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domenica 17 maggio 2015

Chi troppo vuole...

La" barca" : può entrare in baietta? DEVE!

Il golfo di Gocek con i suoi approdi
Una pubblicazione molto utile e aggiornata:solo info turistiche,senza carte nautiche
Bitta da ormeggio ben conficcata e cementata nella roccia
Tersane: il ristorantino in riva al mare
Il golfo di Gocek è un campo di regata perfetto: vento in abbondanza ma niente onda.
Circondato da montagne verdi a Ovest e chiuso da una decina di isole ad Est, ben conosciuto da tutti i velisti della zona, già ai primi di maggio è pieno zeppo di barche a vela, "Gullets" imponenti e  motor yachts "esagerati".
I turchi ricchi, dopo aver speso milionate di euro per comprarsi "la barca" che normalmente è dotata di quattro o più ponti, terrazze sospese a dieci metri d'altezza e luci blu subacquee  che illuminano il mare a poppa, ordinano al comandante ingaggiato per la "stagione" di infilarsi in baiette anguste, dall'acqua sicuramente cristallina, che però non facilitano l' ormeggio...
Il comandante ,dotato di buon senso e cognizione di causa, dovrebbe(!!!) opporsi all'ordine bizzarro del "boss", dettato magari dal capriccio dell'ultima biondissima fanciulla dell'Est imbarcata da poco,ma rischia di perdere il posto. Non si scherza.
 Il mondo dei comandanti di navi da diporto è ristretto e le voci circolano fulminee.


Ormeggio con cime a terra a Tersane

Soli,...con gli uccellini, le muche,le galline ,le pecore, le capre...ma neanche una zanzara!




 Si rischia di non trovare più un contratto e la concorrenza è spietata.
Jeshim all'opera: brava e simpatica
Pesce fresco in arrivo...
Il "Paddy Boy" all'ormeggio del ristorante: GRATIS !
Jeshim
La regola ferrea che fa ricadere tutte le responsabilità di bordo sulle spalle del comandante è sempre valida, ma ,se il padrone ordina, si deve ubbidire.
Così, proprio a Tersane, incantevole baietta sull'isolotto omonimo del golfo di Gocek,domenica 10 maggio verso le dodici, un "ferro da stiro" di un bianco abbagliante sui 30mt, ha filato l'ancora dalla parte opposta della baia  e indietreggiando con almeno cento metri di catena, ha ormeggiato di poppa,  con due robuste cime prese alle bitte incastonate sulle rocce: praticamente ha chiuso l'ingresso alla baia.
Verso le due del pomeriggio il tempo si è guastato ed abbiamo assaggiato il primo "neverin" turco: tosto come sempre.
Il Paddy Boy, anche lui con ancora,50mt di catena e cime a terra, con il ventaccio laterale ha arato di qualche metro. Mollate le cime e salpata l'ancora, abbiamo deciso di utilizzare le "trappe" del moletto gestito dal ristorante.
 Tutto Ok.
L'enregica ragazzotta che si occupa sia della cucina che degli ormeggi, ci ha dato una mano per non far danni "sotto raffica". Il bianco gigante sembrava non curarsi minimamente dell'improvvisa buriana...
Come sempre dopo un'oretta tutto ritorna alla normalità e il magnate turco,a quel punto, ordina al suo "schiavo gallonato che regge il timone "di rientrare  a Gocek.
Motoroni in moto, si salpa l'àncora, ma l'àncora invece di venir su, tira di brutto giù la prua del "bestione a motore".Noi, insieme ad altre quattro barche a vela, impietosamente ci godiamo lo spettacolo...
Vari tentativi di disincagliare l'ancora vanno a vuoto...
 Ma dove diavolo è finita 'sta benedetta??
 Accorre Jeshim, la simpatica ormeggiatrice: l'àncora ha beccato proprio la catenaria, ben segnalata da due boe in superficie, che regge i pontili a cui siamo tutti ormeggiati.
 Con il suo inglese stentato ci fa capire che il comandante, turco, nella sua scatola cranica "ha più grasso che cervello" ("more fat than brain") e che non è la prima volta che le capita una rogna del genere..
Non c'è niente da fare: dopo quasi due ore di tentativi andati a vuoto,(immagino l'umore del "boss" a bordo...), lasciano giù tutta la magnifica catena inox, più naturalmente l'àncora , mettono un parabordo a segnalarne la presenza e se ne vanno, liberando finalmente l'orizzonte della baietta.
Torneranno la mattina dopo, sempre con il "ferro da stiro"scintillante , e un sub grassoccio pronto ad immergersi.
 Noi "umili velisti", ormeggiati al moletto, più impietosamente di prima, ci sistemiamo tutti quanti a prua per non perderci neanche un dettaglio del ricupero.
E' un affare serio e ci vogliono un paio di ore di avanti e indietro, su e giù del sub, ordini impartiti in turco a gran voce ai marinai di bordo, ma alla fine, con applauso e fischi di esultanza da parte nostra , l'ancora riemerge intatta ! Il sub, rimontato a bordo tra gli applausi, accenna anche ad un inchino...
Il comandante , pancione trattenuto a stento dalla maglietta bianca e baffoni neri, è un pò meno cordiale: chissà se ha mantenuto il suo posto di lavoro per l'estate 2015?

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