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sabato 31 maggio 2014

Orei


22 maggio 2014

Eubea,la verde.
Lasciata Kalkis risaliamo il Canale di Eubea in direzione Nord.
Quasi un lago.
 Sembra di navigare di fronte alle coste marchigiane.
 Eubea,i Veneziani la chiamavano "Negroponte" è verdissima e selvaggia,con montagne e scogliere a picco
.Pochi villaggetti occhieggiano dall'alto.

 Nessun oltraggio alla natura da parte del turismo di massa: così mi piace.
Sulla costa "continentale" è tutto un susseguirsi di vigneti e uliveti,belle colline verdi di pini e casette ben curate.
 A volte, scogliere bianchissime si tuffano in mare e lo tingono di turchese: Grecia!
Si passa la notte all'ancora vicino all'isoletta di Atalantis,perfettamente ridossati da ogni vento,con un'orizzonte verde scuro punteggiato di paesini che ,al tramonto,si accendono come un presepe.
Solo una notte e si continua il viaggio.
A motore. Vento assente...
La lingua di sabbia con cuifinisce a nord l'isola di Eubea
La bella Eubea finisce,a Nord, con una strisciolina di sabbia.
Ci avviciniamo a motore,ma, appena svoltato l'angolo del timido istmo,ci becchiamo 25 nodi "in muso".
Su di fiocco e randa: dobbiamo raggiungere la baia diVatikelon e ci facciamo quattro bei bordi con il Paddy Boy  che tiene benissimo una bolina fino a 30°. Si toccano i 6/7 nodi con 4/5 Bf.
 All'inizio io sono un po' tesa,ma con il passare dei minuti mi abituo allo sbandamento e mi godo la veleggiata,dando una mano al Comandante nelle virate.
Dopo due ore  filiamo l'ancora nella verdissima  baia che ci era stata raccomandata da molti amici per la sua pace agreste: tutto vero!
 Qualche uccellino,un cuculo in lontananza ,ulivi e viti tutto intorno alle sponde.
Unico problema: si deve ancorare su 12/15 mt di fondale, ben vicino a riva. In centro baia si toccano i 45 mt...
La notte trascorre serena con il Paddy Boy immobile sulla catena dell'ancora...
Si riparte per Orei,di nuovo su Eubea.
Orei è un luogo "positivo" come dice Robi.
Un paesino che si allunga sulla riva sabbiosa del Golfo di Diavlos: qualche taverna ,la casetta della "port police" ,due mini markets e l'immancabile farmacia. tutto qua.
Al mattino mi sveglio con un po' di sangue dal naso: che è ???
Approfitto per farmi misurare la pressione dalla farmacista:143/95. un po' alta...ma la sorpresa è che Elena,la dottoressa  ,parla perfettamente l'italiano.
 Si è laureata a Padova nell'82 , ha vissuto qualche mese a Trieste e considera l'Italia come la sua seconda patria
.Scatta una simpatia istantanea... Elena da anche un'occhiata al braccio destro di Robi che da qualche tempo gli sta dando delle fitte acute e molto dolorose all'altezza del gomito. Diagnosi istantanea: tendinite da sforzo. Impacchi di ghiaccio più volte al giorno e tanta pazienza: passerà!
Siamo contenti: ci sentiamo sempre ben accolti in questi paesini "sinceri",lontani dal caos turistico,abitati da gente "verace".
A Istaia, a 6 km da Orei da fare in bici ,in pianura, tra campi di grano e uliveti, troviamo anche LiDl,My market e Carrefour: cambusa perfetta!
Al rientro troviamo il Paddy Boy in buona compagnia . Un Bavaria 44,"SHU", bandiera olandese, è ormeggiato alla nostra destra,vicino vicino..
A bordo una coppia di biondissimi...
Ma questa è un'altra storia.....

venerdì 30 maggio 2014

Kalkis 2 "Io fa barche,vieni e vedi..."

L'ormeggio alla banchina comunale
Kalkis 2
La notte trascorre tranquilla e silenziosa nella baietta a circa un miglio a nord del "ponte a scomparsa".


