Prima .
Almeno due mesi di buon vicinato nel campo boe del Marina Taina a Tahiti.
Aperitivi, cenette a bordo, simpatiche chiacchierate fino a notte fonda.
Tanto da condividere ,tra noi , "gente di mare"...
La barca.
"JOMAI"
Ovni 45, vent'anni portati bene, a parte il teack in coperta che li mostra tutti .E' in vendita su "Raiatea yacht" da più di un anno , ma nessuno finora ha fatto un ' offerta.
Lei .
La "dama del castello ", Maitè , magrolina, spiritosa, capelli raccolti a chignon con immancabile berretto da baseball e occhialoni da sole.Indossa quasi sempre dei vestitini svolazzanti , leggeri e colorati che le danno un'aria da folletto.
Ha la voce roca da fumatrice incallita , un sorriso accattivante e un nasetto all'insù "parigino".
Ex proprietraria di un salone di bellezza a Ginevra , ha la passione per la cucina e per le immersioni subacquee: ne ha fatte più di mille in giro per il mondo..
E' nata in Spagna, ma ha vissuto quasi sempre in Svizzera.
Parla correttamente il francese, lo spagnolo e anche un pò d'inglese.
Da nove anni su"Jomai" , e da quattro in Polinesia francese, "inventa" , con uno stile tutto suo, una bigiotteria di pregio con le belle perle delle isole Gambier e Tuamotu.
Robi ed io ci siamo regalati alcune sue creazioni irrinunciabili...
Lui .
Lo Skipper , Hosè, spagnolo, alto, capelli bianchi a spazzola, fisico asciutto , sempre sorridente, esibisce con orgoglio un elegante tatuaggio "tribale " sulla spalla destra.
La sua esperienza di vela conta ben cinque anni di scuola in Bretagna: maree, correnti, mare difficile, tempo inclemente...
"Chi ce la fa, sa ...!"
Tra una sigaretta "arrotolata a mano " e un buon bicchiere di rosso, le storie di mare riempiono le nostre serate sul Paddy Boy o su Jomai.
L'invito .
A fine settembre Hose e Maite sono in partenza per le Tuamotu .
Torneranno a Tahiti a metà ottobre.
Maitè vuole rinnovare il suo campionario di perle direttamente dalle coltivazioni .
Ci vuole pazienza, conoscenza e abilità nel concludere gli affari : il mercato delle "perle nere" non è facile...
È Maitè a proporre l'idea, appoggiata da Hosè:
"Venite in crocera con noi ?Rientreremo in Spagna verso la fine di novembre e dobbiamo lasciare "Jomai" a Raiatea.Stiamo insieme una ventina di giorni in giro per le isole, poi vi sbarchiamo a Bora Bora e rientrate in aereo: che ne dite?"
La nostra prima reazione è : "Wow , dite davvero ? Sarebbe perfetto ! Possiamo lasciare le chiavi del Paddy Boy ad Alexandre , così se arriva un cliente la barca è a disposizione per le visite...Sarebbe propio una buona idea...Ne riparliamo al vostro rientro a Tahiti! Comunque, grazie del pensiero!!"
Un mese dopo i nostri amici ispano-svizzeri , ormeggiano alla stessa boa: baci, abbracci, aperitivo , patatine e rinnovo dell'invito.
Accettiamo felici : non vediamo l'ora di partire con "Jomai" !
La crocera.
Breve incontro "tecnico"per definire la cambusa, la sistemazione a bordo, la rotta e il bagaglio da portare con noi.
Ci offriamo di pagare il "rabbocco" di diesel : neanche a parlarne...!
Si fa la spesa di "fresco" al Carrefour ,dividendo il costo a metà. Dal Paddy Boy portiamo quattro borse belle piene di scatolette , "secco" e una mega confezione di "Lavazza" per la moka" da 12 " : non manca nulla !
Lunedi 23 ottobre , ore 9 a.m. :si parte !
Prima tappa Moorea, due ore di navigazione con leggerissima brezza e mare calmo.
Si va alla boa, gratuita, protetti dalla barriera corallina, sulla costa Est dell'isola.
Vediamo la costa Ovest di Tahiti da lontano, tutta illuminata di rosa,mentre il sole tramonta dietro di noi oltre le aspre, verdissime montagne di Moorea.
Bello, tutto!
