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domenica 28 febbraio 2016

LES SAINTES









TROVATA !!
Finlmente l'isola perfetta : Les Saintes, Terre de Haut (15°52'N;61°35' W)
Fa parte dei "departements d'outre mer" (terre d'oltre mare) francesi, insieme a Guadeloupe,La Desirade, Marie-Galante, Saint Martin(condivisa con gli olandesi), Saint Bart , Martinique, Guyane (al confine con il Brasile, sulla terraferma) e l'isola di Reunion, nell'Oceano Indiano.
Siamo tornati alla civiltà: casette  "creole", in legno, dipinte con i colori dell'arcobaleno, negozietti invitanti ,puliti e aperti tutti i giorni fino alle sette di sera.
Alcune boutiques con abiti in lino del mio azzurro preferito, espongono prezzi da Portofino: non mi lascio tentare...ho la barca piena di "straccetti" che non metto mai...
 Di fronte al paese di Bourg des Saintes c'è un campo boe per l'ormeggio (13€/notte) e un finger lungo 50 mt, galleggiante, ben illuminato anche di notte, riservato ai " tenders".
Meglio arrivare al mattino presto: entro mezzogiorno tutte le boe sono già occupate.
Noi siamo rimasti all'ancora per due notti nell'"Anse du Fond Curè", fondo di fango ottimo tenitore,profondità  intorno ai 5/7 mt, con ,purtroppo, una risacca micidiale che trasforma le notti in un incubo. Crepi l'avarizia ! Alla boa , in 20 mt di fondale, ben ridossati e senza onda si dorme "da Papi".
L'isola si gira comodamente a piedi, oppure si noleggia un'auto elettrica, una bici,sempre elettrica o uno scooter,due tempi, rumorosissimo per queste viuzze dove il silenzio è un pregio irrinunciabile.
Quanto è lontana la Grecia caciarona dei baretti con "rumore tecno" fino  all'alba ! Benedetti Caraibi!Nenche un maleducato, nè a terra,nè in baia :relax , sole e mare...
E CHE MARE !!
Con il nostro "supergommino-treD-tender"armato di Yamaha 6Hp,( che parte QUANDO vuole e SE vuole , tanto che Robi ormai gli parla a bassa voce e cerca le paroline dolci più adatte a sbloccarlo dopo essersi fatto un braccio da "Incredibile Ulk" tentando più e più volte la messa in moto manuale...NdR), ci spostiamo sull'isoletta "Ilèt à Cabrìt" ,duecento metri dalla boa, e ci ritroviamo a nuotare  in un acquario spettacolare.
Maschera e pinne,quindi "snorkeling" senza bisogno di un  brevetto Sub, ma è un'esperienza magnifica, impressionante, per l'acqua assolutamente calda e limpida, per la barriera corallina e per le centinaia di pesci coloratissimi, dalle forme insolite e stravaganti, dai colori incredibili e dalla assoluta mancanza di timore nei confronti di noi "umani".
 Forse anche loro ormai lo sanno: NON si mangiano i pesci del "reef".
 Ti becchi la "Ciquatera", malattia che colpisce il sistema nervoso e ti può ridurre in fin di vita, quindi ci si guarda da vicino, ci si studia a vicenda con curiosità e poi ognuno va per la sua "onda", soddisfatto e ...vivo.
Terre de Haut è un'isoletta dalle coste frastagliate, ricoperta di una vegetazione scarna: niente foresta tropicale.
Ci sono capre e mucche, tante galline che razzolano libere per le colline e ...iguana bellissime!!
Mi fermo sulla stradina che porta alla splendida baia di Pompierre, lato NE dell'isola , per fotografare un gruppo di capretti appena nati. Vicino alla strada uno stagno pieno di piante acquatiche e tanta ombra dagli alberi centenari che affondano le loro radici nel terreno ricco d'acqua: idilliaco...Improvvisamente Robi mi prende per un braccio e mi sposta di qualche metro verso il centro della strada: "Guarda cosa c'era sopra la tua testa mentre scattavi le foto...!!"
Alzo lo sguardo: perfettamente mimetizzata tra le fronde, una magnifica "iguana" lunga almeno un metro mi guarda sonnecchiosa... Ha la sembianza di un drago , non si muove, ma so che è velocissima...Se mi fosse caduta sulla testa sarei rimasta paralizzata dallo choch 
Che spettacolo però ...

