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mercoledì 22 aprile 2015

ISTANBUL: la città del "Yes, please"




Esistono ancòra i lucidascarpe...


Traffico marittimo incessante sul Bosforo

DELFINI !!!

In mezzo ai vaporetti...

Lo "skyline" di Istanbul lato Europeo
 








Una delle magnifiche ville antiche sul Bosforo
Lato europeo del ponte sul Bosforo
Pesce fritto e insalata: boat food
Eminonu: la zona del porto
La torre di Galata e il ponte che la collega al Corno d'Oro
Il vaporetto della "Turyol"
Ovunque pannocchie lessate e poi abbrustolite
Il mercato egiziano delle spezie
Un hotel di lusso sul Bosforo

Dopo un pò ci fai l'abitudine, ma il primo giorno ti senti letteralmente "assediato".


La "Torre di Leandro" all'entrata Sud del Bosforo

Che sei un turista si vede , che sei uno sprovveduto lo capiscono subito...
I negozianti, TUTTI, stanno sulla porta del loro "buco" straripante di mercanzia e ti accologono con un grande sorriso: "Yes, please, come in. We have all you need!" ( Accomodatevi, prego, abbiamo tutto ciò che vi serve!)
Tu , ignaro,rispondi gentilmente" No, Thanks" al loro saluto e da lì in poi potresti entrare tuo malgrado nel girone dantesco delle tazzine di "cjai" (the) e delle contrattazioni estenuanti.
Capito l'andazzo, passi "a muso duro" davanti ad ogni vetrina.
 Niente più sorrisi, mentre loro continuano insistenti: "Yes, please.."
 Se si accorgono che sei italiano,sono anche capaci di intonare la famigerata popolarissima all'estero "Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano, lasciatemi cantare, io sono un italiano..." di Toto Cutugno ! Poveri noi,nessuno sa chi sia Pavarotti...
Per andare e tornare dall'albergo percorriamo la stessa strada ogni santo giorno: loro sono lì in agguato! Devi camminare nel centro della via per non essere fermato, sempre con gentilezza, ed invitato a salire sulla terrazza panoramica anche solo per un "cjai". Non ti guardano nemmeno in faccia , altrimenti si accorgerebbero che sei la stessa persona che ti ha già detto di no almeno venti volte!!!???
Come dicevo, dopo un giorno "li conosci e li eviti".
Passeggiando per questa metropoli che sembra un enorme bazaar, ci accorgiamo di quanto sia pulita. Non una cartina in strada, niente bottiglie di plastica abbandonate, e tantissimi WC (una lira) a disposizione in ogni rione. All'uscita dalla zona "toilettes" il gestore(sempre uomini,mai vista una donna...) ti versa sulle mani alcune gocce di essenza di bergamotto: fresca, profumata cortesia.
Ovunque migliaia di turisti :ovunque centinaia di poliziotti!!
Anche donne poliziotto, in coppia, in divisa "maschile" e logicamente senza velo.
Controlli severissimi con metal detector e raggi X , come in aereoporto, all'ingresso di ogni museo.
 Niente del genere per entrare in moschea: si fidano.
Ci si sposta a piedi,in tutta sicurezza  anche di notte,per assaporare meglio questo stile orientale di vita.
 Nei vicoletti più angusti il profumo delle essenze alla frutta che si espandono dai "narghilè" ti riporta, forse, a quell'idea romantica di una Istanbul del Novecento, con l'Orient Express e il misterioso "harem" del Topkapi...ahimè perduta per sempre...
Ma torniamo a noi...Per le lunghe percorrenze ci sono i tram urbani, velocissimi e moderni. La "Istanbul Card" , costo 10 TL, va caricata con almeno 50TL, e ti consente di accedere ad ogni mezzo (taxi esclusi) con uno sconto notevole rispetto ai normali "gettoni"di 4TL a corsa.
Lungo il molo di Eminonu, vicino al ponte di Galata,almeno un centinaio di "Yes, please" ti offrono una mini-crocera di due ore sul Bosforo , con guida in lingua inglese,a 10€ a persona:sembra un prezzo accettabile..
Naaa!!! La "Turyol", compagnia municipale  di vaporetti ti offre lo stesso servizio per 12TL, circa 4€ a persona, su navi molto più grandi e sicure delle barchette private di cui brulica tutta la zona del "Corno d'oro".
 Lo Stretto del Bosforo è mille volte più trafficato dello Stretto di Messina!
Il vento da NE e una corrente contraria di almeno cinque nodi proveniente dal Mar Nero fanno arrancare anche il nostro vaporetto. Non vediamo alcuna barca a vela nei dintorni:per osare la risalita ci vuole un buon motore e nervi saldi.
Come se non bastassero le decine di vaporetti, taxi boats, motoscafi privati e sgangherate bettoline in legno, ogni mezz'ora compaiono le porta containers, che , indifferenti a tutto, enormi e cariche a tappo,sfilano al centro del Canale.
La zona asiatica è "futuristica" e più residenziale.Grattacieli altissimi con linee "spaziali" soffocano i minareti :sembra un alveare di vetro e cemento che non ha fine...
MA..., in tutto 'sto casino, sotto il ponte di Galata,vediamo un branco di almeno venti delfini che sta cacciando con salti e giravolte :incredibile ISTANBUL!
 

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