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martedì 31 marzo 2015

"Safety first". la sicurezza a bordo prima di tutto

Fuori piove, già da tre giorni, ininterrottamente...
Bene, ci si dedica ai lavoretti che sono in "standby" da tempo.
 Sembrano "cosucce" da poco che se proprio ne hai voglia ti ci metti..., ma possono salvarti la vita e la barca.
Mi riferisco alla "mandata principale di erogazione del gasolio"che, se azionata, interrompe l'erogazione del carburante e quindi arresta  il motore  diesel del Paddy Boy.
Essenziale in caso di incendio al motore.
Dove diavolo l'ha messa la Beneteau??
 Sotto il lettone matrimoniale della cabina di poppa!
 Astuti!!??
Per trovarla bisogna tener sollevati con una mano coperte lenzuola e materasso. Con l'altra mano aprire il gavone di destra e spostare  la leva verso destra: in caso di "stress" da incendio a bordo, quanto ci si impiegherebbe ,noi comuni mortali, ad arrivarci???
Nesessita una soluzione "sgaia"!
 Il comandante,  fa prima un foro di pochi millimetri sul basamento in mogano sul lato DX  del lettone,poi tenta di forare la leva di metallo che sporge dal serbatoio ,ma non ci riesce : troppo solida per la punta del trapano.
 Deve quindi assicurare un cordino di "spectra" alla leva per poterla manovrare dall'esterno. Niente buco, soltanto una solida legatura. Fatto!
Il cordino rosso, robusto e ben viibile, esce vicino al divanetto di destra:in un attimo  la leva si tira agevolmente dall'esterno. Semplice ed efficace!
...Già vediamo la scena..
.Uno dei nostri nipotini a bordo.
 Il motore che improvvisamente cessa di funzionare.
."Nonno Robi,... cos' è quel cordino rosso sotto al tuo letto??".






Per quell'epoca vedremo di prendere le dovute misure di sicurezza anti- bimbo.....