La bella paseggiata  lungo il mare di Kalkis
 Al mattino ritorniamo alla banchina comunale: i baretti sono chiusi !
Kalkis ci piace: è una città moderna con belle case, senza immondizie in giro,senza cani randagi nè accampamenti di zingari.
Troviamo anche un buon negozio per il nostro PC,quello fisso, che sta facendo i capricci.
Lo staff giovanissimo ed esperto di"Microchip"  ci risolve il problema al "disco rigido" per 35€.
Si fa sera a Kalkis
La bella prua del peschereccio
Non chiedetemi di cosa si trattasse nei particolari: funziona bene di nuovo? OK!
 Giriamo per Kalkis in bicicletta.
 Lungo la baia ,a Sud del famigerato" ponticello",di fronte al "Marina",parola sempre esagerata qui in Grecia per definire più o meno un pontile con acqua e ,forse,energia elettrica, ci imbattiamo in un simpatico signore in tuta da meccanico.
 "Italiani? Io fa barche. Vieni ,vieni per vedere!" Come dire di no?
Conosciamo così Jannis,di origine turca.

 Da cinque generazioni la sua famiglia,emigrata in Grecia, costruisce  barche in legno  .


Ottima elica  con rinforzo in acciaio a poppa
Morsetti e "taglio ad ascia"


Capitan Robi controlla le finiture soddisfatto del lavoro
L' ossatura di un barchino da pesca
Il robusto "dritto di prua"


Un bel peschereccio "in lavorazione"



Il "Cantiere Navale"
Caos? NO,loro lavorano bene  così ....
Le assi al sole per "stagionare" meglio
Telefono e nome del titolare. Internet? EEHH?????
 Ora ha vicino a lui il figlio ventenne che ci spiega tutto in un fluente inglese: il papà si ferma a " Italiani ,Turchi,una facia,una raza..."
Non c'e' uno studio approfondito delle linee d'acqua,o logoranti calcoli matematici alla base del loro successo,ma ore e ore di duro lavoro in cantiere,con segreti che vengono svelati dal padre al figlio solo quando quest'ultimo raggiunge la maggiore età.
Jannis è sempre andato di persona a scegliere il legno sulle montagne a nord di Eubea: alberi massicci,ricchi di resina, da tagliare in grosse tavole  che venivano poi fatte "stagionare " nel piccolo cantiere in riva al mare.
Il "cantiere" è una serie di baracche di legno, impalcature in ferro e coperture in plastica che, in Italia, farebbero inorridire qualsiasi "ASL" : non c'è niente che sia "a norma",ma chi se ne... Siamo in Grecia !
Ci vuole un anno di lavoro per un peschereccio intorno ai 15 mt: non so il costo finale, ma il prodotto sembra ottimo,curato in ogni particolare. Ne va dell'onore della famiglia!
 Il cliente soddisfatto sarà la loro migliore pubblicità, come ai vecchi tempi...








Sicuramente il figlio di Jannis non frequenta la "cafeterìa" oziando davanti ad un "Nespresso" per tutto il pomeriggio : lui ha nelle sue mani il suo futuro e nella sua mente un segreto da tramandare.

