Translate

lunedì 3 agosto 2015

Rineia

"Pericolo isolato" all'uncinetto

Erano 5lt di vino bianco "Apelia"

Ora sono un segnale anti-crash...

Ecco come lo vedrete se passerete di qua...
I "naufraghi" al sicuro sulla loro nave

Il mega yacht che ci ha chiesto aiuto










CLUB MED II

A motore, ormai ci siamo rassegnati, ci spostiamo da Naousa verso Mikonos



Prima di raggiungere una delle mete più ambite del turismo mondiale, ci prendiamo  qualche giorno di pace in più lontani dal "casìno" dello "smart set" internazionale.
La nostra prossima meta è l'isola di Rìneia, bassa, ricca di insenature naturali  che offrono ridosso adeguato da ogni vento , situata esattamente di fronte a Delos, centro religioso e commerciale dell'antica Grecia, con tanto di Oracolo, come a Delfi.
Nel canale tra Rineia e Delos ,che percorriamo a secco di vele stando ben attenti al fondale di appena dieci metri, da un mega yacht , con bandierona inglese, ci chiamano a gran voce.
 Il loro tender con gli ospiti a bordo è in panne a  mezzo miglio da noi: il Comandante ci offre cinquanta euro per andare a soccorerli...
Si va.
Li vediamo in mezzo al canale tra Delos e l'isolotto di Megàli Rematià.
Ci avviciniamo : dall'entrobordo esce del fumo bianco  sintomo di "girante" fuori uso.
 Ci lanciano la loro robusta cima da 30mm, lunga 20 mt  che fissiamo alla bitta di mezzo sul lato di dritta del "Paddy Boy".
  Sono in dodici, dieci ospiti e due marinai dell yacht.
In dieci munuti li riportiamo a bordo e scatta l'applauso soprattutto da parte di signore e signorine con cappelli a larghe tese dei più svariati colori...
Il comandante ci chiede di fermarci per accettare la ricompensa, ma noi tiriamo dritti con un bel sorriso e un saluto: "Siamo italiani, è stato un piacere!"
 Arrivati a Rineia, Bobbie e Paul sono lontani, filiamo l'àncora nella prima baia deserta (Ormos Karantines) nel bel golfo diSchino, lato Est dell'isola.
 La baia è perfetta: ci si tuffa dal Paddy Boy "in costume adamitico" e si nuota nel turchese più trasparente che io abbia mai visto.
L'incantesimo però svanisce dopo un'oretta.
 Si alza una leggera brezza da N che si infila dritta nella nostra baia, creando una fastidiosa risacca.
 Cambiamo ancoraggio:siamo diventati esigenti e viziati...
Ci spostiamo  nella baia Kasari a N: di nuopvo quiete assoluta. Solo due motoscafi locali e una barca a vela: e siamo a fine luglio!!
Filiamo l'ancora e 35mt di catena: mi volto verso Robi per dire che l'ancora ha agguantato bene quando vedo con orrore un masso semi sommerso a forse tre merti dalla poppa del Paddy Boy!!
Su l'àncora di corsa e via di qua!!
 Cerchiamo un altro ancoragggio che non sia pericoloso: la baia ha vari "reefs" segnalati da colonnine di cemento,tutti meno quello in cui stavamo per impiantarci con il timone.
Bisogna fare qualcosa : Giuli all'opera...
Progetto:segnalamento di "pericolo isolato"(di fortuna), riflettente ,  per  grosso scoglio sommerso(un metro sotto la superficie del mare, invisibile con o senza onde).
 Materiale necessario:
Busta  da 5lt, gonfiabile e a tenuta stagna ,in alluminio , ex contenitore del vino bianco "Apelia"
Una matassa di cordino di nylon bianco anti-UV
Uncinetto n7
Creo una rete a punto catenella che imprigioni la busta gonfiata al massimo e una "cima "a pto. alto doppio ,lunga tre metri ,per assicurare il "cuscino argenteo" al fondale roccioso.
Robi, con maschera e pinne, completa l'ancoraggio del nuovo segnale sul "reef"
Ben fatto!
 Qualcun altro, il giorno dopo, ci mette anche una tanichetta di plastica : due punti di riferimento per evitare il "crash" !!
Se qualcuno di voi passa di qua  senza danni,sa chi deve ringraziare..
Ah, Grecia , Grecia....

Nessun commento:

Posta un commento