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venerdì 14 aprile 2017

Marco








14 marzo 2017,Portobello,Panama.

Al baretto “Casa Vela” di Portobello qualche giorno fa avevamo incontrato  Enrico, italiano,residente da molti anni a Cancoon in Messico.
Ex proprietario di una flottiglia di barche a vela da charter a Cuba,  stava  lavorando già da tre mesi al rigging di un catamarano di sessanta piedi che aveva disalberato alle Marchesi nonostante la sostituzione delle sartie e il successivo  scrupoloso controllo (!!!!????)
Acciaio cinese di scarsa qualità?? Potrebbe essere…
Enrico aveva appena concluso un contratto con Guido ,un  tedesco che vive a Puerto Lindo a 20 km a N di Portobello.
Ce lo descriveva come una persona seria ed affidabile, anche se le sue tariffe “europee” risultavano decisamente “sopra le righe” per questa zona : 50 $ /ora..!
 ...Made in Deuchland...
Guido può montarci il secondo pilota automatico….perchè non basta curare la psiche....bisogna anche darsi da fare material-mente…
Approfittiamo della macchina a noleggio di Egidio e Giselle e facciamo una gita con loro a Puerto Lindo alla ricerca di Guido.
Lo troviamo bagnato fradicio che scarica pezzi di barca dal suo pickup: ha appena finito di “cannibalizzare” uno scafo in vetroresina finito sul reef a Panamarina…”mors tua…”
Fissiamo un appuntamento a  Casa Vela, per poi salire a bordo del Paddy Boy con il dinghi,per le 10.30 del giorno successivo: bisogna vedere come sistemare il nuovo pilota e quale  sia  il modello adatto a noi.
Ci scambiamo il numero di telefono per comunicare con Whatsapp…
Bene : un altro passetto verso la serenità della Giuli, che comunque continua,diligente ,i “compiti per casa”...
Alle 11 non c’è traccia di Guido. Nessun messaggio…
Provo a chiamarlo: niente..
Alle 13 riprovo: nessuna risposta…
Alle 14 .30 lo vediamo arrivare a Casa Vela: ci dice che ha passato la notte con la febbre alta , che si scusa ma è andato dal medico e deve subito rimettersi a letto.
Niente preventivo finchè non si sentirà meglio.
Azz….
Torniamo in barca sconsolati…
Mentre meditiamo sul da farsi seduti a poppa del Paddy Boy,si avvicina un mini-dinghi in plastica rigida color giallo polenta.
A bordo un signore alto e magro ,capelli ricci e neri, pelle olivastra e sorriso accattivante che ci chiede,in inglese, quale sia la profondità nel punto in cui abbiamo filato l’ancora.
La sua barca è dall'altra parte della baia e vorrebbe spostarsi più vicino al paese.
Ce ne stiamo a chiacchierare per quasi un'ora: Marco è appena arrivato dalla Giamaica con una bella veleggiata di quattro giorni.
Naviga da solo,su “Utopia ll”, un 43 piedi di acciaio ed è al suo secondo giro del mondo.
E’ nato e vissuto in Brasile,ma viaggia anche con il passaporto italiano,grazie ai suoi antenati calabresi : Cianflone è il suo cognome “verace”.
Pilota di elicottero momentaneamente in “periodo sabatico” ha attrezzato la sua barca come un’astronave .
Gli spieghiamo il nostro problema con il secondo autopilota: “E’ facile, ve lo monto io!”
In un primo momento non gli crediamo,ma Marco insiste con una sicurezza disarmante :ne ha già montati altri su barche di amici e sulla sua ne ha quattro!!?
Robi, indeciso,manda un whatsapp a Giuseppe Vedda,il nostro “guru”dell’ elettronica di Licata.
Consiglio di Giuseppe:”Non toccate nulla se non avete a disposizione un tecnico Raymarine che vi garantisce il lavoro! Potreste fare dei danni...Lasciate tutto così com’è che è meglio..”
E adesso ?
Una cosa è certa: a Panama non esiste un tecnico specializzato Raymarine,a Colon nemmeno.
La situazione è grottesca: qui passano migliaia di barche a vela ogni anno,ma non c’è un servizio di assistenza nè un negozio di nautica degno di rispetto.Visto da qui il “Motomarine”di Trieste sembra Disneyland !!
Che facciamo??Che alternativa abbiamo??
Ce la sentiamo di affrontare l’immensità del Pacifico affidandoci ad un autopilota con la tecnologia di quattordici anni fa? E se ci molla??