domenica 29 marzo 2015

Lavori in corso


Che bello, siamo in Turchia già da dieci giorni... e sta piovendo a dirotto da quattro...come in Austria, appunto...!
Una settimana fa abbiamo iniziato i primi  lavori a bordo: il Webasto che non funziona più, il "frigoboat" che " attacca e stacca " ogni cinque minuti: impazzito?
Tutto quello che ti serve direttamente in Marina
All'interno del Yacht Marina Marmaris, un edificio basso e lungo ospita tutti i "gruppi di lavoro" che si occupano "in toto" della manutenzione invernale degli scafi fuori dall'acqua.
 Vediamo la scritta "Webasto" su una vetrina e , armati del nostro migliore inglese, tentiamo il primo approccio con il mondo del lavoro turco.
Nel piccolo ufficio pulito e ordinato ci accoglie la signora Kascban, segretaria di Adnan, specializzato in impianti elettrici: tutti e due parlano in inglese. Ottimo inizio.
Dopo dieci munuti il nostro Webasto è attentamente "testato" da Adnan : cinque flash di seguito ci dicono che il problema è nella pompa di alimentazione.
 L'abbiamo già pulita in Novembre a Kos...ma non va più di nuovo...
Bon! Si comincia.
Smontata la pompa, ripulita e rimontata . Niente da fare; lampeggia...Si decide per una pompa nuova: 110 €...ma prima vediamo di pulire accuratamente ,svuotandolo del tutto, il serbatoio del diesel che , purtroppo,non si può estrarre in alcun modo dalla cabina di poppa.
Derin, la nostra esperta del Chandler Shop
Se ne occuperà  Adnan, ma Robi ed io dobbiamo  letteralmente "smontare " il letto : i serbatoi di acqua e gasolio sono lì sotto, uno blu,l'altro nero.
Per fortuna la giornata è fresca e ventilata.. a dire il vero ci sono nuvole che si stanno addensando sopra Marmaris...e noi stiamo lavorando con il passauomo spalancato...speriamo nella clemenza degli dei della pioggia..
Un'ora dopo il nostro carburante è al sicuro in una mega tanica sul pontile.
 Il serbatoio viene pulito "a pressione", ispezionato all'interno con una luce a Led, e lasciato aperto ad asciugare per almeno due giorni.
 OK: risistemiamo il letto e ci rivediamo tra quarantotto ore.
Per fortuna non c'è puzza di diesel: l'unico odore che mi crea mal di mare all'istante...
 Nel frattempo informiamo Adnan del problema al frigorifero di bordo.
 Dopo un' oretta si presenta un signore magrolino con i baffi che non parla inglese, ma ci fa capire ,a gesti, che lui è Alì, che lo manda Adnan e che ci vuole riparare il frigo
.E adesso che si fa? Ci si fida.
Alì controlla il "freon" e ne carica un pò, poi passa a testare il termostato..
.Non va bene, bisogna cambiarlo..
 "Quanto ci costa ?" gli chiediamo mimando il gesto di pollice e indice sfregati insieme...
Lui capisce (!) e scrive "150 TL" su un foglietto. Sono circa 50€ .Sempre a gesti ci fa capire che in quel momento è occupato con un altro lavoro,ma prende l'impegno con noi per il giorno dopo alle dieci del mattino. OK,signor Alì, proceda pure.
Robi,per non dimenticare l'appuntamento, attiva la sveglia del suo cellulare:"Alì, frigoboat ore 10 a.m." Sarà un caso, ma, il mattino dopo, Alì si presenta sul Paddy Boy proprio mentre la sveglia sta suonando e nel giro di un' oretta tutto è risolto. Alì tornerà a bordo tra due giorni per effettuare un ultimo controllo, dopo di che lo pagheremo....
Quanto è lontanissimissimissima la Grecia!!!
Anche Adnan con i suoi assistenti arrivano puntuali. Riempiono  il nostro serbatoio del diesel, "pescando" il carburante con una pompa elettrica , soltanto  dalla superficie della tanica.. Gli ultimi dieci litri vanno persi  e con loro i depositi fangosi che avrebbero intasato sia  il filtro del Webasto, che quello del nostro Yanmar 75 HP. Montiamo un nuovo piccolo filtro vicino all'uscita del serbatoio principale, in modo da  bloccare le impurità prima che arrivino al filto della pompa. Ben fatto.
Facciamo partire il Webasto al massimo: non lampeggia più niente, ma dallo scarico a poppa esce una  densa nuvola di fumo bianco .
 Adnan ci rassicura: è normale, bisogna aspettare qualche minuto e tutto si sitema.
 Fuori fa freddo: appena 7 gradi!!! Abbiamo bisogno del calduccio sennò ci becchiamo qualcosa.... Ed ecco che le "bocchette" sistemate in varie parti dello scafo, ci regalano finalmente una bella aria calda...
Il conto di Adnan? 380 €. Onesto.
Adnan al lavoro con il serbatoio del Diesel

Sotto il letto di poppa: BLU acqua, NERO gasolio

Pompa elettrica per estrarre il diesel
Pre-filtro  sul tubo di alimentazione della pompa Webasto
Lavoro ultimato
Stiamo rimontando i letto di poppa...
Il sig. Alì, "genio" (!!) del frigoboat

Adnan e Kesban
Sto scrivendo da qui: la biblioteca del Yacht Marina Marmaris



venerdì 27 marzo 2015

Da Datca a Marmaris (Turchia)

