Translate

giovedì 22 giugno 2017

Dall'Atlantico al Pacifico

Sabato 29 aprile 2017

Sempre in contatto con Erick, l’ agente che intasca 300 USD per occuparsi di noi prima e durante il passaggio nel Canale di Panama, ci trasferiamo per una sola notte a Shelter Bay (50 USD), dove domani mattina  imbarcheremo quattro “line handlers”,le quattro cime da 50mt e otto parabordi “oversize”.

Saranno i quattro “line handlers”che dovranno manovrare le cime di ormeggio del Paddy Boy a poppa e a prua: vedremo come ci impacchetteranno all’interno delle chiuse…

30 aprile 2017

Primo giorno di Canale

I “line handlers” che ci arrivano a bordo alle h 12 sono quattro ragazzetti di colore intorno ai 18/20 anni con Tshirt , bermuda ,zainetto e scarpe da ginnastica.

I quattro si sistemano a poppa mentre usciamo dall’ormeggio di Shelter Bay e ci dirigiamo ai “Flats” dove alle 16 imbarcheremo il pilota ,”advisor”,che dirigera’ tutte le manovre del Paddy Boy all’interno delle chiuse.

“Advisor” perche’ sara’ sempre Robi a timonare  nostra barca : abbiamo gia’ firmato una liberatoria per l’ Autorita’ del Canale che non si assume alcuna responsabilita’ per gli eventuali danni sofferti durante il percorso nelle chiuse e sul Lago Gatun.

Alle 16, puntuale, arriva Moses, il primo “advisor” che sara’ con noi fino al lago Gatun.Si guarda intorno e riconosce i quattro “bischeri” a poppa: sembra contento di averli a bordo. Ci conferma che hanno molta esperienza e che sono dei ragazzi affidabili: meno male…

Ci avviciniamo alla prima chiusa in compagnia di altre due barche: “Papillon”catamarano francese e “Henrietta” mono-scafo inglese.

Entriamo e ci impacchettano legati stretti stretti con cime a prua,poppa e “spring” laterali.Il cat al centro e noi ai lati.

La chiusa e’ tutta per noi, nessuna nave davanti o dietro.

Dall’alto delle pareti in cemento grezzo della chiusa gli addetti a terra lanciano un “pugno di scimmia “ a cui verranno agganciate le nostre cime da 50 mt .

A bordo i ragazzotti dovranno cazzarle o rilasciarle seguendo i comandi dell”advisor”.

Alle nostre spalle le imponenti pareti d’acciaio della chiusa , muovendosi lentamente , si agganciano l’una all’altra. Siamo dentro.

L’acqua del Lago Gatun entra vorticosa a riempire gli spazi e solleva le nostre barche con una rapidita’ sorprendente. I ragazzi si danno da fare con le cime per mantenere il nostro “sandwich” esattamente al centro della chiusa. In pratica a bordo del catamarano si girano i pollici, mentre noi ed “Henrietta”, barche laterali, sopportiamo tutta la trazione.

Ci solleviamo di parecchi metri: oramai possiamo guardare il porto di Colon dall’alto mentre galleggiamo nell’acqua dolce all’interno della prima chiusa.

Si fa sera..

Ci attende ancora una chiusa prima di navigare fino alla boa  sul lago Gatun a cui attraccheremo per passare la notte .

Nel prestampato che avevamo firmato durante la misurazione, era previsto che l’armatore offrisse la cena all”advisor” e ai “line handlers”. No problem: pastasciuttona italian style o insalata di riso ?Tutto gia’ pronto a bordo...Tutto divorato in un attimo!

I fanciulli alle cime sembravano delle idrovore...

Alla boa il pilota ci saluta: il giorno dopo un collega vera’ a sostituirlo, mentre i quattro giovanotti passeranno la notte a bordo…!

Li sistemiamo in coperta, con cuscinoni in pozzetto e due amache a poppa. Per fortuna non piove.

Dopo cena uno di loro, Guty, ci offre un inaspettato concerto con la chitarra di Robi.

Siamo sul Lago Gatun, la notte e’ serena, la musica ci culla: che esperienza unica…

30 maggio 2017

Alle 8 arriva Arthur, il secondo “advisor” che ci portera’ in Pacifico.

Nel frattempo i quattro “bimbi”si sono divorati latte,cacao, biscotti, pane ,Nutella e marmellata in quantita’ industriale…

Si riparte: 27 Nm di Lago Gatun da percorrere ad almeno 6 nodi tra isole boscose e spiaggette di terra scura.Vediamo anche un coccodrillo che sonnecchia impassibile sul fango della riva…

Le chiuse di Miraflores sono in discesa.

Entriamo prima noi, piccolisimi e fragili, seguiti da una immensa, bianchissima ,torreggiante nave da crocera.La chiusa si svuota in pochi minuti.

Arthur ci racconta che tutto il meccanismo del Canale e’ rimasto lo stesso da piu’ di cento anni: un ottimo progetto iniziale ed una costante manutenzione ne fanno un’opera di ingegneria tuttora valida.

Da un anno e’ attivo un secondo canale,piu’ largo, parallelo al primo, che riesce a smaltire piu’ velocemente il traffico commerciale che converge a Panama da tutto il mondo. I prezzi per il passaggio sono elevati: il “business” del Canale e’ una miniera d’oro in mano al Governo panamegno, ma sembra, come sempre accade, che tanta ricchezza non venga distribuita in maniera equa, rimanendo ben appiccicata alle tasche dei politici di turno. “Niente di nuovo sotto il sole “...

Ore 17.15  si apre l’ ultima chiusa e siamo in Pacificoooo!!!

Applausi spontanei da tutti noi a tutti noi: adesso comincia l’avventura!!

Alle 18 ormeggiamo ad una boa al Balboa yacht club di Panama : postaccio con acqua fangosa, mare mosso dal traffico continuo di navi e barche di servizio, con un dislivello di marea intorno ai ⅗ mt. Contiamo di andarcene al piu’ presto…

Arriva una pilotina e sbarca il sig. Arthur, mentre una lancia a motore ,previo compenso di 12 USD ,porta a terra i quattro fanciulli con relativi parabordi e cime di ormeggio da riconsegnare ad Erik.

E anche questa e’ fatta.

Contenti.

Adesso bisogna pensare alla cambusa di frutta e verdura e poi via, verso l’arcipelago di Las Perlas a 35 Nm da qui, primo passetto nell’immenso blu del Pacifico!

Noi , e il nostro Paddy Boy sotto il ponte di Las Americas….ma chi l’avrebbe mai detto??

Nessun commento:

Posta un commento