Si torna sui nostri passi...
Lo spirito è diverso...
E' un pò come tornare a casa:l'ansia della scoperta lascia il posto al piacere del ritrovare amici e luoghi che hanno punteggiato le nostre veleggiate qualche mese fa.
A Guadeloupe ci accolgono raffiche di ricaduta intorno ai 30/35 nodi: pronti a ridurre il fiocco e a dare due mani di terzaroli alla randa!
L'insidia di quest'isola sono le "nasse" per le aragoste: una palla di plastica,diametro 15/20 cm ,generalmente bianca,ma facilmente sostituibile da bottiglia di plastica trasparente praticamente invisibile con il mare mosso (!!!) collegata da una cima sommersa ad un'altra palla distante anche 20 mt .Sul fondo le palle sono ancorate a grandi" scatole " di rete metallica,insidiose trappole per le aragoste.
Non ti aspetti di trovarle sulla batimetrica dei cento metri ,a tre miglia dalla costa : meglio andare a prua e scrutare attentamente la superficie del mare...
Passiamo davanti all'ancoraggio di Desahiès, pieno "a tappo" e ci dirigiamo a Malendure bay, qualche miglia più a Sud: anche qui tutto pienissimo!
... Ma, non siamo in "bassa stagione"???
Guadaloupe, Petit Anse |
Filiamo l'ancora dopo la Riserva Cousteau: si rolla di brutto...sarà una notte "interessante"...
Alle cinque del mattino salpiamo alla volta di Dominica, 35 Miglia più a Sud.
Si va a motore,con "occhietti da sonno" , vento contro e mare mosso.
Percorriamo una decina di miglia: io NON sono a prua a tener d'occhio le malefiche nasse, ed è così che ne becchiamo in pieno una,praticamente invisibile, che ferma di colpo la barca: "Porc...!!!"
Siamo passati in mezzo alle "palle" distanti almeno trenta metri e la cima che le unisce sta trattenendo lo "scarpone" del Paddy Boy.
Robi ferma immediatamente l'elica: siamo agganciati alle nasse sul fondo ma sembra che l'elica non sia bloccata.
Tentativo estremo: mettere la retro per qualche secondo.
Avvertiamo uno "strappo" e vediamo che le due palle sommerse tornano in superficie separate: la cima si è spezzata, il Paddy Boy è libero! Fiuuuu...
Proseguiamo? No, meglio controllare lo scafo e l'elica.
Ancoriamo, alle sette del mattino, nella baia di Petit Anse: solo noi,acqua limpida,niente risacca.
Rapida ispezione con maschera e pinne:tutto OK.
E' rimasto solo il segno sullo scarpone dove la cima in tensione ha tolto l'antivegetativa : mai più in navigazione sotto costa senza "vedetta" di prua, almeno lungo le isole francesi...
La baietta ci piace molto : per oggi ci fermiamo qui.
Scesi a terra con il dinghi,faccio amicizia con la sig.ra Ginette , del Bar "Ginette", che per fortuna parla inglese e che mi raccomanda di far scorta di frutta e verdura da un giovane agricoltore che passerà con il suo furgone nel pomeriggio: proprio quello che ci voleva.
Finalmente posso comprare pomodori, zucchine, cime di rapa, arance, limoni, banane,ecc, pagando in Euro e a prezzi "europei": "Vive la France!!"
E si riparte per Dominica, lasciando alla nostra sinistra l'arcipelago di Les Saints.
Sandra, in divisa da polizia portuale di Portsmouth, Dominica |
A Portsmouth riabbracciamo Sandra,che ci riempie di fiori freschi ,frutta esotica di stagione e va a fare la spesa per noi al mercato del paese: i turisti vengono "spennati" molto volentieri..
Sorpresa: fare la "clearance" nel weekend, costa 60 ECD invece di 15 ECD(!!!???)
Torniamo a mangiare l'aragosta dai cinesi del ristorante "Riverside": 147 ECD(1 €= 2,78ECD) in due: soddisfatti!
"Apricot fruit",delizioso omaggio di Sandra |
Sandra nel suo ufficio allo scalo commerciale di Portsmouth, Dominica |
2 maggio 2016: finalmente in Martinica, a Saint Pierre.
Tramonto a saint Pierre, Martinica Saint Pierre, Martinica, il mercatino della frutta locale |
Saint Pierre, Martinica |
Montaigne Pelèè, Saint Pierre , Martinica |
Fare cambusa al "ECOMAX" ,arrivando con il dinghi poco prima del supermercato per caricarlo poi di "ognibendidio" a prezzi convenienti, è una FESTA!!!
Ci sembra di essere tornati alla civiltà: non ne potevamo più dei supermercati "inglesi". Faremo ancora una tappa al "Leader Price " di LeMarin prima di affrontare St. Lucia, St Vincent e le Grenadine, dove la tristezza delle "libbre" , degli "ECD" e di frutta e verdura scarse si impadronirà di noi nonostante i paesaggi paradisiaci: Caraibi...
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