Giovedi 19 marzo 2015

Ore 8.30 a.m. si parte per Marmaris , 45 Mn verso ESE.
Un bel NNW ci garantisce 25 kts da 120°/140° : solo con il fiocco facciamo 7/8 nodi.
Cielo limpido, sole pieno ma ancòra freddino per navigare.
 Fa niente, ci si imbacucca e si va !Tutto Ok .
 Vediamo per la prima volta ben tre vele all'orizzonte: non siamo più soli ....!!
La costa turca è scoscesa e arida: per ora  niente pinete in vista...
 Si procede sempre a vela anche dopo aver doppiato il capo Karabourum
,ma il vento cala e per mantenere una buona media issiamo anche la randa.
 Dopo poche miglia  sventiamo un pò sia  fiocco che randa : navighiamo con un bel traverso intorno ai 20/25 kts molto rafficato.
L' orografia della costa crea raffiche catabatiche di 30 Kts e più e la barca troppo sbandata perde in velocità. Regolate le vele a puntino si va benone.
 Davanti a noi scorgiamo le prime montagne VERDI !!!!????? ALBERI !!! Pinete, foreste verde scuro che coprono le colline, case immerse nel verde: dopo quasi due anni di rocce carsiche e arbusti spinosi (Sporadi Settentrionali escluse), ci sembra di approdare in... Austria!
Il Golfo di Marmaris  sembra in effetti un lago alpino,circondato da montagne e chiuso da una penisola e vari isolotti, che impediscono al mare "grosso" di entrare.
MA CHE BEL! Ci piace questa regione della Mugla vista dal mare... ma, mentre ci godiamo beati il nuovo mondo verde che ci attende, arriva dritto in muso un ventaccio intorno ai 30/35 Kts con cui combattere , a sole cinque miglia dal Yacht Marina Marmaris. Naaaaa....
 Ormai sono le 16 e non abbiamo voglia di "far bordi": giù le vele e vai di Yanmar...
 Scopriremo più tardi che questo è il "benvenuto" abituale di Marmaris con venti dal quadrante settentrionale che qui accelerano notevolmente.
 Alle 17.30  ci annunciamo sul VHF ch 72 e dopo pochi minuti siamo comodamente ormeggiati al pontile "India" , "berth"n.18 .
 Intorno a noi centinaia di operai e tecnici come api in un alveare.
 Grandiosi Yacht a motore e a vela ricevono le cure appropriate da parte di "team" specializzati che si trovano direttamente nel marina.
 Un "travel lift" poderoso  da 300 ton. "tira fuori "dal mare, senza sosta,"bestioni" lussuosissimi : UN ALTRO MONDO!!!
 Ed è proprio qui che il Paddy Boy riceverà le cure necessarie alla carena ,mentre Robi ed io ci adatteremo a vivere ,spero per non più di una settimana, sull'invaso. A proposito di "invaso": qui,nonostante la evidente modernità del marina, si usano soprattutto pali di legno,opportunamente fissati e bloccati con cunei e assi trasversali, per sorreggere anche gli Yacht di varie decine di milioni di Euro...Fidiamoci, non ci resta altro da fare...!Prenotiamo un mese di stazionamento in acqua (282€ escuse acqua ed elettricità ) ,varo e alaggio con pulitura "a pressione" della carena e una settimana,due al massimo di stazionamento sull'invaso( 900 € ).
 Il costo del contratto annuale per il Paddy Boy sarebbe di 3350 €.
Primo problema: a chi ci rivolgiamo per iniziare i lavori a bordo?
Ci sono almeno una decina di compagnie, con il loro ufficio nell'edificio principale del marina, che offrono ogni genere di manutenzione specializzata: CHI scegliere?
Nel dubbio ce la prendiamo comoda e andiamo a fare un giretto a Marmaris: ogni tanto fa bene sentirsi semplicemente "turisti".
 Il marina è collegato alla città da mini-bus, "dolmus" bianchi con una fascia fuxia sui lati: costo 3,25 TL per persona per viaggio. Ne parte uno ogni mezz'ora. Non esiste un abbonamento( ???!!!)
Al cambio attuale 1TL corrisponde a 0,36 €.
Marmaris ci piace: è una cittadina vivace, moderna,piiieeena di negozi di ogni genere,ma soprattutto panetterie/pasticcerie e fruttivendoli.
 E' ora di cena e ci fermiamo estasiati davanti ad un piccolo ristorante che offre delle mega-cozze farcite con  riso speziato: una specialità che arriva solo da Izmir, Smirne.
Il proprietario ci invita gentilmente ad assaggiarne una: un sapore nuovo e piacevole.
 Ci sediamo e chiediamo di assaggiare anche le altre specialità turche che vengono preparate proprio sotto i nostri occhi: niente a che fare con il "Kebab"...
"Che Allah benedica le mani che hanno preparato questo cibo"
Dopo qualche minuto, Serdal e sua moglie Nurcan, si fermano a chiacchierare con noi .Il locale è aperto da soli tre mesi e noi siamo i primi europei che ci mettono piede (!?) :tutti gli altri vanno al Mac Donald's in piazza e non sanno cosa si perdono... ma non finisce qui...
Serdal , che parla perfettamente l'inglese , è secondo ufficiale a bordo di un "Benetti" di 40 mt  per ora ormeggiato al "Netzel marina", sempre qui a Marmaris, a due passi dal centro pulsante di vita della città.
Gli siamo simpatici e ci offre la sua collaborazione e la sua conoscenza di "uomo di mare" per trovare gli artigiani,i negozi giusti, i prezzi migliori .
NURCAN, lei, SERDAL , lui