Di notte fa un caldo bestia : la cabina di poppa è un "loculo" ...
Sarò viziata dalle comodità a "cinque stelle" della mia "suite" sul Paddy Boy, ma preferisco dormire sui cuscini del pozzetto con la brezza della notte ,il cielo stellato e la barca perfettamente immobile.
No problem!
Martedi 24 ottobre : ore 6 a.m.
SVEGLIA !!
Il clangore di tazze,posate, piatti mi tira giù dalla panca praticamente all'alba!
Un rapido "Buongiorno!" di Maitè ,già perfettamente sveglia e attiva, mi dice che la giornata incomincia così, niente storie!
Dedico pochi minuti alle necessità fisiologiche e poi di corsa preparo il latte in polvere, aiuto ad apparecchiare il tavolino in pozzetto, su e giù per la scaletta...Sano esercizio mattutino!
Robi, normalmente mattiniero, accenna , senza speranza, ad un: "Sono in vacanza, lasciatemi dormire!"
La radio ,sintonizzata sul notiziario in francese e il generatore di bordo attivato da poco , lo zittiscono all'istante.
Finita la colazione, mentre lavo, volentieri, le stoviglie, Maitè mi spiega che ogni mattina devo pulire il nostro WC e l'intero bagnetto , sollevando anche il carabottino del pavimento, con candeggina e Aiax spray, poi devo passare lo spolverino in cabina e pulire il pavimento di cabina e quadrato con un panno apposito.
Il bagnetto è assolutamente lindo, il resto della barca pure.
"Pulire sul pulito "è sicuramentela filosofia a bordo di "Jomai". Mi adeguo...anche se...
Lentamente, nei giorni che seguono, il dubbio iniziale diventa realtà: Maitè è una maniaca della pulizia.
Ossessionata dall'ordine, sistema il frigo a pozzo varie volte durante il giorno : prendere uno yogurt è una responsabilità non da poco se non si ricompone il "puzzle"....
E' anche terrorizzata dall'idea che possiamo portare a bordo uova di scarafaggio ...
Orrore:in una nostra confezione di spaghetti compare UNA bestiolina nera !!!Aaagh !!!
Subito tutti gli spaghetti a mareee!!!!
"Vade retro "!!!!
Guai appoggiare gli zaini sul moletto o in terra quando scendiamo dal dinghi :le uovaaaa!!!
Lavare bene le ciabatte prima di montare in gommone : i parassitiiiii!!!
Hosè non protesta mai, ma ci accorgiamo che soffre di varii "tic"nervosi...
Ha sposato Maitè quarant'anni fa : un po' di stress deve averlo accumulato anche lui...
E si andrà avanti così , con anche dei momenti di relax e belle navigate, ma, onestamente, l'atmosfera di bordo non è più quella distesa e piacevole di quando eravamo ognuno nella propria barca, semplicemente vicini di boa.
Adesso ci sembra di essere trattati come i "terroni" italiani emigrati in Svizzera, quasi una razza inferiore...
Dopo qualche giorno ci viene chiesto di accollarci le spese della cambusa per intero : OK, anche se....
Offriamo anche le consumazioni al bar, ma ormai si tratta solo di tener duro fino a Bora Bora...
Robi insiste a mollare tutto già a Huaine, sarebbe più dignitoso da parte nostra, ma c'è la "Hawaiki nui ",la gara di canoe in mare aperto, la premiazione della gara di pesca e le razze a Bora Bora che ti vengono a mangiare il pesce dalle mani...
Io non ho perso la speranza e lo prego di avere pazienza ancora per qualche giorno...
"Vedrai che tutto si sistema!"
Dopo.
Non sarà così : lasceremo "Jomai "una settimana prima del previsto per prendere il volo per Papeete delle 17.35 il 6 di novembre.
Al dinghi dock del Marina di Bora Bora salutiamo Hosè e Maitè, civilmente , senza quel trasporto emotivo che due settimane di vita in comune avrebbero potuto alimentare.
È stato un pesante "flop" che ci lascia amareggiati , ma abbiamo imparato la lezione : o con la propria barca o niente!
Se vi capitasse di incontrare "Jomai"....fatevi raccontare la loro versione dei fatti : mi piacerebbe capire cosa è andato storto ,nonostante tutta la nostra buona volontà.