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giovedì 7 luglio 2016

Tobago Cays

Martedi 14 giugno 2016
Ci siamo.
Le Tobago Cays sono davanti a noi.
Ci stiamo avvicinando a Petit Bateau,dopo aver lasciato l'ancoraggio sicuro ,solitario e ben protetto di Saline bay sull'isola di Mayreau, a tre miglia da qui.
Siamo nel parco marino più famoso e fotografato di tutti i Caraibi, mèta imperdibile, con fondali cristallini ,reef spettacolari e pesciotti di ogni genere da fotografare:vietatissimo qualsiasi tipo di pesca in tutta l'area.
Vietato anche  filare l'ancora sulle zone con alghe o sul reef (ma chi mai??):si possono usare le boe (60 ECD/day) o filare l'ancora sulle zone sabbiose che circondano le isole.
Noi ci sistemiamo tra Petit Bateau e Petit Rameau, di fronte alla lingua di sabbia bianchissima dove i "locals" allestiscono il BBQ per i turisti.
Carlo con "Amaltea" si sistema alla nostra poppa.
Aperta la spiaggetta del Paddy Boy, Robi si tuffa nel turchese ...e in un attimo se ne va via trascinato dalla corrente !!
Siamo praticamente all'ancora in un  "fiume": almeno tre nodi ,dovuti alla vicinanza delle due isole e alla corrente di marea.
Ok, niente paura: con delle robuste pinneggiate si riesce a contrastare la corrente.
Raggiungiamo la spiaggia di Petit Bateau.
Un "rasta" con bandana rossa e cappello a pirata con tanto di teschio ci invita al BBQ che si terrà al tramonto: 80 ECD a testa...
La "cucina ",intesa come pentole ,cuochi e fornelli, è già attiva.
Riconosciamo del riso bollito e alcune verdure fresche: il resto del cibo ha colori e odori a noi sconosciuti...
Facciamo un pò di conti: dobbiamo pagare 10ECD a persona al giorno per l'ancoraggio all'interno del Parco marino, vorremmo restare almeno cinque o sei giorni e quindi ci vanno via 120ECD solo di ancoraggio.
Il BBQ ci costerebbe 160 ECD,bibite escluse , che bisogna portare dalla cambusa di bordo,come i piatti e le posate: mmh...mi sa che il tutto ci convince poco...
 Rinunciamo.
Carlo e Lori, invece, prenotano due posti.
Gli scarti della cucina vengono regolarmente buttati a mare ,il che attira almeno una decina di pesci-palla, qualche bella razza direi vorace e prepotente e anche uno squaletto di circa un metro che,scodinzolando ,si avvicina timidamente agli altri "abitueè" , per la gioia di noi fotografi !!
Il nostro primo squalo: al tramonto la sua pinna caudale si vede fendere l'acqua a qualche metro da riva. E' chiaramente un cucciolo..."mamma squalo" dove sarà...?!?
Il BBQ ha inizio al tramonto: romantico...
Ci sono almeno venti turisti seduti ai tavoli grezzi sistemati sulla sabbia sotto le palme.
Il sole rosso fuoco si inabissa ad Ovest dietro Salt Whistle Bay sull'isola di Mayreau e ,come sempre qui ai Caraibi, il brevissimo crepuscolo precede di poco un cielo blu notte tempestato di stelle.
Il vento continua imperterrito a soffiare da Est, il reef "spiana" le onde e ci protegge dall'Oceano che continua a brontolare in lontananza con il suo vocione profondo.
Dalla barca osserviamo gli amici al BBQ: non una luce..stanno mangiando al buio?!!
Nè generatore, ne' pannelli solari,nè candele : siamo in bassa stagione e sembra che l'illuminazione non sia più compresa nel prezzo...Caraibi!
La notte trascorre serena, l'ancora è totalmente affondata nella sabbia ed abbiamo almeno due tartarughe marine che stazionano sotto al Paddy Boy: belle!
Con il dinghi ci spostiamo verso il reef principale, contro vento e con tanta onda.
Raggiungiamo l'isolotto di Baradal e ci inerpichiamo sulla collina arida alla ricerca delle iguana che popolano queste isole.
Le troviamo sugli alberi, pacifiche,bellissime, golose di fogliette fresche: uno spettacolo...
Il panorama è unico: tutta la tavolozza dei turchese e dei blu,per non parlare del bianco accecante e del verde acquamarina, sono ai nostri piedi, tutto intorno a noi...
Poche barche a vela e  qualche catamarano galleggiano sospesi nel nulla, le loro ombre scure proiettate sul fondo della laguna: siamo in bassa stagione,beati noi...!!!
Unico particolare non trascurabile: il vento!
20/25 nodi da est/Sud Est, incessanti,creano onde notevoli al di fuori della barrierra corallina, ma anche l' angosciante sensazione  di essere ancorati nel bel mezzo dell'Oceano, senza la protezione di un'isola,con il vasto orizzonte blu scuro davanti alla prua.
Il mare agitato all'interno del reef risulta torbido per la sabbia finissima  in sospensione .
Leghiamo il dinghi ad una boa e ci inoltriamo tra i coralli con maschera e pinne, ma le condizioni non sono ideali per lo snorkeling.
Torniamo a Petit Bateau e ci fermiamo sul lato Est dell'isola:il mare è più tranquillo e possiamo godere finalmente di questi fondali da cartolina.
Mi vengono in mente i quadri di Patrick Chevailler, medico di Palm Island, ma pittore per passione , che si ispira per tutte le sue tele al reef e ai suoi abitanti:da vedere!
Rientrati sulla spiaggia principale,Robi escogita un trucco per attirare i pesci anche quando non ci sono gli avanzi della cucina: basta prendere una manciata di sabbia e lanciarla in mare.
Le bestiole, squaletto compreso, credono che sia ora di "pappa" e si precipitano a riva.
Grazie a questa astuzia riesco ad accarezzare sul dorso un pesce palla,grigino e viscido ma con dei grandi occhioni da mucca sul muso quadrato con la bocca grande e bianca senza denti: niente confidnze con gli squali,per ora...



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