Marie -Galante





il panorama agrestediMarie Galante

In campagna...




Marie-Galante
Già a vederla dal mare quest'isola mi piace: piatta, verde ,rotonda, circondata da una striscia di sabbia chiara che fa diventare il mare turchese , poi azzurro, poi blu cobalto.
Giornata di sole accecante, circa 20 miglia da percorrere da Dominica verso NNE con un traverso comodo, fiocco e randa "a toda vela": navigazione serena con crema solare protezione 50 ...ed è il 20 di febbraio...
Ancoriamo nella grande baia di Saint Louis (15° 57'N;61°19'W), dove saremo in tutto una cinquantina tra barche a vela e catamarani.
Sono tutti equipaggi molto rispettosi della privacy,direi silenziosi, coscienziosi nella scelta dell'ancoraggio, cortesi quando ci si incontra a terra.
 Il paesino di Saint Louis , come il resto dell'isola,è abitato da "creoli": qualche baretto, una panetteria,qualche ristorantino che a volte apre, a volte no...
L'agenzia turistica è sempre chiusa.
Funziona il mini-bus per Grand Bourg , si vedono in giro i pompieri e c'è un grande supermarket dove accettano la MasterCard e gli Euro: tutti parlano francese.
C'è pure il monumento ai soldati che sono partiti da quest'isola per andare a combattere, volontari, sul fronte francese durante la prima guerra mondiale: un viaggio di mesi attraverso miglia e miglia di Oceano per poi ritrovarsi a morire in Francia, in trincea? Sconvolgente...
Perchèsi chiama "Marie- Galante"? Perchè  Cristoforo Colombo ,che ha esplorato queste zone durante il suo secondo viaggio alle "Indie" nel 1497, ha voluto darle il nome della sua nave ammiraglia.
E pensare che prima di lui qui c'erano gli indiani Arawak e molto dopo di lui quest'isola, con la sua coltivazione massiccia della canna da zucchero è stata terra di schiavi africani e latifondisti francesi fino alla fine del 18°secolo, quando la schiavitù fu abolita definitivamente in questa parte del mondo.
I negri "creoli" sono la maggioranza della popolazione e l'isola ne ha assorbito l'aria pigra e sonnolenta che potrebbe essere anche frutto di nostalgia,rassegnazione,tristezza?
 Centinaia di anni in catene lasciano sicuramente un brutto segno nell'anima...
Noi , intanto che meditiamo sulla storia di queste distese di canna da zucchero, scaricate le bici dal Paddy Boy, ci facciamo delle pedalate "caraibiche" tra palme da cocco e mangrovie.
Domanda: ma non sarà pericoloso stare sotto 'ste palme con 'sti cocchi belli gialli e maturi di almeno due chili l'uno appesi tutti in grappolo lassù in alto, a dieci o più metri da terra?
E se con il vento e l'ondeggiare del bel tronco elastico ,uno di questi si stacca dal mucchio e mi diventa un "proiettile "??? Meglio non pensarci e continuare a pedalare veloci...
Per fare una bella nuotata non c'è che l'imbarazzo della scelta: sabbia bianca ovunque, acqua 28/30°, aria 30/32° con Aliseo a 10/15 nodi, sempre presente.
Scegliamo la spiaggia comunale tra Grand Bourg e Capesterre: l'unica con le docce!
Intorno a noi i bimbi delle scuole elementari che imparano a nuotare con il loro maestro "rasta"...
Hanno la tavoletta di neoprene e indossano magliette a maniche lunghe con pantaloncini aderenti ,al ginocchio, tipo "ciclista": bisogna proteggersi dal sole.
Ma se sono tutti negri?? Evidentemente si scottano anche loro...
Grand Bourg dovrebbe avere un Marina, andiamo ad esplorare la zona in bici: neanche povare ad avvicinarsi con il Paddy Boy!
Sono solo due moletti galleggianti, all'interno di un porticciolo, con al massimo due metri di profondità dovuta ad  insabbiamento annuale garantito e senza dragaggio.
NO grazie, rimanimo all'àncora a St. Louis.
L'isola ci regala paesaggi verdi, stagni con gli aironi e le mucche al pascolo, belle case padronali , ma anche catapecchie fatiscenti e un'antipatico fumo puzzolente risultato della  immondizia bruciata all'aria aperta: niente raccolta differenziata??
Come la mettiamo con la diossina?? Depuratori per gli scarichi urbani?? Mah...
Ci imbattiamo in "sobborghi" nuovi di zecca con graziose bifamiliari dotate di aria condizionata e pannelli solari,vialetti asfaltati con posto macchina garantito. Tutto finanziato dalla Comunitò Europea. Tutto deserto!!!
 Caraibi francesi: spreco ? Cattiva gestione?? Terzo mondo??
Eppure ogni giorno i bei velieri da crocera di lusso , a quattro o più alberi danno àncora nella baia di St. Louis e lasciano scendere a terra il loro carico umano bianco latte che , in infradito, si spande per vie e baretti a consumare bevande gelate prima e dopo aver noleggiato a 35€ /die un'utilitaria tirata a lucido: qui le automobili sono sempre immacolate . Ci tengono ...Alle loro case, meno...
Verso Nord Ovest il profilo montuoso  di Guadelupe  chiude l'orizzonte, mentre a Sud Est si intravedono le colline vulcaniche di Les Saints: non c'è che l'imbarazzo della scelta.
 Poche miglia e il volto dei Caraibi cambia all'improvviso!!
Benvenuti a Les Saintes...tutta un'altra storia !