Roland e Nina



Nina e Roland
 A Orei, costa Nord dell'isola di Evvia, da sempre i pescatori del paese sbattevano i malcapitati "Octopus" per ben ottanta volte ciascuno, su una pietra bianca levigata che affiorava a qualche metro da riva nel piccolo porto ben riparato dal Meltemi.
Nel 1965,un archeologo di passaggio,insospettito dalla rotondità accuratamente levigata del masso,decise di scavarci un po' intorno.. Affiorò un magnifico toro di marmo bianco, della lunghezza di 3,20 mt ,risalente al 4° secolo AC.
Il suo "culone" bianco ora fa bella mostra di se in una bacheca di vetro di fronte alla chiesetta del paese: niente più "sculacciate " di polpo...
In questo paesino fatto di poche taverne e qualche viuzza polverosa,ormeggiati al molo,gratis come sempre, ci siamo trovati in un pomeriggio di fine maggio, dei vicini di ormeggio veramente speciali.
Robi ed io avevamo in mente di farci una bella grigliata di carne e salsicce  a poppa del Paddy Boy: avremmo affumicato i nostri vicini...Prima di cominciare ci scusiamo con loro per il disagio.
Ci accolgono con un gran sorriso:loro saranno al ristorante,"no problem"!
Vedo però che lei va sotto coperta e torna dopo qualche secondo con carta e penna:" Mi insegni a fare la carbonara?Io sono un'appassionata di cucina italiana e non mi faccio scappare questa occasione  DOC!"
Nina,Nienke in olandese, assomiglia molto a Trilly,la fatina impertinente  di Peter Pan. Sempre  sorridente,piccolina ,bionda,spontanea, vivacissima: è simpatia a prima vista!
Sedute alla distanza di un parabordo, ciascuna sulla propia barca,chiacchieriamo fitto fitto di  delizie italiane, ingredienti,sughetti appetitosi per la pasta ,aceto balsamico ,parmiggiano reggiano e gelato artigianale...
Roland ,il marito, ci ascolta e si vede che l'argomento lo interessa molto...E' un bell'uomo sul metro e novanta, biondissimo, con un fisico da atleta: la sua "tartaruga" di addominali abbronzati è da "Wow!"
Navigano anche loro per molti mesi all'anno su un Bavaria 44 che si chiama "SHU",il nome di una divinità indiana che manda il vento propizio ai naviganti...(altro che "Paddy Boy"....)
La sera dopo si va a cena tutti insieme in una "Taberna" che ci ha indicato Elena,la farmacista: cibo ottimo e prezzi onestissimi.
A questo punto decidiamo di fare qualche tratto di mare insieme. Prossima tappa : isola di Trikeri nel Golfo di Volos.
 Chi arriva prima chiama l'altro sul VHF ch 74 per dare l'OK all'ormeggio."SHU" arriva sempre prima...e Roland ci aiuta con le cime di poppa: comodissimo.
Li invitiamo a bordo del PaddyBoy per un aperitivo.
Nina rimane incantata dalla cabina  di prua"stile Pirata": per lei Roby sarà sempre "Jack Sparrow" ed io la "signora Sparrow"...
Il mio materassone "a memoria di forma" sembra irresistibile e Nina quasi ci si tuffa: beatamente sdraiata come se fosse a casa sua ,si rilassa felice guardando il turchese del mare dagli oblò "bassi" della  cabina di poppa...
"Sexy" è la parola che Nina usa per definire qualcosa che le piace da matti,e il nostro Paddy Boy,con la sua "terrazza" di poppa in teak è veramente"Sexy" ...
Il trionfo finale lo ottiene Robi,dopo cena, offrendo a Roland la preziosissima ,inimitabile liquirizia fatta in casa dalla nostra amica Paola di Venezia:il biondone ne rimane estasiato...
Navighiamo con loro nel Golfo di Volos,poi fino alla sfavillante e turistica Skiatos. Da lì ci spostiamo a Skopelos, forse ancòra più bella e meno affollata.
Quattro giorni di battute scherzose, risate alle lacrime e belle veleggiate in compagnia.
Il 29 maggio ,alle 5 del mattino "SHU" molla gli ormeggi: devono tornare ad Atene dove,a metà settimana, ospiteranno a bordo  i genitori di Nina arrivati da Amsterdam per "veleggiare"insieme in Egeo .
Ci salutiamo. E' sempre così...qualcuno va,qualcuno rimane...
Ci terremo in contatto con internet
 Abbiamo regalato a Roland una bottiglina-ina,ina riempita di liquirizia. Ci ha promesso che la assaporerà col contagocce,troppo buona!
 Per Nina abbiamo pensato ad una bottiglietta con il nastro rosa piena di origano secco: ne va matta...
Oltre alla loro assoluta prorompente simpatia,c'è stato qualcos'altro che ce li ha resi così cari.
Nina,40 anni è affetta da sclerosi multipla.
 Ogni mese deve tornare ad Amsterdam per sottoporsi ad almeno una settimana di terapia intensiva che tenga sotto controllo la sua situazione critica.
Roland,il magnifico atleta di 45 anni deve fare, ogni lunedì alle due del pomeriggio, una costosissima iniezione contro l'artrosi deformante di cui soffre.
Ma quello che si vede ,che si percepisce da queste due deliziose creature è soltanto una potente,meraviglisa voglia di vivere!!!!!

domenica 25 maggio 2014

Kalkis

Venerdi 16 maggio
A motore, da Boufalo a Kalkis.


