandi dell”advisor”.

Alle nostre spalle le imponenti pareti d’acciaio della chiusa , muovendosi lentamente , si agganciano l’una all’altra. Siamo dentro.

L’acqua del Lago Gatun entra vorticosa a riempire gli spazi e solleva le nostre barche con una rapidita’ sorprendente. I ragazzi si danno da fare con le cime per mantenere il nostro “sandwich” esattamente al centro della chiusa. In pratica a bordo del catamarano si girano i pollici, mentre noi ed “Henrietta”, barche laterali, sopportiamo tutta la trazione.

Ci solleviamo di parecchi metri: oramai possiamo guardare il porto di Colon dall’alto mentre galleggiamo nell’acqua dolce all’interno della prima chiusa.

Si fa sera..

Ci attende ancora una chiusa prima di navigare fino alla boa  sul lago Gatun a cui attraccheremo per passare la notte .

Nel prestampato che avevamo firmato durante la misurazione, era previsto che l’armatore offrisse la cena all”advisor” e ai “line handlers”. No problem: pastasciuttona italian style o insalata di riso ?Tutto gia’ pronto a bordo...Tutto divorato in un attimo!

I fanciulli alle cime sembravano delle idrovore...

Alla boa il pilota ci saluta: il giorno dopo un collega vera’ a sostituirlo, mentre i quattro giovanotti passeranno la notte a bordo…!

Li sistemiamo in coperta, con cuscinoni in pozzetto e due amache a poppa. Per fortuna non piove.

Dopo cena uno di loro, Guty, ci offre un inaspettato concerto con la chitarra di Robi.

Siamo sul Lago Gatun, la notte e’ serena, la musica ci culla: che esperienza unica…

30 maggio 2017

Alle 8 arriva Arthur, il secondo “advisor” che ci portera’ in Pacifico.

Nel frattempo i quattro “bimbi”si sono divorati latte,cacao, biscotti, pane ,Nutella e marmellata in quantita’ industriale…

Si riparte: 27 Nm di Lago Gatun da percorrere ad almeno 6 nodi tra isole boscose e spiaggette di terra scura.Vediamo anche un coccodrillo che sonnecchia impassibile sul fango della riva…

Le chiuse di Miraflores sono in discesa.

Entriamo prima noi, piccolisimi e fragili, seguiti da una immensa, bianchissima ,torreggiante nave da crocera.La chiusa si svuota in pochi minuti.

Arthur ci racconta che tutto il meccanismo del Canale e’ rimasto lo stesso da piu’ di cento anni: un ottimo progetto iniziale ed una costante manutenzione ne fanno un’opera di ingegneria tuttora valida.

Da un anno e’ attivo un secondo canale,piu’ largo, parallelo al primo, che riesce a smaltire piu’ velocemente il traffico commerciale che converge a Panama da tutto il mondo. I prezzi per il passaggio sono elevati: il “business” del Canale e’ una miniera d’oro in mano al Governo panamegno, ma sembra, come sempre accade, che tanta ricchezza non venga distribuita in maniera equa, rimanendo ben appiccicata alle tasche dei politici di turno. “Niente di nuovo sotto il sole “...

Ore 17.15  si apre l’ ultima chiusa e siamo in Pacificoooo!!!

Applausi spontanei da tutti noi a tutti noi: adesso comincia l’avventura!!

Alle 18 ormeggiamo ad una boa al Balboa yacht club di Panama : postaccio con acqua fangosa, mare mosso dal traffico continuo di navi e barche di servizio, con un dislivello di marea intorno ai ⅗ mt. Contiamo di andarcene al piu’ presto…

Arriva una pilotina e sbarca il sig. Arthur, mentre una lancia a motore ,previo compenso di 12 USD ,porta a terra i quattro fanciulli con relativi parabordi e cime di ormeggio da riconsegnare ad Erik.

E anche questa e’ fatta.

Contenti.

Adesso bisogna pensare alla cambusa di frutta e verdura e poi via, verso l’arcipelago di Las Perlas a 35 Nm da qui, primo passetto nell’immenso blu del Pacifico!

Noi , e il nostro Paddy Boy sotto il ponte di Las Americas….ma chi l’avrebbe mai detto??