sabato 20 febbraio 2016

Sandra e Malcom

Zuppa di verdure con pollo: offerta da Sandra. BUONA!!
A bordo del Paddy Boy
Si parla di Oceano Atlantico...

Scialle fatto da me durante la traversata atlantica: un regalo per Sandra !!
Sandra e Malcom

Ci raccontiamo un sacco di cose...
Banane ...dell'orto di casa.


L'orto/giardino di Sandra a Portsmouth (DOMINICA)
Sandra, "ragazza madre", vive a Portsmouth con i suoi due figli di 22 e 25 anni in una deliziosa casetta di legno e cemento color fuxia.
Lei lavora al porto commerciale, con turni di otto ore , notte compresa.
 Lo stipendio è buono e può permettersi di pagare un mutuo per la casa.
E' una donna molto gentile che, senza rendersene conto ci sta facendo un grande regalo: possiamo entrare in casa sua , mangiare il cibo che lei prepara per noi e sentirci meno "turisti", meno "estranei" su quest'isola dal volto così distante  dal nostro Mediterraneo.
Sandra ci racconta che l'elettricità è cara, che pochi possono permettersi l'aria condizionata, e che quasi tutte le famiglie hanno un orto dove cresce di tutto: nel suo spiccano alcuni banani spettacolari, ma non ci sono i pomodori.
Le "christophine" si arrampicano sulle staccionate come le zucchine,e un piccolo frutto selvatico rosso fuoco permette di confezionare  in casa,un delizioso succo dissetante color rubino, che lei ci regala.
Siamo invitati ad assaggiare un buon minestrone a base di verdure e carne di pollo: ben cotto, per niente piccante.
Si parla di tante cose , in inglese per fortuna, e anche Malcom, il figlio ventiduenne di Sandra giocatore di calcio semi-professionista ad Antigua, tra una "chat" e l'altra al cellulare, si interessa a noi e al nostro viaggio.
Dopo qualche ora ci salutiamo : ora tocca a loro due venire in visita sul Paddy Boy e assaggiare la nosta "carbonara".
Accettano!
Ed eccoli qua, a bordo,mentre ci scambiamo impressioni di viaggio ed esperienze di vita vissuta.
Bello !!

Dominica

"Dorado" al mercatodel pesce di Portsmouth
Le strade di Portsmouth (Dominica)
Portsmouth, mercato del pesce : DORADO
Freschissima !!
Pscatore con aragoste vive..a  10€ /KG
Rollo Head  all'inizio di Prince Rupert Bay (DOMINICA)
DOMINICA "Coconut Beach"



Cocco bello !!!














Lasciamo , Grande Anse d'Arlet, dove ci hanno fatto compagnia Flavia e Daniele  sul loro mega- catamarano "Zenaide" (Lagoon 52).
Ci diamo appuntamento a Saint Pierre, qualche miglia più a Nord, dove filiamo l'ancora davanti alla chiesa dell'antico borgo distrutto da un terremoto nel 1902.
Alla fine del 18° secolo, l'economia del posto era florida, tanto da consentire la costruzione, in pietra lavica, di un grande teatro e di alcune sontuose ville padronali, di cui ora non rimangono che poche rovine.
La sabbia della spiaggia è nera, le casupole sono semi diroccate e nere , le strade deserte: rimangono le vestigia di una fortezza francese, con baretto panoramico e qualche inutile cannone puntato verso il mare aperto...