Il ponte "alto" di Kalkis



 Come in una laguna,le nuvole e le verdi montagne di Eubea (Evvia) si specchiano nel mare liscio come l'olio..."Diesel Wind"lo chiamano i nostri amici inglesi...
Ci fermiamo poco prima del nuovo ponte stradale,36 mt di altezza, per fare rifornimento.
 C'e' il pontile di cemento,ma non c'e' la pompa del diesel sul molo: solo benzina. OK! ci si adatta con le taniche.
L'unico distributore accessibile con la barca
 Il problema è un'altro:sotto la chiglia del PaddyBoy ci sono solo 10cm (!) di acqua torbida, con una forte corrente contraria che crea mulinelli e la marea in rapida decrescita. Bisogna far prestissimo,prima di rimanere incagliati
. Ci vuole mezz'ora.
100 lt di gasolio portati a bordo e versati nel serbatoio con un occhio dempre al movimento "libero" del PaddyBoy: se si fermasse sarebbe l'incaglio...
Finalmente ci spostiamo,tutto fatto.
Si passa sotto il ponte "alto" e ci si avvicina alla città.
 Prima di passare il ponte " a scomparsa" di Kalkis bisogna scendere a terra e pagare il pedaggio alla "Kalkis bridge control police".
 Ci necessita un ormeggio.
Accostiamo al pontile della stazione ferroviaria sulla SX rispetto all'ingresso del ponte.
 In pochi minuti,appena terminato l'ormeggio "di lato",si alza un incredibile ventaccio da SW, a 30 nodi???
 Ci sbatacchia contro la banchina e dobbiamo usare tutti i nostri parabordi per riparare la fiancata destra della barca.
Robi rimane a bordo e io corro in ufficio a pagare...
Tre palazzi della capitaneria:l'ultimo,in una stradina in centro è quello buono. E intanto i minuti passano...
 Salgo le scale e trovo un signore francese con barbone grigio e capelli lunghi che vedendomi sembra molto sollevato. Stava aspettando da tre giorni,in Marina a Kalkis, che arrivasse un'altra barca a vela  e che ci fosse così il numero minimo per aprire il ponte !!
 Finalmente siamo arrivati NOI !!!
 Ci fanno entrare.
Fuori il vento è in aumento: povero PaddyBoy ... Paghiamo,18 €.
Il solerte funzionario ci colloca davanti ad una grande mappa del porto e ci spiega tutto con gran flemma ... Ore 20.30: prima chiamata sul Ch 12 del VHF    Ore 21.30: seconda chiamata per portarci tutti al molo della ferrovia(???) e attendere li l'apertura del ponte.
Faccio presente che il molo è "squassato" da un NW intorno ai 30 nodi e che non ci si può stare...Ok,allora tutti all'ancora in baia, a SX del ponte,senza intralciare il passaggio da Nord a Sud che stanotte  avrà la precedenza.
Kalkis al tramonto  con l'arcobaleno
 Noi andiamo da Sud a Nord e abbiamo una corrente contraria di 5 nodi nello stretto passaggio che bisognerà affrontare "avanti tutta".
Grazie,molto gentile,sarò "in standbay" in attesa della chiamata.
Arrivo trafelata al PaddyBoy
. Robi velocissimamente molla gli ormeggi e ci allontaniamo dal molo malefico.
Laggiù Kalkis ,noi all'ancora...
 Sempre vento da SW ,30/35 nodi.
 Si va in fondo alla baia ,quasi in spiaggia per filare l'ancora ridossati da una collinetta.
 35 mt di catena su 3 mt di fondale: OK ,siamo ben ancorati,si aspetterà qui la chiamata delle 20.30.
Sono le 17...Sigh,e il vento rinforza: per fortuna non c'è tanta onda e l'ancora "tiene".
Alle 21 nessuno si fa vivo.
 Alle 21.30 neanche.
 Alle 22 chiamo la "port police" per vedere che fine hanno fatto e che fine faremo NOI  ! Solita flemma,prendono nota del nome dell'imbarcazione e si preoccupano del pedaggio: "Avete pagato?" "Sissignore,stiamo solo aspettando che si apra il ponte,QUANDO????" Silenzio... "Please wait on Ch 12 VHF . Standbay.Over."
Intorno a mezzanotte il vento cala.
 Vedo uscire la barca del francese  dal marina sull'altro lato della baia...qualcosa si muove...
 Improvvisa la chiamata del VHF: "PaddyBoy it is your time to pass. South to North at maximum speed.Over". Si va ! Dimenticavo: il ponte rimane aperto solo per un massimo di 15 minuti...
A 7nodi,"in piena" con forte corrente contraria che crea vortici a prua, passiamo finalmente il famigerato ponte scorrevole di Kalkis.
Il ponte "a scomparsa
E adesso ? Dove si va a passare il resto della notte?
 Lungo la riva destra la banchina sembra libera ,ma decine di "baretti" stanno già dando il meglio della "Tecno music" locale:
 VIAAA !!!!
A neanche mezzo miglio scopriamo una baia piccola ma silenziosa: giù l'ancora!
 Non c'è vento. l
La città ci ripara molto bene e finalmente possiamo dormire....

