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venerdì 29 agosto 2014

Dettagli... (Lesbos)

Dalla baia Diapori sull'isola di Limnos , tutta una bella veleggiata con NE 4/5 fino a  Sigri,sull'isola di Lesbos.
Mannaggia non abbiamo ancora il tangone per il fiocco!
 Con vento portante e mare formato (3/4 Douglas) il fiocco tende ad accartocciarsi su se stesso e il Paddy Boy perde velocità.
Vento in poppa!
Soluzione "domestica": la Giuli esce dal pozzetto e con il suo bel "mezzo marinaio" allungato il più possibile , infilato nel punto di scotta del fiocco e sorretto a forza di braccia,fa da tangone "ambulante" per quasi due ore...
 Non proprio una goduria,ma la barca va via liscia e si fanno dai 7 agli 8 nodi: "Tuto ciapà!"
Arriviamo a Sigri e ancoriamo nella baia a Sud del paesino: sopra di noi le rovine del castello turco e tutto intorno un'acqua irresistibile color smeraldo.
 Finito l'ancoraggio Robi si tuffa all'istante e riemerge quasi affannato : "Acqua freddissima!!!" "Ma va, scherzi sempre!"


"Nooo, è gelida, avrà forse 18 gradi!!!"
 OOps, abbiamo ancorato in mezzo alla baia dove una sorgente sottomarina di acqua dolce dà il meglio di se...
Basta nuotare verso la spiaggia e la temperatura torna ai piacevoli,rilassanti 27° dell'Egeo.
Sigri (Lesbos)
In baia con noi altre tre barche italiane: "Granduca" di Maristella e Raffaele ,"Misar" di Fabiola e Gilberto ,"Granal" di Luisella e Luigi.
Proprio Luigi ,affezionato frequentatore del "Marmaris Marina " in Turchia, ci da delle ottime informazioni dettagliate per i lavori da fare sul Paddy Boy.
Probabilmente trascoreremo l'inverno in Turchia ed ogni "info" ci torna molto utile per evitare brutte sorprese quando dovremo fidarci di sconosciuti che lavoreranno sulla nostra preziosissima barca !














Sigri, il castello turco in rovina
Macedonia" in anguria"
A Sigri arriva anche " Solon": cenetta di benvenuto sul Paddy Boy con omelettes al tonno,majonese e cetriolini, patatine all'origano,macedonia "in anguria" e vino bianco ghiacciato...
La chiesetta bizantina di Sigri, verso la baia a N del paese
Solon e Paddy Boy a Sigri









Polpi "stesi al sole" con... le mollette!
Molto contenti di aver ritrovato la loro "barca appoggio", Debbie e Martin il giorno dopo si dedicano al kite -surf mentre noi, tra una nuotata e l'altra, ce ne andiamo a zonzo per il paesino di Sigri.
Ci fermiamo davanti all' "Australia restaurant" dove una signora intorno agli ottanta sta preparando i fiori di zucca farciti . Che acquolina...!
La salutiamo e lei ci risponde in un fluido inglese.
Ha vissuto vent'anni a Sidney .
 A lei piaceva molto quella terra lontana ,ma il marito soffriva troppo di nostalgia così,dopo aver dato alla luce un bel maschietto, che ora ha quarant'anni e il passaporto australiano, se ne sono tornati in riva al loro mare.
Con i risparmi hanno aperto il ristorante nella piazza centrale di Sigri ,all'ombra dei platani centenari...
Quanti,come loro hanno fatto il grande salto : in Australia li attendeva una vita molto dura,ma anche un futuro per i loro figli...
Mentre ce lo racconta la signora si commuove : lei sarebbe rimasta laggiù,le piaceva proprio tutto di quella terra.
 Una piccola lacrima cade sull'ultima zucchina farcita...

Da Sigri  navighiamo verso Nord,lungo la costa Ovest dell'isola, verso Petra.
Il paese si nota da lontano:una rocca che sovrasta le case antiche è il pedistallo per una imponente  chiesa ortodossa, un ottimo "punto cospicuo"!
Ormeggiamo "all'inglese" lungo il molo del minuscolo porto commerciale: c'è già un  "ferro da stiro" grigio metallizato sui trenta metri con una immensa bandiera inglese. Uno dei marinai del mega -yacht scende e ci da una mano con gli ormeggi: ma va? Mai successo prima!
Arrivano anche Debbie e Martin.
 Dietro a tutti si piazza un grosso peschereccio greco che scarica per ore cassette di polistirolo piene di pesce fresco da stivare direttamente nei camion frigo in attesa sul molo. Ma quanto pescano 'sti greci !!!
L'equipaggio egiziano non si ferma un attimo: prima il pesce da scaricare,poi le reti da pulire,riparare e coprire,poi ancora la pulizia dello scafo con ettolitri di acqua dolce. Vestiti con la" salopette" gialla della cerata ,con 30°e più,questi uomini si meritano fino all'ultimo centesimo dei loro guadagni..
Ogni tanto qualcuno di loro si ferma per pochi minuti.
 Prende il suo tappetino,si toglie la cerata e,in calze e pantaloncini corti, si isola dal mondo per dire le preghiere rivolto ad Est...
Alla fine il peschereccio profuma di bucato, il pranzo comune bolle nel pentolone all'aperto messo direttamente sulla bombola a gas e gli uomini si concedono una dormita all'ombra. A mezzanotte di nuovo in mare...

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