Domenica 14 febbraio 2016

ore 8:Salpiamo l'ancora di buon ora perchè qui il sole tramonta con precisione svizzera alle 18,05 e in un attimo fa buio pesto: meglio trovarsi già all'ormeggio.
Si prosegue la navigazione verso Dominica per l'esattezza "Common Wealth of Dominica" ,da non confondere con la Repubblica Dominicana, cioè Santo Domingo "West Caribbean"...c'e sempre da imparare...
Il cielo è nuvoloso e promette pioggia: sono soltanto 28 miglia di "canale" tra Martinica e Dominica, ma l'onda dell'Atlantico ci arriva proprio al traverso.
Per fortuna ci sono almeno 20/25 nodi da Est, così si naviga con fiocco e randa terzarolata, (facciamo 7 nodi WOW !), fendendo le onde senza rollare troppo.
Ed ecco che ci becchiamo il nostro primo "Squall": pioggia " a cascata", calda, improvvisa, direttamente dal nuvolone grigio che ci sta passando sopra la testa e che continua imperterrito la sua rotta verso Ovest.
Siccome non siamo in Carinzia, il tutto dura dieci minuti, poi torna il sereno...
Con salti di vento e onde intorno ai 3/4 metri, arriviamo  a Loubiere, due miglia da Roseau, scalo per le varie MSC, COSTA, P&O,ecc... dove un baldo "rasta" dominicano ci offre una boa per l'ormeggio a 15€ a notte.
Tentiamo l'ancoraggio gratis, come nostra consuetudine, ma le profondità vicino alla breve spiaggia sono elevate, in più il vento gira da ogni quadrante e non ci fa sentire al sicuro: meglio pagare e dormire tranquilli.
"Sun Cat", VHF ch 09, ci indica la boa gialla a cui attraccare e ci garantisce che regge il peso del Paddy Boy: Robi si immerge e controlla...Grecia e Croazia insegnano  che non c'è mai da fidarsi...
Sembra tutto OK: corpo morto adeguato, e grosse cime da ormeggio con occhiello finale in nylon resistente.
C'è anche un moletto, a poche decine di metri ,per scendere a terra, ma la passeggiata fino a Roseau è lunghetta...sarà per un'altra volta : adesso ci godiamo il tramonto con un "long drink domacio", "alcool free" a base di succhi di frutta e acqua frizzante.

Lunedi 15 febbraio 2016

15 Nm per raggiungere Portsmouth, ultimo ancoraggio prima di lasciare Dominica.
Arriviamo verso mezzogiorno, con un bel sole e il vento giusto.
Passato "Rollo Head" (15° 32,50' N ;61° 29,40' W) su cui spiccano tre magnifiche ville in legno immerse nel verde, ancoriamo davanti a "Coconut Beach" , la spiaggia deserta che porta al "Secret garden Resort": paesaggio, finalmente, totalmente caraibico ! OOOOHHHH!!!
Siamo solo noi: dall'altra parte della baia ci sono almeno un centinaio di barche a vela e catamarani ormeggiati alle boe: troppo affollato!
Il fondo è sabbioso con , a tratti, scogli piatti: l'ancora "agguanta" subito, in sei metri filiamo quaranta metri di catena e ce ne andiamo ad esplorare la spiaggia.
"Et Voilà!", troviamo due "lavoranti" negri che stanno staccando le noci di cocco dalle palme  con delle lunghe pertiche, nella foresta, proprio a due passi da noi: sono vestiti con pantaloni lunghi, camicioni a maniche lunghe color cachi , cappelli di paglia e stivali di gomma al ginocchio...noi scalzi e grondanti, in costume da bagno...(Scolopendre????)
Hanno dei "machete" affilatissimi con cui incidono , con un solo taglio ben fatto, la corteccia verde della noce per estrarne la "Jelly water", cioè il latte di cocco, poi buttano il resto.
Scherziamo?? E la polpa bianca , dolce e fresca? La lasciano a noi! SSlurpp !!
Ce ne torniamo al Paddy Boy come "Papillon" con le noci di cocco, una decina, che galleggiano legate ad un parabordo che mi ero portata per sicurezza.
Robi si mette subito all'opera con il suo colttellaccio da "Rambo": "Cocco, cocco fresco...!"
'Sti Caraibi cominciano a pender forma...