venerdì 23 maggio 2014

Verso NORD

10 maggio
Finito il vento.
 Calma piatta da ore. Attacchiamo il nostro fido "Yanmar 75 HP" e salpiamo l'ancora dall'indimenticabile,ventoso (?) Capo Sounio,
Capo Sounio
diretti a Lavrio,"drio el cantòn"("dietro l'angolo" NdR). Ci accoglie una bella banchina comunale con "trappe" e corpi morti a nostra disposizione. Siamo in bassa stagione e di posto ce n'è: "ocio!"però, i charter con i Russi sono già al lavoro...
Scendiamo a terra per fare un pò di cambusa  al "My market",qualità e prezzi molto buoni,e ci imbattiamo in un enorme,sfavillante,direi assurdo negozio di articoli per bambini : "Jumbo".
A Lavrio? Forse 5000 abitanti? 'Sta scelta " Hollywoodiana " ??
"Benedeti fioi,cossa non se ghe darìa pur de farli contenti..." si diceva una volta: qua è ancòra così.
Jumbo !!!!
Ci dicono che il posto al molo si paga alla solita "port police" e che la cifra si aggira intorno ai 25€ al giorno: caro,ma ormai siamo qui...
 Trascorriamo la notte con i tappi nelle orecchie: TECNO MUSIC "a palla" fino alle sei del mattino...'Sti ....!
 Vado al "gabbiotto" della polizia:deserto! OK: addio Lavrio,troppo casino,a mai più!


Si riprende la navigazione tra la costa dell'Attica e l'isola di Eubea: come essere in un lago...
Ochette in cielo? ESTATE!!!

Vento ? ZERO !

Tra la terra ferma e l'isola di EUBEA (o EVVIA)
Un po' di vento da E ci aiuta con le vele : sole pieno,25° . Era ora! Stiamo aspettando l'Estate !!!
Filiamo l'ancora dopo qualche ora nell'acqua turchese delle Isole Petalios, lungo la costa S W di Eubea.
Viti e ulivi più villa privata: GRECIA!!!

Nisidhes Petaloi: tutto privato...

Una piattaforma sabbiosa e ben ridossata da ogni vento che va dai 5 ai 12 mt di fondale: perfetto!
Le isole sono tutte di proprietà privata con belle ville e coltivazioni di viti e ulivi : le vediamo dal gommone senza poter mettere piede a terra...
Nisidhes Petaloi
E si riparte:
Prossima tappa la baia di Boufalo,sempre su Eubea,25Mn circa a N. Un pò a vela e tanto motore: il vento è latitante...
Arriviamo nella piccola baia circondata da alte montagne piene zeppe di generatori eolici: vorrà dire qualcosa?
L'àncora fa subito testa in un fondale di 7mt fangoso,"buon tenitore" come si suol dire...A metà mattina del giorno seguente si alza un SE oltre i 30 nodi: il Paddy Boy mantiene la sua posizione imperterrito. Ottimo ancoraggio !
 Purtroppo non si scende a terra finchè il vento non cala: MAI lasciare la barca incustodita con un tempo simile!
La baia di BOUFALO con gli eolici