ICIKOFTE:Carne di manzo impanata e speziata con verdure freschissime

frutta secca mista con paprica , salsina agrodolce di melograno e verdure

CIGKOFTE
In bici nei dintorni del Marina
Sembra lo Judrio, invece è TURCHIA!!!

MIDYE,cozze diSmirne con riso speziato


Caffè turco e LOUCUMIA



Yacht Marina Marmaris



Il ristorantino di SERDAL E NURCAN


 Esistono gli angeli custodi nella religione mussulmana? Noi ne abbiamo trovato uno...

sabato 21 marzo 2015

TURCHIA !

Martedi 17 marzo 2015
ore 08.30
Si va in Turchia.
Da Pedi, isola di Symi, a Datca,Turchia,regione della Mugla, sono circa 10 miglia.
 Il cielo è coperto e non promette niente di buono, ma ormai i documenti di uscita dalla Grecia sono pronti e noi anche: si va!
Usciti dal fiordo, il leggero NW ci abbandona ...e vai di motore.
 Dobbiamo navigare in uno stretto passaggio profondo quattro metri ,tra Symi e l'isolotto di Nimos che, con l'acqua limpidissima che ti permette di vedere l'ondulazione della sabbia sul fondo, sembrano molti ma mooolti di meno...
Tutto OK, il mare è liscio e si passa agevolmente.
 A prua si presenta nitida la costa turca con le case bianche di Datca: sembra di poterle toccare, ma non è così, soprattutto se un innocente NW da 5 nodi, inprovvisamente si sogna di accelerare fino a 25nodi,"in muso", naturalmente.
Non abbiamo voglia di far bordi(che" marinai de tera"che semo diventadi ...), quindi ci toccano due ore a motore contro vento, con belle onde e spruzzi fino in tuga.
Arriviamo a Datca a ora di pranzo: il porticciolo è minuscolo, in compenso la bandiera turca rossa, con luna e stella bianche,che sventola sulla collina ,è enorme.
Chiamo sul VHF, ch 72 la polizia portuale turca per sapere dove ormeggiare...silenzio.
Richiamo...niente.
 Per fortuna all'interno del porto il mare è piatto e non c'è vento, perchè stiamo girando in tondo "come zurli" da almeno cinque minuti...
Terzo tentativo al VHF...nessuno in ascolto.
 Robi, nel dubbio, decide di infilarsi tra due barchini da pesca ormeggiati alla banchina in cemento della "passeggiata" .
 Mentre ci avviciniamo vediamo un ragazzotto "abbondante" che si sbraccia per dirigerci all'unico posto libero: ci accorgiamo solo in quel momento che tra le barche c'è una ragnatela semi sommersa di cime da ormeggio da evitare accuratamente...!!!
Filiamo l'ancora e ormeggiamo di poppa aiutati dal "ciccioso" sorridentissimo addetto al ceck-in dell'agenzia "Knidos" che si chiama Ufuc. Devo familiarizzare con questi nomi...
Non facciamo in tempo a sistemare la nostra passerella che accanto a lui si materializza una poliziotta. .
Vuole vedere subito i nostri passaporti e i documenti della barca, senza neanche un "Welcome in Turkey", visto che esponiamo la bandiera gialla (Q) e quella turca "di cortesia" e non siamo ancòra riusciti a mettere un piede a terra...
Fa niente...
 Le nostre preziose scartoffie passano dalla poliziotta all'agente,Ufuc, appunto,  che  ci invita a seguirlo nel suo ufficio per completare la procedura di ingresso. Caspita che solerzia!
Per prima cosa mi informo se è possibile sbrigare le pratiche da soli, senza avvalerci di un'agenzia:NO.
Seconda cosa: quanto ci costa l'ingresso in Turchia? 130 €. URCA!
Terza domanda:ci possiamo fermare nel vostro Paese più di tre mesi?NO.
Beeeene, abbiamo capito che qui la musica è diversa e non esistono "scorciatoie", quindi mano al portafoglio e "si dia inizio alle danze"!