“Marco, siamo nelle tue mani…!”
E Marco non ci molla !
Ordiniamo l’EV400 della Raymarine a Miami.
Arriva a Panama dopo una settimana: ce lo consegna a Portobello Emilio,fattorino ufficiale di Arturo Romero di “Marine Warehouse”.
Robi e Marco fanno “ lavoro di squadra “:io preparo bibite fresche ,merende,pranzi,omelettes con la Nutella…
Si va più volte a Colon in bus per acquistare cavi elettrici e altri componenti a tenuta stagna da montare sulla colonnina del timone: temperatura esterna 30°...in sala macchine meglio non misurarla..
Quattro giorni di lavoro intenso e siamo pronti per il collaudo: il Secondo autopilota risponde bene ad ogni comando mentre giriamo su e giù per la baia di Portobello per una ventina di minuti.
Benone!! Applausi !!   
Complimenti a Marco e a Robi!!  Urrah  !!
Felici ,il 9 aprile andiamo insieme ad “Utopia ll”  a “misurare” la barca ai “Flats” ,zona di ancoraggio del porto commerciale di Colon.
Mentre navighiamo sereni il Secondo si ammutolisce.
Ahia…
Il Primo ricupera le luci della ribalta e ci conduce vittorioso a Colon.
Fatta la misurazione si ritorna a Portobello,sempre insieme a “Utopia ll”.
In navigazione a motore con vento a 20 kts “in muso”,il Primo, con una serie di “beep beep” sempre più flebili defunge pure lui.
Ahiaiaiiiiiii….
Chiamiamo Marco con il VHF10 per condividere lo sconforto: “Niente paura, portate di nuovo in vita il Secondo e state a vedere per quanto tempo regge senza sconnettersi”
Inutile dire che siamo nella m…. ,esattamente come aveva previsto Giuseppe…
Ma...al nostro fianco abbiamo Marco ,positivo,sorridente,sicuro di sè che non molla!!
Ci sono delle interferenze che non permettono ai due piloti di funzionare senza disturbarsi a vicenda: bisogna isolare completamente ogni apparecchio.
Sulla colonnina del timone ci sono gli strumenti del vento e della profondità,il GPS con l’ AIS incorporato e i due Autopiloti : ciascuno deve lavorare per conto suo,senza interferenze.
L'importante è agire con calma, pensando bene ...Aiuuutooooo!
No problem :SuperMarco è sempre al nostro fianco…
Altri due giorni di cavi , switch, fascette,etichette...e finalmente si riprende il mare per il secondo collaudo. Mammamiiiaaaaaa….
Primo:perfetto.
Secondo :perfetto
Purtroppo un fastidioso “beep beep” di sottofondo  ci segnala che ancora qualcosa  non va…
Stiamo in mare per più di un’ora e il rumorino non cessa, ma i due Piloti lavorano alla grande alternandosi al comando a nostro piacimento.
Pensa che ti ripensa, l’unico punto in comune dei due sistemi è la pompa idraulica.
“Chi la dura la vince” e non saremo noi a mollare!
SuperMarco sa il fatto suo: un sorriso di trionfo gli illumina gli occhi incredibilmente azzurri…
11 aprile 2017, martedi.
Altre due ore di lavoro ,bagnati fradici di sudore e si arriva alla configurazione finale di tutto l’impianto.
Primo pilota : con “switch”sulla  pompa, va allo stantuffo idraulico,
Secondo pilota: va direttamente alla pompa ,perchè essendo di una tecnologia più avanzata, non ha ritorni di corrente.
Costi:
Pilota EV 400 Raymarine più spese di spedizione e dogana: 3170$
Cavi elettrici,interruttori,ecc.:150$
Manodopera: 
Marco ci ha dedicato due settimane del suo tempo SENZA CHIEDERE UNA LIRA!!!!
    GRATIS!!!!.
“Mi guadagno da vivere pilotando elicotteri,non installando piloti…”
E poi uno non dovrebbe credere ai miracoli ????!!!!!
Grazzzieeeee Marcoooooo !!!!!

PS: Guido si è fatto vivo tre giorni fa con un preventivo di 4000$ solo per l'autopilota...!!??

Pannellino per switch in teflon azzurro ricavato da un tagliere da cucina: ottima idea!
Situazione sulla colonnina del timone in pozzetto.
A poppa due braccetti e un solo cilindro idraulico
" Ponte" in teflon per alloggiare il braccetto del secondo autopilota,sempre ricavato da un tagliere da cucina.

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