Boufalo con il PaddyBoy
Giovedi 15 maggio.
Finita la "sventolata" ce ne andiamo verso N ,stavolta con un ostinato NW "in muso": la meta è Kalkis,il punto più stretto del Golfo di Eubea, con il suo ponte "a scomparsa" che ci permetterà di continuare il nostro viaggio verso la piccola isola di Spilias,lungo la costa dell'Attica settentrionale.

mercoledì 14 maggio 2014

Capo Sounio



Giovedi 8 maggio

Sei ore ,da Poros a Capo Sounion, con vento al traverso intorno ai 20,25 nodi . Una bella veleggiata con mare formato e onde al mascone di sinistra.
Eccoci a Capo Sounion
Il nostro Paddy Boy all'ancora





Una delle sale da pranzo
Il porticato esterno con il tempio di Poseidone  sullo sfondo





Cinture di sicurezza  e cerata : facesse un po' più di caldo...!!
Arriviamo a Capo Sounion  e ancoriamo in spiaggia ,nella baia a destra della casetta azzurra e bianca.
L'ancora "fa testa" al primo tentativo: OK ! Ci possiamo rilassare..
.In realtà continua a soffiare un poderoso NE con raffiche intorno ai 40 nodi,ma il nostro paddy Boy è al sicuro in cinque metri di fondale con trentacinque metri di catena per l'ancòra.
Non ci muoviamo di un millimetro, anche se intorno a noi si alzano mulinelli d'acqua quando il vento rinforza.
"GRECOTEL" Capo Sounion
Alla nostra destra il promontorio con il tempio a Poseidone: colonne color champagne che si stagliano contro il cielo azzurro.
 Un posto "magico".
Arrivano altre barche,poche.
Uno spuntino sul divano a mezz'aria?
 I charter non navigano con queste condizioni meteo...se ne stanno in baretto con la musica tecno e le mega birre...
Avevo visto molte foto di Capo Sounion al tramonto: la realtà supera di gran lunga le immagini dei depliants...
Si intravede la piscina
Il NE continua imperterrito tutta la notte:non si "spegne" verso sera come fa il NW nelle isole Ionie.
, ma ci regala una stellata straordinaria  accompagnata dalla visione del tempio illuminato  che domina il mare di fronte a noi ..
.Siamo in Egeo, tutta un'altra musica...
Venerdi 9 maggio
Sempre NE,40 nodi,rafficato.
 Il Paddy Boy non se ne cura  ben fisso nella sua posizione iniziale.
Le ville del "GRECOTEL" sparse nel verde
Verso le tre del pomeriggio tutto si placa. il vento gira a Ovest e si smorza.
 Ottima occasione per mettere in acqua il tender e visitare la baia.
Maglietta,ciabatte e portatile in saccoccia,si parte alla ricerca di un Wi Fi per aggiornare il Meteo: dobbiamo arrivare a Lavrio,"drio el cantòn",ma se ci becca di nuovo il NE ce l'abbiamo "in muso" e non va bene...
Ci avviciniamo timidamente all'ingresso di un super-mega -hotel di extra lusso:" fantozzianamente" parlando ci sentiamo leggermente inadeguati,ma ci serve il meteo!!!
Un angolo del salone dedicato agli aperitivi
Siamo accolti con sorrisi educati e con una cortesia da lasciarci a bocca aperta:per tutti loro potremmo essere dei lords inglesi che viaggiano in incognito...
Il WiFi è libero,la connessione ottima,il caffè,Danesi, quasi come il nostro Illy.
 Xenia,la gentilissima"hostess "che ci fa accomodare dove ci piace di più,si ferma a chiacchierare con noi,invitandoci a fare  una passeggiata tra le ville e la piscina all'aperto: un paradiso !
Relax a bordo piscina...
I divani "sospesi"
Perchè andare fino alle Seichelles o in Tailandia quando al "GRECOTEL" di capo Sounion ti trattano come un Dio dell' Olimpo?

PS: due caffè 8,80 €...