A Cancombia,la nostra isoletta del cuore,conosciamo Ezio,goriziano,abbronzatissimo,sessantasette anni vissuti tra alti e bassi, con ,alle spalle, anche una discreta carriera nel cinema.
Naviga da qualche anno alle San Blas su un” Hunter 33” con cui si guadagna da vivere facendo charter.
La barca e’ piccolina ,mal tenuta,sembra proprio agli sgoccioli, ma Ezio è positivo:vive in paradiso,innamorato di questo Arcipelago, e di tutte le “marinere” che ingaggia di volta in volta come hostess di bordo “a tutto servizio…”
In questi giorni con lui c’è Paola, colmbiana”burrosa” tutta tette e sorrisi…
Ezio ci ha invitato per un aperitivo sulla sua “Jemangià”: perchè no?
Arriviamo con il dinghy mentre c’ è grande trambusto in pozzetto: un signore italiano dalle dimensioni “importanti” sta tentando di aggiustare il pilota automatico.
Ci presentiamo:Francesco, chef di classe , accompagnato da Giovanna, sua moglie,timida, piccolina,quasi imbarazzata nel suo bell ‘abito bianco da aperitivo..Noi tutti sfoggiamo l’ ultima maglietta pulita : qui la lavatrice è un lusso.
Si chiacchiera, ci si conosce, ma rimane l’ insolita situazione di un ospite pagante che sta aggiustando la barca su cui deve fare una settimana di charter ...
Li incontriamo il giorno dopo a Narganà dove Lino, indigeno Kuna intraprendente, sforna ogni giorno il pane più buono delle San Blas a 10 cent al pezzo.
Francesco e Giovanna hanno tante avventure da raccontarci: hanno già girato mezzo mondo via terra, comprando ogni volta una macchina usata e rivendendola poi alla fine del viaggio.
Sognamo insieme: a loro piace l’ idea della vita in barca, ma l’ -esperienza a bordo di “Jemanjà” li sta deludendo...Poco spazio, barca scomoda, continue rotture.
“Ma come diavolo ci siete capitati sulla barca di Ezio ?” “Lo conoscevmo da prima, un amico…”
Torniamo a Cancombia: per i prossimi quattro giorni Ezio ha prenotato per i suoi ospiti una capanna Kuna a Salardup.Niente da dire,il posto è carino, ma l' esperienza in barca finisce così?
Robi ed io ci guardiamo: e se li ospitassimo noi?
Non vogliamo una lira: è solo il piacere di stare insieme che ci ha dettato questa proposta insolita per il Paddy Boy..
Accettano!
La cabina di poppa viene subito preparata per gli ospiti e immediatamente Francesco si mette ai fornelli,deliziandoci con piatti semplici a base di pesce, aragoste, verdure, frutta fresca.
Lo fa per sdebitarsi...e noi apprezziamo molto le sue ricette!
Quattro giorni insieme volano!!
La matina del 15 febbraio i loro bagagli sono pronti: alle 5.30 arriva la lancia veloce che li porterà all ' aereoporto.
Ci abbracciamo: Francesco ci lascia in custodia la sua attrezzatura da pesca alla traina con la promessa di rivederci alle Marchesi..
Giovanna pensa già ai due figli adolescenti che la aspettano a casa.La loro vita riprenderà come sempre, tra i mille impegni quotidiani.
Noi speriamo di aver lasciato nei loro cuori un bel ricordo di amicizia spontanea e condivisione.
La vita in barca è bella perchè è cosi ricca di sentimenti che, a volte, la città soffoca.
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