Martedi 16 febbraio 2016
Cambiamo ancoraggio perchè abbiamo "arato" durante la notte ventosa, di almeno venti metri verso il largo, e ci spostiamo, sempre sul lato DX della  "Prince Rupert Bay", vicino al molo commerciale dove dovremo fare l'ingresso in Dominica, cioè la "Clearance".
Leghiamo il dinghi con catena e lucchetto all'anello in ferro del molo, dopo aver chiuso il fuoribordo con l'antifurto casareccio ideato da Robi( tubo dell'acqua in ferro e lucchetto).
Il molo è sorvegliato: chiediamo gentilmente alla signora in uniforme marron se possiamo lasciare qui  il nostro dinghi. "No problem" è la risposta accompagnata da un gran sorriso...
Alla dogana si risolve tutto in dieci minuti e 5€ di tassa. Si può fare contemporaneamente
ingresso e uscita : ci si può fermare due settimane senza dover più tornare all'ufficio. Comodo!
Di fronte allo sportello della "Clearance", nella stessa stanza, c'è un PC con collegamento intrnet via cavo, noWifi, ma gratuito e a disposizione dei clienti : SUPER !!
Controlliamo subito la e-mail, aggiorno il Blog,scarichiamo" Zy Grib" per i prossimi giorni e riusciamo anche a concludere , grazie all'ottimo lavoro di Sara dell'agenzia Brainich,le pratiche per il contratto di affitto del nostro appartamento di Trieste. Mi rendo conto che abbiamo approfittato della connessione " a gratis"... Nel pomeriggio ritorno con un bel vassoio di omelettes alla marmellata per i quattro impiegati dell'ufficio: apprezzatissimo!!
Ce ne andiamo in giro verso il centro di Portsmouth a piedi:intorno a noi montarozzi di immondizie fumanti e puzzolenti, scarichi di acque grigiastre a cielo aperto, baracche colorate ma fatiscenti abitate da persone di colore, pochi negozietti per niente invitanti, tanto verde e tanti fiori.
La frutta e la verdura ,poca, vendute sui banchetti vicino al mercato del pesce hanno prezzi alti: ad esempio 5 EC (1" Eastern Caribbean Dollar" = 0,33€) per un kilo di pomodoro.
L'unico supermarket "europeo" ha poca merce e anche qui prezzi alti...
Ci sembra che intorno a noi la gente se la passi malaccio: come farà con questi prezzi?
Proseguendo la nostra paseggiata in direzione di Roseau, le cose cambiano...
Ci troviamo davanti al "fiore all'occhiello" di Dominica: la scuola  di medicina di Roseau, costosa, a numero chiuso, frequentata da laureati in medicina di ogni parte del mondo che vengono qui per ottenere una specializzazione molto ambita.
Avremmo voluto visitare il "Campus", ma la direttrice in persona,al telefono della "security", si è scusata dicendo che la procedura di sicurezza per il semplice accesso all'area universitaria è complessa e richiede almeno due giorni di preavviso.
Poco male, noi aggiriamo l'ostacolo e, sempre passeggiando in riva al mare , incontriamo una deliziosa dottoressa palestinese, che si ferma volentieri a chiacchierare con noi per soddisfare la nostra curiosità .
Intorno al "campus" il territorio e l'edilizia sono decisamente diversi: belle ville,alberghi, case  con inferriate ovunque e  grandi giardini molto curati . Tanta sorveglianza in continua "ronda" con fuoristrada nuovi di zecca : problemi con i "locali"? Sembrerebbe di si...
Ce ne torniamo al dinghi un pò perplessi: come si vive su quest'isola?
Ed ecco che la risposta ad ogni nostra domanda la troviamo proprio al moletto di cemento del piccolo porto commerciale: Sandra, la "guardia giurata" ci accoglie con il suo sorriso bianchissimo e si ferma volentieri a parlare con noi.
(Dimenticavo: qui parlano inglese e guidano tenendo la sinistra, "as in England, of course...!")
Dopo qualche minuto scatta un invito insperato:" Volete venire a vedere la mia casa, il mio giardino e magari mangiamo qualcosa di tipico cucinato da me?"
INCREDIBILE !!!
"Siiii, molto volentieri, grazie mille, Sandra !!!!"
"Bene, domani mattina alle 9 qui al molo, non mancate!"
WOW !!!