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sabato 21 marzo 2015

TURCHIA !

Martedi 17 marzo 2015
ore 08.30
Si va in Turchia.
Da Pedi, isola di Symi, a Datca,Turchia,regione della Mugla, sono circa 10 miglia.
 Il cielo è coperto e non promette niente di buono, ma ormai i documenti di uscita dalla Grecia sono pronti e noi anche: si va!
Usciti dal fiordo, il leggero NW ci abbandona ...e vai di motore.
 Dobbiamo navigare in uno stretto passaggio profondo quattro metri ,tra Symi e l'isolotto di Nimos che, con l'acqua limpidissima che ti permette di vedere l'ondulazione della sabbia sul fondo, sembrano molti ma mooolti di meno...
Tutto OK, il mare è liscio e si passa agevolmente.
 A prua si presenta nitida la costa turca con le case bianche di Datca: sembra di poterle toccare, ma non è così, soprattutto se un innocente NW da 5 nodi, inprovvisamente si sogna di accelerare fino a 25nodi,"in muso", naturalmente.
Non abbiamo voglia di far bordi(che" marinai de tera"che semo diventadi ...), quindi ci toccano due ore a motore contro vento, con belle onde e spruzzi fino in tuga.
Arriviamo a Datca a ora di pranzo: il porticciolo è minuscolo, in compenso la bandiera turca rossa, con luna e stella bianche,che sventola sulla collina ,è enorme.
Chiamo sul VHF, ch 72 la polizia portuale turca per sapere dove ormeggiare...silenzio.
Richiamo...niente.
 Per fortuna all'interno del porto il mare è piatto e non c'è vento, perchè stiamo girando in tondo "come zurli" da almeno cinque minuti...
Terzo tentativo al VHF...nessuno in ascolto.
 Robi, nel dubbio, decide di infilarsi tra due barchini da pesca ormeggiati alla banchina in cemento della "passeggiata" .
 Mentre ci avviciniamo vediamo un ragazzotto "abbondante" che si sbraccia per dirigerci all'unico posto libero: ci accorgiamo solo in quel momento che tra le barche c'è una ragnatela semi sommersa di cime da ormeggio da evitare accuratamente...!!!
Filiamo l'ancora e ormeggiamo di poppa aiutati dal "ciccioso" sorridentissimo addetto al ceck-in dell'agenzia "Knidos" che si chiama Ufuc. Devo familiarizzare con questi nomi...
Non facciamo in tempo a sistemare la nostra passerella che accanto a lui si materializza una poliziotta. .
Vuole vedere subito i nostri passaporti e i documenti della barca, senza neanche un "Welcome in Turkey", visto che esponiamo la bandiera gialla (Q) e quella turca "di cortesia" e non siamo ancòra riusciti a mettere un piede a terra...
Fa niente...
 Le nostre preziose scartoffie passano dalla poliziotta all'agente,Ufuc, appunto,  che  ci invita a seguirlo nel suo ufficio per completare la procedura di ingresso. Caspita che solerzia!
Per prima cosa mi informo se è possibile sbrigare le pratiche da soli, senza avvalerci di un'agenzia:NO.
Seconda cosa: quanto ci costa l'ingresso in Turchia? 130 €. URCA!
Terza domanda:ci possiamo fermare nel vostro Paese più di tre mesi?NO.
Beeeene, abbiamo capito che qui la musica è diversa e non esistono "scorciatoie", quindi mano al portafoglio e "si dia inizio alle danze"!
In un quarto d'ora entriamo in possesso del nostro"Transit Log" e della "Blu card",costo 10 lire turche,necessaria per scaricare negli appositi siti le "acque nere", nel frattempo in attesa nei serbatoi "ad hoc" del Paddy Boy, pena pesantissime sanzioni pecuniarie.(!!!).
 Apprendiamo che, vista la stagione invernale, nulla dobbiamo per il posto che occupiamo al molo, e che la  potente connessione Wifi che "becchiamo" direttamente a bordo del Paddy Boy, ci è gentilmente offerta dal bar del Datca Yacht Club. Non male come primo approccio...
Finalmente possiamo partire a piedi alla scoperta della città.
Ore 17.15: il minareto della moschea diffonde l'invito alla preghiera, come le campane delle nostre chiese, solo che qui sono tutti mussulmani.
Datca , che si pronuncia "dàtcia", è una cittadina moderna, pulita, ricca di negozi, sportelli bancari, agenzie immobiliari e baretti dove tutti bevono un the rosso e bollente, servito in piccoli bicchieri di vetro con due zollette di zucchero.
Ci guardiamo intorno curiosi di tutto...
Qui si paga in lire turche(NdR 1€ = 2.75 TL)con prezzi in genere buoni e decisamente più basssi che in Grecia.
In un negozio di scarpe "da barca" incontriamo Alì, ex disk- jokey di Ibiza, ora affermato costruttore edile , di origine curda, che parla perfettamente l'inglese e lo spagnolo.
Alì ha un pò di tempo prima di rientrare per la cena, così ci fa da guida.
 Grazie a lui scopriamo localini tipici che il turista ignora ,una bevanda insolita a base di latte vaniglia e cannella,che bolle in grandi "cilindri" di ottone decorati a sbalzo.
 Quasi tutti i gestori delle varie attività culinarie e non ,sono suoi parenti stretti: una grande famiglia di imprenditori!
Alì è sposato con Tania,una rosea ragazza irlandese,con i capelli chiari e gli occhi verdi. Hanno già tre scatenatissimi figli maschi, ma noi conosciamo solo il più piccolo, tre anni e mezzo, assolutamente a suo agio con il "tablet"...
Qui in Turchia sembra che il futuro sia più sereno che in Europa: di sicuro il presente lo è, con un "boom" dell'edilizia che sembra inarrestabile.
Il mattino dopo, alle 05.15,(!!!), veniamo svegliati dal "muezzim" del minareto che invita alla preghiera prima che sorga il sole...(!!!)
Al pomeriggio,sempre  in compagnia di Alì, dopo un bollente caffè turco che Tania ci offre nel salotto bluette e turchese del loro  bel appartamento, visitiamo la stupenda moschea di Datca e diamo un'occhiata veloce al bagno turco: sarà per un'altra volta..
Dobbiamo fare cambusa che domani c'è il vento giusto da NW, 5 Bf, per raggiungere Marmaris, 45 miglia più a Est!
 Eeee vvvvaiiii che si veleggia!!!

Uno dei minareti di Datca

Alì, la nostra preziosa guida in Datca

L' attività immobiliare di Alì: caso mai....


A tavola dallo zio di Alì
Il nostro ormeggio gratuito a Datca

lo zio di Alì ed il suo albergo con ristorante annesso: ottimi prezzi !
Frutta a volontà con prezzi ottimi

"LATTE" in turco e in greco

... abbiamo issato la bandiera di cortesia turca!

Datca: l'esterno della moschea
Tania , Alì e il loro piccolo genio del computer


Un randagio molto affettuoso in porto a Datca

Bianco azzurro oro, tutta piastrellata con accuratezza: uno splendore!
Un interno luminosissimo e molto curato


Un meraviglioso tappeto su tutto il pavimento: uno spazio rosso per ciascun fedele

In ogni bar, ad ogni ora: the!

Il mio primo the turco gentilmente offerto dal signore con i baffi, amico di Alì
Ecco il passaggio dalle acque greche a quelle turche

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