In un quarto d'ora entriamo in possesso del nostro"Transit Log" e della "Blu card",costo 10 lire turche,necessaria per scaricare negli appositi siti le "acque nere", nel frattempo in attesa nei serbatoi "ad hoc" del Paddy Boy, pena pesantissime sanzioni pecuniarie.(!!!).
 Apprendiamo che, vista la stagione invernale, nulla dobbiamo per il posto che occupiamo al molo, e che la  potente connessione Wifi che "becchiamo" direttamente a bordo del Paddy Boy, ci è gentilmente offerta dal bar del Datca Yacht Club. Non male come primo approccio...
Finalmente possiamo partire a piedi alla scoperta della città.
Ore 17.15: il minareto della moschea diffonde l'invito alla preghiera, come le campane delle nostre chiese, solo che qui sono tutti mussulmani.
Datca , che si pronuncia "dàtcia", è una cittadina moderna, pulita, ricca di negozi, sportelli bancari, agenzie immobiliari e baretti dove tutti bevono un the rosso e bollente, servito in piccoli bicchieri di vetro con due zollette di zucchero.
Ci guardiamo intorno curiosi di tutto...
Qui si paga in lire turche(NdR 1€ = 2.75 TL)con prezzi in genere buoni e decisamente più basssi che in Grecia.
In un negozio di scarpe "da barca" incontriamo Alì, ex disk- jokey di Ibiza, ora affermato costruttore edile , di origine curda, che parla perfettamente l'inglese e lo spagnolo.
Alì ha un pò di tempo prima di rientrare per la cena, così ci fa da guida.
 Grazie a lui scopriamo localini tipici che il turista ignora ,una bevanda insolita a base di latte vaniglia e cannella,che bolle in grandi "cilindri" di ottone decorati a sbalzo.
 Quasi tutti i gestori delle varie attività culinarie e non ,sono suoi parenti stretti: una grande famiglia di imprenditori!
Alì è sposato con Tania,una rosea ragazza irlandese,con i capelli chiari e gli occhi verdi. Hanno già tre scatenatissimi figli maschi, ma noi conosciamo solo il più piccolo, tre anni e mezzo, assolutamente a suo agio con il "tablet"...
Qui in Turchia sembra che il futuro sia più sereno che in Europa: di sicuro il presente lo è, con un "boom" dell'edilizia che sembra inarrestabile.
Il mattino dopo, alle 05.15,(!!!), veniamo svegliati dal "muezzim" del minareto che invita alla preghiera prima che sorga il sole...(!!!)
Al pomeriggio,sempre  in compagnia di Alì, dopo un bollente caffè turco che Tania ci offre nel salotto bluette e turchese del loro  bel appartamento, visitiamo la stupenda moschea di Datca e diamo un'occhiata veloce al bagno turco: sarà per un'altra volta..
Dobbiamo fare cambusa che domani c'è il vento giusto da NW, 5 Bf, per raggiungere Marmaris, 45 miglia più a Est!
 Eeee vvvvaiiii che si veleggia!!!

Uno dei minareti di Datca

Alì, la nostra preziosa guida in Datca

L' attività immobiliare di Alì: caso mai....


A tavola dallo zio di Alì
Il nostro ormeggio gratuito a Datca

lo zio di Alì ed il suo albergo con ristorante annesso: ottimi prezzi !
Frutta a volontà con prezzi ottimi

"LATTE" in turco e in greco

... abbiamo issato la bandiera di cortesia turca!

Datca: l'esterno della moschea
Tania , Alì e il loro piccolo genio del computer


Un randagio molto affettuoso in porto a Datca

Bianco azzurro oro, tutta piastrellata con accuratezza: uno splendore!
Un interno luminosissimo e molto curato


Un meraviglioso tappeto su tutto il pavimento: uno spazio rosso per ciascun fedele

In ogni bar, ad ogni ora: the!

Il mio primo the turco gentilmente offerto dal signore con i baffi, amico di Alì
Ecco il passaggio dalle acque greche a quelle turche